Il ceo Mario Greco si presenterà al cda Generali Assicurazioni (che domani approverà il bilancio 2012) con altre due tessere del mosaico al loro posto.
Il primo è un nuovo passo nel riassetto dell’Est Europa, dove Luciano Cirinà è stato nominato ceo di Gph, la holding operativa di cui Generali acquisterà il 25% entro il 28 marzo (arrivando al 76%) e il rimanente 24% entro il 2014.
L’altro tassello riguarda invece l’India, dove la compagnia detiene il 26% di Future Generali Life. Da mesi era partita la ricerca di un soggetto interessato a rilevare il 74% in mano al partner locale di Generali, la Pantaloon di Kishore Biyani, proprietario nel Paese asiatico di una enorme catena di grandi magazzini ma da tempo a corto di liquidità. Proprio in questi giorni è stata trovata una soluzione che sembra essere favorevole a Generali. Pantaloon resterà con il 52,5% e nel capitale entrerà un nuovo azionista indiano, la Industrial Investment Trust Ltd (Iitl), che rileverà il 22,5% da Biyani e apportando alla società una rete di vendita di 16 negozi finanziari e 300 uffici sparsi nelle aree urbane e suburbane dell’India. Un struttura che si integra bene con la rete attuale di Future Generali Life, focalizzata sulle principali città del Paese. Insomma proprio mentre i rapporti tra Italia e India si fanno più tesi (è di ieri la notizia di nuove divergenze sul caso dei due fucilieri della Marina italiana) le Generali sono riuscite, almeno per ora, a mantenere la presa su un mercato che presenta tassi di crescita a doppia cifra e che ha già raggiunto una dimensione di tutto rispetto: il 22,5% della società, secondo la stampa locale, sarebbe passato di mano a un prezzo di circa 42 milioni di euro, il che vuol dire che l’intera società vale circa 190 milioni.
Ben più importante è però il futuro di Generali Ppf Holding, cui fanno capo 18 compagnie distribuite nei Paesi dell’Europa centro orientale, per cui Generali (per rilevare il 49% di Gph) pagherà 2,5 miliardi in due tranche. La nomina di Cirinà, ex ceo di Generali in Austria (il suo posto sarà preso da Peter Thirring) rappresenta «un primo importante passo verso il pieno controllo gestionale della nostra holding nell’Europa centro-orientale, area chiave per i piani di sviluppo del gruppo», ha dichiarato ieri Greco. Ora l’appuntamento è domani per i conti 2012. Il consensus degli analisti indica un utile operativo tra 3,8 e 4,1 miliardi, ma sulle stime di utile netto c’è più incertezza. Sul risultato potrebbero pesare le svalutazioni, tanto che l’utile del quarto trimestre, per più di un analista, potrebbe essere negativo. (riproduzione riservata)