La riforma dell’Rc auto avrà un impatto molto positivo in termini di combined ratio sui conti delle società assicurative. Ad affermarlo sono gli esperti di Equita, che in un report pubblicato ieri, analizzano gli effetti delle nuove norme introdotte dal governo nel decreto liberalizzazioni appenaapprovato dal Senato. Particolare apprezzamento è stato espresso per l’abolizione dei risarcimenti per i danni lievi non dimostrabili con esami clinici. Andando con ordine, spiegano gli analisti, gli emendamenti al testo originale sulle liberalizzazioni hanno portato a tre novità significative: «La cancellazione dello sconto del 30 per cento al risarcimento da pagare all’assicurato nel caso questi rifiuti il rimborso in forma specifica (ossia la riparazione del danno in sostituzione dell’indennizzo cash); la cancellazione degli indennizzi per danni alla persona di lieve entità non riscontrabili con esami clinici; infine, l’ulteriore inasprimento delle pene per frodi assicurative». Particolarmente positivo, spiega il report di Equita, è l’impatto del secondo emendamento introdotto nel provvedimento. «Si tenga conto, infatti – si legge nell’analisi – che i sinistri con uno o due punti di invalidità (quelli non riscontrabili clinicamente) rappresentano il 15 per cento circa dei sinistri liquidati nella Rc auto, per un controvalore di quasi 2 miliardi di euro». Un fattore molto incisivo, aggiungono gli analisti di Equita, tanto che «la cancellazione di tali indennizzi avrebbe un effetto pari a circa 600 punti base sul combined ratio del settore: più del doppio per il solo combined ratio della Rc auto». Positivo anche il terzoemendamento (l’ulteriore inasprimento delle pene per frodi assicurative), che «aiuta le assicurazioni nella lotta alle frodi agendo da deterrente». Le riserve riguardano invece il primo emendamento: «La cancellazione dello sconto del 30% al risarcimento da pagare all’assicurato – si legge – impedirebbe significativi risparmi nel risarcimento dei sinistri con danni alle cose».