Il Gruppo Generali ha chiuso il 2012 con performance industriali in forte crescita mostrando un buon trend di raccolta, con circa € 70 mld di premi (+3,2%), di cui oltre il 70% sottoscritti all’estero.
“Abbiamo recentemente presentato la nuova strategia, basata sull’introduzione di disciplina, semplicità e focus in tutte le nostre attività. Stiamo semplificando la struttura e adottando un approccio più disciplinato nella gestione del gruppo e degli investimenti, focalizzandoci sul nostro business assicurativo“, ha sintetizzato l’ad Mario Greco nel corso della conference call di presentazione dei conti 2012.
La solidità del business si riflette anche nell’elevata redditività che ha portato a un risultato operativo complessivo in crescita a € 4.219 milioni (+10,5%), con un significativo sviluppo in tutti i segmenti, si legge in una nota.
Nel Vita, in un contesto finanziario ancora sfidante, il risultato operativo è salito a € 2.658 milioni (+9,7%) e beneficia anche delle azioni del Gruppo tese a limitare i rendimenti garantiti. Il risultato operativo Danni ha raggiunto € 1.664 milioni (+5,6%) con un combined ratio in miglioramento di 0,8 punti percentuali a 95,7%, nonostante un maggiore impatto delle catastrofi per 0,5 punti percentuali.
Oltre all’ottimo andamento operativo, il Gruppo mostra un significativo rafforzamento del capitale. Il patrimonio netto è salito del 28% a € 19.828 milioni (€ 15.486 milioni nel 11) grazie al recupero di valore di tutte le asset class della riserva AFS. L’aumento dei mezzi propri si è riflesso positivamente anche sull’indice di Solvency I che è salito al 150% (140% 9 mesi ‘12; 117% nel) con un’eccedenza di € 9 miliardi. Il miglioramento della redditività operativa del Gruppo ha spinto l’operating Return on Equity, che si è attestato a 11,9% (10,8% nel 2011).
L’utile netto scende a € 90 milioni (dai 856 milioni del 2011), risentendo di significative svalutazioni per € 1.682 milioni, di cui € 1.271 milioni nel quarto trimestre. Le svalutazioni del quarto trimestre sono attribuibili ai titoli AFS (€ 792 milioni), alla partecipazione in Telco (€ 148 milioni), a finanziamenti e crediti (€ 118 milioni), real estate (€ 56 milioni) e altri asset (€ 156 miloni).
Le svalutazioni pesano quasi integralmente sul risultato non operativo e non hanno avuto un impatto significativo né sul Solvency I ratio né sulla posizione di capitale ai fini di rating, in quanto gran parte degli attivi in considerazione era contabilizzato ai fini patrimoniali secondo il metodo del mark to market.
Le svalutazioni derivano dall’accurata e prudente asset review e incorporano l’impatto della decisione del Gruppo di allineare le soglie di svalutazione – che indicano quando un asset ha subito una “significativa” o “prolungata” perdita di valore – alle best practice internazionali, consentendo una maggiore comparabilità con i peers. Per il criterio di “significatività” della perdita di valore, che precedentemente variava da settore a settore con una media del 50%, il gruppo ha optato per una soglia unica del 30%. Per quanto riguarda la definizione di perdita “prolungata” la soglia è stata ridotta da 36 a 12 mesi. Sull’utile ha inoltre pesato anche il forte aumento del tax rate che è passato a circa il 77% (40% di fine 2011), principalmente a causa dell’indeducibilità di una significativa parte delle suddette svalutazioni.
Alla luce dell’incremento del risultato operativo, dei primi passi verso il rafforzamento del capitale e della nuova strategia, il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti un dividendo stabile a € 0,20. Il dividendo complessivo relativo alle azioni in circolazione è pari a € 311 milioni. Il dividendo sarà in pagamento dal 23 maggio con stacco cedola a partire dal 20 maggio.
Questa proposta dimostra il forte impegno del Gruppo a remunerare adeguatamente gli azionisti, anche in una fase di rafforzamento del capitale.
