Nel 2011 la pirateria è stata uno dei problemi maggiori degli armatori, ma le contromisure adottate dagli stessi e implementate anche a livello governativo hanno ridotto notevolmente il numero di attacchi andati a buon fine, sostengono gli esperti.
Parallelamente, il costo delle polizze assicurative è diminuito grazie all’implementazione di misure preventive e alla competitività del mercato. Negli ultimi anni la polizza kidnap & ransom, che copre i rischi di sequestro e richiesta di riscatto, si è rivelata infatti la forma di protezione più efficace contro la pirateria navale, secondo gli analisti.
Nel 2011 si sono registrati 439 attacchi di pirateria e rapina a mano armata a livello globale, secondo il centro di monitoraggio sulla pirateria dellInternational Maritime Bureau (IMB) di Kuala Lumpur in Malaysia. I pirati somali sono risultati responsabili nel 54% dei casi. Ma, continua lIMB, se gli attacchi dei pirati somali sono aumentati nel 2011 ( 237 contro 219 riportati nel 2010), quelli andati a buon fine sono diminuiti considerevolmente: da 49 nel 2010 a 28 nel 2011.
Tale diminuzione è una diretta conseguenza del maggior impegno profuso da armatori e governi nel contrastare la pirateria navale, ha detto Erik Rabjerg Nielsen, responsabile della gestione cargo presso A.P. Moller-Maersk A/S di Copenaghen.
Ma è ancora troppo presto per parlare di trend consolidato, ricorda Neil Smith, responsabile dellunderwriting della Market Association dei Lloyds. Le statistiche suggeriscono che le misure adottate contro la pirateria stanno portando ad un calo nel numero di attacchi, ma anche le condizioni meteo sfavorevoli potrebbero aver influito sulla diminuzione, ha precisato Smith.
Luso di guardie armate a bordo sembra essere la misura più efficace contro gli attacchi, secondo Andrew Moulton, assicuratore della divisione marine di Ascot Underwriting a Londra. Tuttavia, al diminuire del numero di attacchi riusciti è corrisposto un aumento delle richieste dei pirati, ha aggiunto Moulton.
Generalmente le richieste di risarcimento dipendono dalle dimensioni e dalla velocità dellimbarcazione, con petroliere e navi da carico in testa in quanto a onerosità del riscatto. I premi assicurativi rispecchiano pertanto questo indice di rischio, ma sono previsti degli sconti per quegli armatori che adottano misure preventive quali la realizzazione di una roccaforte protetta allinterno della nave, dove i membri dellequipaggio possono trovare riparo in caso di attacco, o luso di forze armate a bordo.
I premi riflettono in parte anche le mutate condizioni di mercato. I premi del segmento sono diminuiti anche a seguito della maggior capacità e competitività del settore, soprattutto dopo lo sviluppo di polizze K&R, ha detto Sean Woolerson, partner presso JLT Specialty di Londra.
In alcuni casi la riduzione dei premi è stata significativa, ha aggiunto Woolerson. Se limporto di un premio contro gli attacchi di pirateria nel 2008 poteva essere di 25.000 dollari (18.900 euro) per la tratta di unimbarcazione veloce di grande dimensione, oggi il premio per la stessa imbarcazione e la stessa tratta è sceso a 6.500 dollari (4.900 euro). Non bisogna dimenticare, però, che anche la dotazione di misure di protezione ha un costo.
Lanno scorso, la pirateria navale ha gravato su armatori e governi per 6,6 – 6,9 mld di dollari (4,9 5,2 mld di euro), secondo lorganizzazione no-profit One Earth Future Foundation. I costi, a carico di armatori e governi, risultano così ripartiti:
carburante e cambiamento della rotta: 3,4 md di dollari (2,6 mld di euro);
misure protettive e uso di guardie armate: 1,1 mld di dollari (830 mln di euro);
premi assicurativi: 635 mln di dollari (480 mln di euro).
Nel frattempo, il Baltic and International Maritime Council sta lavorando alla definizione di un contratto standard che gli armatori potranno utilizzare e sottoporre alle aziende che forniscono servizi di sicurezza navale. Il testo del contratto dovrebbe essere pubblicato in marzo, ha detto un portavoce dellassociazione internazionale.
Fonte: Business Insurance
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