“Prevenire è meglio che curare”. Così recitava un noto spot che invitava ad occuparsi della propria salute con continuità.
Un messaggio in gran parte inascoltato se, come emerge dall’ultima ricerca CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2012 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica, commissionata dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, il 43% degli italiani con più di 30 anni si occupa di questioni legate alla propria salute solo in presenza di un sintomo o di un dolore.
Si tratta di quasi un adulto su due che non fa alcuna attività di prevenzione medica ma si sottopone a visite ed esami solo quando è il proprio corpo a lanciare specifici messaggi di aiuto.
Non sorprende quindi che questa percentuale salga al 63% nella fascia 30-35 anni, quando si è nel pieno delle proprie forze ed è quindi percepita come minore la necessità di fare visite preventive.
Poca attenzione però anche tra gli over 55, dove solo il 48% dichiara di fare controlli una volta l’anno.
Più attenti alla necessità di un check-up periodico sono in particolare i cittadini del Sud (53%); al Nord invece solo il 46% svolge un’attività di controllo preventivo.
L’Osservatorio UniSalute ha quindi indagato quali, tra le molte possibili visite ed esami a cui ci si può sottoporre per un controllo, gli italiani – coscientemente o meno – sembrano trascurare. Ne viene fuori un quadro allarmante.
Preoccupa scoprire come un uomo su due (49%) non abbia mai effettuato una visita andrologica o urologica. Molto poco attenti al Nord, dove si arriva al 71%. Dati che confermano l’allarme lanciato alcuni anni fa dagli specialisti alla notizia dell’abolizione della leva obbligatoria. Per molti ragazzi infatti, quella del reclutamento militare era l’unica occasione per un controllo andrologico.
E le donne? Se è vero che per il 69% del campione sono loro, molto più degli uomini, ad essere attente alle questioni legate alla prevenzione e alla salute (per stessa ammissione del 63% degli uomini intervistati), purtroppo non sempre hanno le dovute attenzioni: il 27% non ha mai effettuato una mammografia.
Una nota positiva arriva però dai controlli in ambito cardiologico: l’82% degli over 30 effettua visite ed esami sullo stato di salute del proprio cuore. Sicuramente un dato confortante, considerato che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nell’Unione Europea: il 48% dei decessi sono infatti provocati da ictus o malattie coronariche.
Ma il solo cuore non basta: il corpo umano è una macchina straordinaria ma al tempo stesso complessa e delicata. Solo un‘attività di controllo consapevole e costante può permettergli di funzionare al meglio. Purtroppo la ricerca dimostra come in Italia non esista ancora una radicata cultura della prevenzione che, assieme ad uno stile di vita sano, è elemento imprescindibile per vivere al meglio in salute.