Si chiama Arepo PR ed è stata costituita da Sator lunedì scorso. Sarebbe questo, secondo indiscrezioni attendibili, il veicolo tramite il quale il fondo guidato da Matteo Arpe e la Palladio Finanziaria di Roberto Meneguzzo intenderebbero prendere il controllo di Premafin e a cascata di Fondiaria-Sai. La decisione di procedere alla costituzione del veicolo, nonostante alla mezzanotte di oggi scada l’offerta presentata alla famiglia Ligresti, è un segnale che Arpe e Meneguzzo intendono comunque andare avanti, forti anche dei tentennamenti dei Ligresti. L’ingegnere di Paternò e i suoi tre figli sembrano infatti a un bivio, con la testa rivolta al piano proposto daUnipol, ma con il cuore che sembra guardare ancora al contropiano di Sator e Palladio, che permetterebbe di mantenere una minima presa sul gruppo Fondiaria-Sai. Per ora Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo restano comunque in silenzio. Oggi si sono riuniti per un vertice nella sede milanese di Palladio. «Tutte le comunicazioni le faremo alla Consob», ha risposto solo Meneguzzo alla domanda se in previsione dell’assemblea abbiano già oltre l’8%. Sul fronte del riassetto targato Unipol è invece atteso per oggi il piano industriale del nuovo conglomerato chiesto dalle banche per approvare il rifinanziamento di Premafin. Non si tratta del business plan dettagliato, che sarà definito dopo le due diligence incrociate ancora in corso, ma di un documento di massima chiesto dalle banche per il via libera alla ristrutturazione del debito. Martedì sera Unicredit, in qualità di banca agente, ha inviato a tutti gli istituti creditori la bozza del nuovo accordo, dopo il documento ricevuto da Leonardo & C in cui si tiene conto anche degli ultimi punti discussi, incluso ad esempio il nodo degli spread e degli interessi sul nuovo finanziamento con i basis point aggiornati sulla base del giro di tavolo di lunedì. Se tutto andrà bene sarà così pronto l’accordo da sottoporre assieme al piano industriale in arrivo ai comitati crediti delle banche per il via libera definitivo. Tra le richieste delle banche c’era anche la verifica di un esperto indipendente ai sensi e per gli effetti dell’articolo 67 della legge fallimentare. L’incarico di certificare la ragionevolezza del piano di risanamento di Premafin in corso di approntamento è stato puntualmente assegnato oggi dalla stessa finanziaria al commercialista Ezio Maria Simonelli, coadiuvato dal professore della Bocconi Stefano Caselli, su indicazione degli istituti stessi. Maurizio Dallocchio, intanto, oltre ai concambi e alla congruità del prezzo dell’aumento, assisterà Premafin anche nell’impairment e in altre valutazioni contabili sulla quota in FonSai. Premafin ha però confermato ufficialmente che il presidente della società, Giulia Ligresti, ha chiesto ai consiglieri di FonSai di valutare se sulla base di un aggiornamento della solvibilità consolidata ritengano di confermare l’entità dell’aumento. ti dei prossimi giorni la rosa di nomi potrebbe allargarsi. Ieri hanno fatto visita in Piazza Cordusio sia l’ex ministro dell’Economia Domenico Siniscalco sia il banchiere d’affari di Bofa-Merrli Lynch Andrea Orcel. Entrambi hanno negato un coinvolgimento nelle vicende relative alla futura presidenza. (riproduzione riservata)