Alla luce delle azioni intraprese, pur in presenza di un quadro macro-economico ancora incerto, il Gruppo prevede per il 2013 un miglioramento del risultato operativo complessivo, proseguendo sia nel processo di rafforzamento del capitale che nel programma di riduzione delle spese annunciato a gennaio.
Già il primo trimestre di quest’anno “per ora sta andando bene. Mi aspetto un buon risultato alla fine del trimestre”, ha detto Mario Greco, riferendosi all’utile operativo.
Per quanto riguarda gli investimenti, al 31 dicembre 2012 il valore complessivo si attesta a € 392,7 miliardi (+11,2%). Gli investimenti propri del Gruppo sono stati pari a € 338,8 miliardi (+11,1%) e quelli collegati a contratti linked a € 53,8 miliardi (+11,8%)
Nel segmento vita, il buon andamento della produzione si è accompagnato ad una solida redditività operativa che ha portato il risultato operativo del segmento a € 2.658 milioni (+9,7%; € 2.542 milioni nel 2011). Al miglioramento hanno infatti contribuito sia l’andamento del margine finanziario (+12,8%) che del margine tecnico (+2%), e, per quanto riguarda i mercati di operatività del Gruppo, dallo sviluppo in Italia (+9,3%) e in Francia (+57,4%).
Per quanto riguarda la produzione, le performance delle linee risparmio (+5,8%) e puro rischio e malattia (+3,2%) hanno sostenuto la crescita dei premi lordi a € 46.810 milioni (+3,1%). Anche la nuova produzione vita in termini di APE si conferma elevata a € 4.508 milioni, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (-1,4%; € 4.787 milioni 2011). In Italia (-4,5%) ha influito una contrazione dei premi annui, mentre si registra il positivo andamento in Francia (+0,5%) e Germania (+1%) e la forte crescita (+23,6%) nell’Europa Centro-orientale, spinta in particolare dalla produzione pensionistica in Repubblica Ceca.
Nonostante il generalizzato calo dei tassi di interesse sul mercato, il valore della nuova produzione (NBV) si è attestato a € 863 milioni (-9,5%; € 976 milioni nel 2011) con un solido margine della nuova produzione NBM al 19,2% (20,4% nel 2011).
La raccolta netta vita – pari alla differenza tra premi incassati e pagamenti – è positiva per € 3,5 miliardi, mostrando nel quarto trimestre un significativo trend di crescita rispetto ai primi nove mesi del 2012, quando si era attestata a € 1,1 miliardi.
Il risultato operativo del segmento danni è salito del 5,6% a € 1.664 milioni (€ 1.561 milioni nel 2011) per effetto dello sviluppo del margine tecnico (+21,5%) nonostante l’impatto di eventi catastrofali per € 298 milioni (€ 177 milioni nel 2011). Positive, in particolare, le performance dell’Italia (+15,9%)e dei Paesi dell’Europa Centro-orientale (+6,3%).
Il combined ratio è migliorato di 0,8 punti percentuali a 95,7% (96,5% nel 2011) grazie alla riduzione del loss ratio (68,2%, 69% nel 2011). Stabile l’expense ratio a 27,5% (27,6% nel 2011). Senza considerare l’impatto degli eventi catastrofali, il loss ratio corrente è migliorato di 1,6 punti percentuali.
Guardando ai principali mercati, in Italia il combined ratio migliora significativamente a 95,2% (96,8% nel 2011) e in Europa Centro-orientale risulta pari a 88,5% (89,5% FY11). Rimane stabile l’elevata redditività tecnica della Germania a 94,5% (94,4% nel 2011).
Per quanto riguarda la raccolta, si conferma il progresso dei premi osservato nel corso dell’anno (+3,3%) in particolare in Germania ed Europa Centro-orientale.
variabile a breve (STIP) e a medio lungo termine (LTIP) per i manager che rivestono ruoli strategici in tutti i Paesi in cui il Gruppo è presente.
Il nuovo STIP, orientato alla remunerazione delle performance, è legato all’andamento di due parametri chiave del Gruppo, il risultato operativo e il risultato netto, oltre che a una valutazione individuale degli obiettivi dei singoli manager; lo stesso è vincolato alla performance condition del raggiungimento di un target predefinito di ratio Solvency I.
