da Berlino
ROBERTO GIARDINA

Forse ci sarebbe un modello tedesco da copiare, quello del sistema sanitario. Le mutue hanno chiuso l’ultimo anno con un attivo sorprendente: oltre 4 miliardi di euro, che si vanno a sommare ad altri 6 miliardi già messi da parte. Ora sono nell’imbarazzo. Che fare con i soldi? Intanto, si sono coalizzate contro i politici intenzionati a mettere le mani sul tesoretto e a utilizzarlo per questo o quello scopo, e ripianare buchi in bilancio. Non sono soldi vostri, hanno risposto i responsabili della Krankenkassen, le mutue, i miliardi appartengono ai nostri clienti, cioè i mutuati, come dovrebbe essere elementare. Con l’attivo insperato si possono migliorare le prestazioni, o diminuire le quote. Dopo un passivo di 400 milioni di euro nel 2010, le entrate sono aumentate rapidamente, mentre sono calate le spese, grazie al ribasso dei medicinali, in media del 4%. Le uscite per ogni assistito sono calate del 2,6%. Ma l’attivo viene in gran parte dal ticket trimestrale introdotto nel 2004: si pagano 10 euro a trimestre se in quell’arco di tempo si consulta un medico. L’obiettivo era di ridurre le visite, e sgombrare le sale d’attesa dei dottori. Alcuni pazienti, soprattutto anziani, si recavano ogni giorno dal loro medico della mutua, magari semplicemente per scambiare due chiacchiere. Ma per chi vive solo, quest’incontro aveva anche un effetto terapeutico, hanno protestato alcuni specialisti. Il risultato non è stato quello sperato. Dieci euro non trattengono nessuno, tranne i più disagiati, che fi niscono per rinviare la visita al trimestre successivo per risparmiare, e fi niscono per peggiorare la propria salute, con un costo supplementare per la mutua. In media ogni assistito consulta il medico della mutua, o uno specialista, 17 volte all’anno, che è il record in Europa. «Una volta pagati i 10 euro, il paziente è indotto a sfruttare il più possibile la mutua, e moltiplica le visite», spiega Günter Neunbauer, direttore dell’Istituto per l’economia sanitaria di Monaco. Sarebbe meglio, propone, far pagare una piccola somma, non più di 2 euro, a ogni visita. I dottori sono stati sommersi dalle scartoffie per gestire il ticket che, in caso di mancato pagamento, sono costretti a pagare di tasca propria. Ora si parla di abolire questa «taglia», come propone Heinz Lanfermann, responsabile per la sanità dell’Fdp, il Partito liberale. Il collega Volker Kauder, cristianodemocratico, vorrebbe fare uno sconto sulle trattenute per la sanità. Un piccolo premio ai lavoratori, mentre il paese è in ripresa. Wolfgang Schaüble, ministro delle fi nanze, vorrebbe impadronirsi del malloppo per diminuire genericamente le tasse, ma si è trovato contro tutti i direttori delle Krankenkassen, e anche molti compagni di partito. Altri invitano alla prudenza: i 10 miliardi nel salvadanaio basterebbero appena a coprire le spese del sistema sanitario per 18 giorni. Meglio essere prudenti in attesa di periodi di vacche magre. Già nei primi mesi del 2012, le uscite delle mutue per i medicinali sono tornate a salire del 5,5%. Il prossimo anno, a settembre, sono in programma le elezioni nazionali, e il governo potrebbe essere tentato di fare qualche concessione agli elettori, diminuendo le trattenute, o allargando i cordoni per le cure termali, ora ridotte drasticamente. © Riproduzione riservata