L’irrobustimento patrimoniale di Banca Carige passerà in prima battuta attraverso un programma di cessioni che dovrebbe concretizzarsi entro il primo semestre.
Conclusa la fase delle dismissioni, Carige definirà i termini dell’aumento di capitale che dovrebbe partire nella seconda metà dell’anno. A quel punto gli occhi del mercato saranno puntati sulla Fondazione Carige, che detiene il 47,1% dell’istituto. I paletti sempre più stringenti sulle Fondazioni di origine bancaria e una politica prudenziale di bilancio potrebbero suggerire ai vertici dell’ente di sottoscrivere solo parzialmente l’operazione. A quel punto gli azionisti privati di Carige potrebbero farsi avanti per arrotondare le proprie partecipazioni e ridefinire gli equilibri nel capitale della banca.
Fermo restando che la Fondazione non intende uscire di scena e neppure mollare la presa sulla banca, di cui continuerebbe a mantenere la maggioranza relativa. Per la realizzazione del piano di rafforzamento patrimoniale Carige è assistita da Leonardo & Co e da Mediobanca.
Sempre ieri intanto il cda ha approvato il bilancio 2012 che vede una perdita netta consolidata di 63,2 milioni contro l’utile di 169,2 milioni del 2011. Il risultato è dovuto alla perdita registrata da Carige Assicurazioni (169 milioni circa), solo in parte compensata da 18 milioni circa di utile netto realizzato da Carige Vita Nuova. Alla luce delle indicazioni arrivate da Bankitalia, non ci sarà dividendo. (riproduzione riservata)