Si chiama Visconti srl il veicolo che nelle prossime settimane dovrebbe presentare al Tribunale di Milano la proposta di concordato fallimentare per Sinergia e ImCo, le due società immobiliari della famiglia Ligresti, dichiarate fallite il 14 giugno dello scorso anno. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, lo scorso 6 marzo, davanti al notaio Ciro de Vivo, Stefano Tutinelli (head of Real Estate Italy) e Walter Fossati (dirigente dell’area crediti anomali della Popolare di Milano), hanno stipulato l’atto di costituzione della newco, che oltre a essere il soggetto designato, in base alla legge fallimentare, a presentare il piano di concordato, avrà anche un ruolo attivo nell’esecuzione dello stesso, rilevando parte dell’attivo immobiliare delle due società fallite e utilizzando gran parte della nuova finanza (circa 150 milioni) che riceverà dalle banche (oltre a Unicredit e Bpm ci sono anche Banco Popolare, Ge Capital, Popolare di Sondrio e Mps) per soddisfare buona parte delle pretese vantate dai creditori ordinari di Sinergia e ImCo (prevalentemente fornitori e dipendenti).
Se è infatti vero che attualmente al capitale di Visconti, inizialmente pari a 468.335 euro, partecipano soloUnicredit (90,63%) e Bpm (9,37%), questo non significa che le altre banche si siano sfilate dal piano. Anzi, come indicato da MF-Milano Finanza lo scorso 9 marzo, tutti gli istituti, anche quelli che durante il confronto degli ultimi mesi erano più riluttanti a concedere la nuova finanza necessaria a implementare il piano, hanno infatti condiviso la struttura di fondo dell’operazione.
A questo punto prima che Visconti, nel cui statuto viene specificato che l’oggetto sociale è «la pianificazione ed esecuzione delle operazioni di concordato fallimentare dei fallimenti di Immobiliare Costruzioni Imco e Sinergia Holding di partecipazioni», possa presentare al Tribunale la proposta definitiva, mancano ancora due tasselli fondamentali. Il primo riguarda l’accordo transattivo con il gruppo Fondiaria-Sai. Le ex compagnie del gruppo Ligresti sono infatti creditrici nei confronti di Sinergia e ImCo per circa 151 milioni, dopo la svalutazione di 86 milioni effettuata sulla propria esposizione nel bilancio 2012. Le trattative tra il fronte bancario, capeggiato daUnicredit (la più esposta tra le banche con un credito di 180 milioni su un monte complessivo di circa 340 milioni) e la compagnia, finita sotto il controllo di Unipol, sarebbero ben avviate e potrebbero sfociare in un accordo già nei prossimi giorni. Al momento la proposta avanzata dalle banche all’ad di Unipol e FonSai, Carlo Cimbri, prevede la compensazione del credito con alcuni immobili in portafoglio alle due società. In questo caso si tratterebbe di immobili già ultimati e non dei progetti di sviluppo o dei cespiti in corso di costruzione oggetto dei contratti di acquisto di cosa futura, finiti sotto la lente del commissario ad acta di FonSai e per i quali è stata votata azione di responsabilità nei confronti della famiglia Ligresti e di altri ex consiglieri e sindaci del gruppo assicurativo.
Il secondo tassello mancante per poter procedere alla presentazione del piano per il concordato fallimentare riguarda il via libera da parte del collegio di vigilanza, formato dal presidente della Regione Lombardia, da quello della Provincia di Milano e dal sindaco di Milano, alla richiesta presentata dalla Fondazione Cerba di rinnovare la convenzione edilizia necessaria a modificare la destinazione d’uso dell’area di proprietà di ImCo nella periferia Sud del capoluogo lombardo dove dovrebbe sorgere il Centro europeo di ricerca biomedica. Nell’istanza presentata al Collegio di vigilanza dalla Fondazione Cerba c’è anche una seconda richiesta indispensabile per procedere con il concordato: quella di fare fronte agli oneri di urbanizzazione dell’area in modo progressivo e ad avanzamento lavori anziché in unica soluzione come era invece previsto dal piano integrato di intervento originario. Il parere del collegio potrebbe arrivare subito dopo Pasqua. (riproduzione riservata)