Il nuovo LTIP, che va a sostituire quello approvato nel 2011, mira ad allineare le performance verso il raggiungimento degli obiettivi strategici di lungo termine. Il Piano, che è rolling e si articola in cicli, ciascuno della durata di 3 anni, prevede l’assegnazione gratuita di azioni Generali al raggiungimento di performance predeterminate e che gli obiettivi cui subordinare l’erogazione dell’incentivo siano legati al raggiungimento di target di RoE e di Total Shareholders Return.
Ai fini dell’attuazione del LTIP, le azioni oggetto di assegnazione gratuita riverranno, in tutto o in parte, dall’acquisto di azioni proprie e/o da eventuale apposito aumento del capitale sociale gratuito mediante utilizzo di utili e/o riserve di utili. L’acquisto delle azioni proprie e l’aumento del capitale sociale, che sarà attuato attraverso una delega al Consiglio di Amministrazione ai sensi degli articoli 2439 e 2443 c.c., riguarderanno un ammontare massimo complessivo di 7 milioni di azioni.
L’acquisto delle azioni proprie, da acquistarsi sul mercato secondo le modalità dell’art. 144-bis, comma 1, lettere b) e c) del Regolamento Emittenti, sarà proposto all’Assemblea per massimi 18 mesi. Il Gruppo Generali ha oggi in portafoglio 16.129.841 azioni Generali, pari all’1,036% del capitale sociale della Compagnia.
Il Consiglio ha inoltre condiviso di proporre all’assemblea degli entry bonus in azioni Generali a beneficio del Group CEO e di alcuni dirigenti del Gruppo. Attraverso tale strumento la Compagnia persegue l’obiettivo di attrarre e motivare risorse altamente qualificate provenienti dal mercato esterno e favorire l’engagement dei ruoli apicali, allineando gli interessi dei beneficiari a quelli degli azionisti, per raggiungere risultati di business sempre più sfidanti contribuendo alla creazione di un maggior valore per gli azionisti. Per dotare la Società della provvista necessaria all’attuazione dell’entry bonus, l’Assemblea sarà chiamata ad autorizzare, per massimi 18 mesil’acquisto di massime 800.000 azioni proprie, da acquistarsi sul mercato secondo le stesse modalità previste dal Regolamento Emittenti sopra indicate.
Nell’ambito del progetto di riorganizzazione del gruppo assicurativo in Italia, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di procedere con le operazioni di concentrazione e razionalizzazione delle attività industriali e delle reti. In particolare, il progetto di riorganizzazione, annunciato lo scorso dicembre e messo a punto dal Consiglio di Amministrazione, prevede:
– l’accentramento in capo ad Ina Assitalia, che prenderà il nome di Generali Italia Spa, del ramo d’azienda e delle reti distributive agenziali e di broker attualmente presenti in Assicurazioni Generali, in Alleanza Toro e nella stessa Ina Assitalia;
– l’accentramento in capo a una società di nuova costituzione interamente partecipata da Alleanza Toro, che prenderà il nome di Alleanza Assicurazioni Spa, del ramo d’azienda e della connessa rete distributiva diretta tradizionale dei produttori dipendenti attualmente presente in Alleanza Toro.
Rimarranno in capo alla Capogruppo le attività di direzione e coordinamento del Gruppo, talune attività assicurative vita e danni in Italia e all’estero e le attività di riassicurazione.
Al termine di questo percorso, la presenza del Gruppo Generali in Italia vedrà 3 compagnie assicurative: Generali Italia S.p.A., con sede legale a Mogliano Veneto (Tv), caratterizzata da una rete distributiva agenziale e broker che controllerà a sua volta Alleanza Assicurazioni S.p.A., caratterizzata dalla rete distributiva di produttori dipendenti e Genertel, caratterizzata da canali distributivi online e di bancassurance; oltre alla joint venture DAS caratterizzata da reti agenziali e broker.
A Piazza Affari il titolo Generali viene premiato dopo i conti (+9,35% a 13,33 euro). Nonostante il peso della pulizia in bilancio dai conti del quarto trimestre 2012 sono giunti segnali positivi con un utile operativo migliore delle attese grazie soprattutto al P&C (combined ratio al 95,7% contro il 97% atteso).