B. Carige ha chiuso il 2012 con una perdita netta consolidata pari a 63,2 mln euro, a fronte di un utile di 169,2 mln registrato nel 2011.
Questo risultato, spiega una nota, è dovuto alla perdita registrata da Carige Assicurazioni (169 milioni circa), solo in parte compensata da 18 mln circa di utile netto realizzato dalla Carige Vita Nuova. Il risultato negativo di Carige Assicurazioni è determinato dal consistente accantonamento straordinario alle riserve sinistri che la compagnia ha ritenuto di effettuare, anche per tenere conto delle richieste dell’Autorità’ di Vigilanza del 5 marzo scorso; questo accantonamento ha determinato la necessità di un rafforzamento patrimoniale di 168 milioni, oltre a ulteriori 48,5 milioni finalizzati al rimborso anticipato dei prestiti subordinati in essere. Grazie a questi interventi la compagnia risulterà adeguatamente rafforzata e sarà posta nelle migliori condizioni anche ai fini della redditività. Il gruppo oltre a recepire interamente le richieste della Banca d’Italia in materia di accantonamenti su crediti e dell’Ivass in materia a assicurativa, ha provveduto a rafforzare i principali presidi di rischio.
Le sofferenze lorde verso clientela ammontano a 1.971,4 milioni (+46,2%) a causa del prolungarsi delle difficoltà congiunturali, determinando l’aumento della loro incidenza sul totale degli impieghi dal 4,9% di dicembre 2011 al 6,3%. La copertura delle sofferenze (coverage ratio) è salita dal 45,2% del 2011 al 49,7% di fine 2012. Il gruppo, nel suo perimetro bancario, chiude con 87,8 milioni di utile netto (che salgono a 195,1 milioni normalizzati con l’esclusione delle poste non ricorrenti positive e negative), mentre il perimetro assicurativo chiude in perdita di circa 151 milioni, di cui circa 169 milioni la perdita di Carige Assicurazioni e circa 18 milioni l’utile netto di Carige Vita Nuova.
Nonostante l’utile netto individuale della Capogruppo sia pari a 185,7 milioni, ai sensi delle recenti comunicazioni dell’Organo di Vigilanza, non sarà possibile procedere alla distribuzione di dividendi relativi all’esercizio 2012. Inoltre, in coerenza con tali comunicazioni, saranno anche tagliati i bonus del Top Management.
Il risparmio complessivamente raccolto dalla clientela si attesta a 51.142,1 milioni (-1,7% rispetto al 31 dicembre 2011), la raccolta diretta e’ di 28.545,2 mln ed è rimasta stabile (+0,4%) sia nella componente retail, sia in quella istituzionale. La raccolta indiretta si attesta a 22.596,9 milioni (-4,1% nell’anno). All’interno, il risparmio gestito è di 10.020,8 milioni e risulta in ripresa in tutte le componenti (+5,2%). Nel dettaglio i fondi comuni crescono del 5%, le gestioni patrimoniali del 19,7% e i prodotti bancario-assicurativi del 3,4%. Il risparmio amministrato, pari a 12.576,2 milioni, risulta in contrazione del 10,5% sul dato di fine 2011. I crediti verso clientela sono pari a 26.259,7 milioni, sostanzialmente stabili nell’anno. Il margine di interesse è di 756 milioni sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2011 (-1%), così come le commissioni nette che si attestano a 303,2 milioni (+0,9%). Le poste finanziarie sono passate da 77,9 a 171,6 milioni, grazie alla cessione di attività disponibili per la vendita, contribuiscono alla crescita del margine di intermediazione che risulta pari a 1.231 milioni (+7,6%). Le rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie passano da 175,7 a 603,3 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa si attesta a 325,8 milioni (944,6 milioni nel 2011). I costi operativi diminuiscono a 674 milioni (-2,9%); al loro interno si riducono sia le spese per il personale (-5,8%), sia le altre spese amministrative (-3,5%). Il risultato dell’operatività’ corrente al lordo delle imposte risulta negativo per 345 milioni. Le imposte sul reddito dell’esercizio includono il beneficio economico una tantum derivante dal Progetto di Riorganizzazione e si attestano ad un valore positivo di 282,5 milioni. A fine 2012 la rete di vendita del Gruppo consta di 677 filiali (invariate rispetto al 2011) e 417 agenzie assicurative. Il personale è pari a 5.914 unità, di cui 5.434 rappresentate da personale bancario.
Per quanto riguarda la Capogruppo, il risparmio complessivamente raccolto si attesta a 45.752 milioni (-0,9% a/a), la raccolta diretta a 27.248,3 milioni, (+1,8% a/a), la raccolta indiretta e’ pari a 18.503,7 milioni (- 4,6% a/a). Al suo interno il risparmio gestito si attesta a 8.013,4 milioni (+1,9% a/a), mentre il risparmio amministrato ammonta a 10.490,3 milioni (-9,1% a/a). I crediti verso clientela si attestano a 22.421 milioni (+0,7% a/a). Il margine di intermediazione risulta pari a 866,2 milioni (+0,9% a/a); al netto delle rettifiche di valore per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie, pari a 548,9 milioni, il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 317,2 milioni (-57,7% a/a). I costi operativi diminuiscono a 522,4 milioni (-2,6% a/a). Il risultato dell’operatività’ corrente al lordo delle imposte, che include la svalutazione della partecipazione in Carige Assicurazioni per 100 milioni, si attesta così a -305,1 milioni (213,7 nel 2011). Le imposte sono positive per 490,8 milioni e l’utile netto si attesta a 185,7 milioni (+17%).
Per quanto riguarda l’irrobustimento patrimoniale del gruppo, il cda ha approvato l’adeguamento patrimoniale per un importo massimo complessivo di 800 mln.
Il rafforzamento, spiega una nota, prevede un adeguamento patrimoniale per un importo massimo complessivo di 800 milioni, da realizzarsi primariamente con la dismissione di asset del gruppo, quali le compagnie assicurative, gli eventuali altri asset che saranno individuati nella più puntuale definizione del piano e, per la parte residuale che il Consiglio auspica essere la minore possibile, attraverso un aumento del capitale sociale da offrire in opzione agli azionisti.
Il Cda ha deliberato la proposta, da sottoporre all’assemblea straordinaria degli azionisti (convocata il 29 aprile), previo rilascio delle necessarie autorizzazioni, di attribuire al Consiglio la facoltà di esercitare entro il 31 marzo 2014 la delega ad aumentare il capitale sociale a pagamento per un importo massimo complessivo di 800 milioni da offrire in opzione agli azionisti, confidando che questo importo sia il più possibile contenuto, in relazione alla dismissione degli assets di cui sopra.
Secondo Giovanni Berneschi, presidente di B. Carige, l’aumento di capitale “sarà di 400 mln, la meta’ del piano di rafforzamento” approvato dal cda.