L’azione di responsabilità nei confronti di Salvatore Ligresti, dei suoi figli Jonella, Giulia e Paolo e degli altri amministratori e sindaci individuati dal commissario ad acta, Matteo Caratozzolo, è stata approvata dall’assemblea di Fondiaria-Sai con il voto favorevole di Unipol, che direttamente e indirettamente detiene il 41,9% della compagnia.
Confortato dal parere dei propri legali, secondo i quali l’intervento del commissario, che è un pubblico ufficiale dotato di poteri investigativi, avrebbe fatto venire meno l’efficacia della manleva concessa agli amministratori e ai sindaci di FonSaidiversi dai Ligresti, il gruppo assicurativo guidato da Carlo Cimbri ha dato il voto favorevole alla proposta di Caratozzolo, che è così passata con l’assenso del 99,96% degli intervenuti (era presente il 62,5% del capitale). Favorevoli all’azione di responsabilità anche Palladio Finanziaria, che detiene tuttora il 2%, e Sator, che può contare su un pacchetto del 3%.
Il fondo guidato da Matteo Arpe, il cui piano di rilancio diFonSaiprevedeva la permanenza dei Ligresti nell’azionariato di Premafin con il ruolo di secondo azionista, si è tuttavia riservato «di procedere con autonome azioni di responsabilità qualora fossero accertati responsabilità o comportamenti dolosi o colposi in capo ad amministratori anche di fatto della società». Un riferimento nemmeno troppo velato all’ipotesi, che gli stessi Ligresti starebbero sostenendo di fronte ai magistrati che indagano sul dissesto di FonSai, secondo la quale negli ultimi dieci anni il vero dominus del gruppo assicurativo non sarebbe stata la famiglia siciliana ma Mediobanca. Una tesi che, tuttavia, ripercorrendo la storia recente di Piazzetta Cuccia, dal momento dell’allontanamento dalla banca di Vincenzo Maranghi nel 2003 (dove Salvatore Ligresti ebbe un ruolo di primo piano) fino alle dimissioni di Cesare Geronzi dalla presidenza delle Generali nell’aprile 2011, appare difficile da sostenere.
Nel corso dell’assemblea di Fondiari-Sai il commissario ad acta, il cui mandato scade il 17 marzo, e che dovrebbe ora dare mandato ai legali della società di depositare l’atto di citazione presso il foro dove la stessa ha sede (dovrebbe essere dunque il Tribunale di Torino), ha quantificato in 130 milioni il danno arrecato alla sola FonSaidalle operazioni realizzate con la famiglia Ligresti e le sue società quali controparti (si veda anche Contrarian a pagina 18). I danni arrecati al patrimonio della controllataMilano Assicurazioni, la cui assemblea ha anch’essa approvato l’azione di responsabilità (il voto per la quota di FonSai è stato espresso direttamente da Caratozzolo), è stato invece stimato in circa 115 milioni. La somma non include le consulenze pagate dalla Milano a Salvatore Ligresti e le sponsorizzazioni a Laità, la società che gestisce la scuderia di cavalli di Jonella. Soddisfazione per il via libera all’azione di responsabilità, arrivata anche con il voto di Unipol, è stata espressa dal Movimento Consumatori, intervenuto nell’assemblea di FonSai per conto di circa 200 azionisti. (riproduzione riservata)