Azimut macina nuovi record. A febbraio la società del risparmio gestito guidata dal presidente e amministratore delegato Pietro Giuliani ha realizzato una raccolta netta (escluse le acquisizioni) di 431 milioni, il valore più alto mai toccato in un mese, portando la raccolta netta nei primi due mesi del 2013 a 573 milioni. Grazie a questo risultato il patrimonio del gruppo ha superato per la prima volta quota 20 miliardi, di cui 18,2 fanno riferimento alle masse gestite e circa 2 al risparmio amministrato. «Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro impostato quando è iniziata la crisi cinque anni fa, è un’onda lunga di positività che per noi è appena partita», ha spiegato Giuliani a MF-Milano Finanza. Confermato l’obiettivo di raggiungere i 27 miliardi di asset entro il 2014. «Oltre a investire sulla distribuzione, come fanno i concorrenti, siamo gli unici ad aver investito sulla gestione e questo ci sta premiando», ha aggiunto Giuliani. «Credo che la diversità di Azimut possa costituire oggi in Italia un’alternativa positiva per tutti coloro che, sentendosi soffocare dalla crisi, vorrebbero gettare la spugna, siano essi clienti, investitori o potenziali colleghi». In borsa il titolo ieri ha guadagnato il 6,5% chiudendo a 12,95 euro per azione. In attesa dei dati di bilancio 2012, che saranno esaminati domani dal cda, Deutsche Bank ha assegnato al titolo Azimut un target price di 14 euro con un giudizio buy. Gli analisti dell’istituto tedesco puntano in particolare sull’aumento del dividendo grazie al free cash flow di cui dispone il gruppo (stimato in 250 milioni a fine 2012): la cedola prevista è di 40 centesimi per azione, in netto aumento rispetto ai 25 centesimi distribuiti l’anno scorso. (riproduzione riservata)