Venerdì 30 marzo, mentre ancora era in corso un complesso consiglio di amministrazione della società, il titolo Premafin a Piazza Affari chiudeva in calo dell’1,23% a 0,282 euro. Una flessione che è andata ad aggiungersi a quella del 13,77% del giorno prima. Le azioni della controllata al 36% Fondiaria-Sai, invece, se pure hanno chiuso la seduta del 29 marzo con un crollo del 14,03%, il giorno successivo sono riuscite a rimbalzare del 4,40% a 1,068 euro. Il 29 marzo la lettera ha preso di mira anche Milano Assicurazioni, di cui Fonsai ha in mano oltre il 60%: i titoli ordinari hanno ceduto sul terreno l’8,85%, per poi lasciare sul campo un altro 1,49% a 0,238 il giorno successivo. A pesare come un macigno sulle azioni della galassia Ligresti il faro della Procura di Milano, che si è acceso nei giorni scorsi. Nel mirino del pm Luigi Orsi sono finite le maxi-consulenze e le operazioni immobiliari tra la famiglia Ligresti e le società quotate del gruppo, con l’obiettivo di verificare se siano stati commessi reati. Orsi, che ha già incontrato manager, revisori e legali legati al gruppo Ligresti, il 30 marzo ha sentito anche Flavia Mazzarella, vice direttore generale dell’Isvap. Nella serata di giovedì 29 marzo, intanto, è stato pubblicato, su sollecitazione di Consob, il testo integrale degli accordi tra Unipol e Premafin in relazione al progetto di integrazione annunciato all’inizio dell’anno. Dal documento è emerso che ammontano a oltre 2 miliardi i finanziamenti concessi dal sistema bancario a Premafin e alla controllata assicurativa. L’accordo prevede, inoltre, che agli amministratori della holding che si dimetteranno anticipatamente, come previsto dall’intesa, siano corrisposti gli emolumenti che avrebbero avuto diritto di percepire fino alla naturale scadenza del mandato, prevista con l’approvazione del bilancio 2012. Di fatto la previsione garantisce, indipendentemente dalla permanenza in carica, il pagamento di circa un’annualità di stipendio agli amministratori, tra cui il presidente Giulia Ligresti, che lo scorso anno aveva percepito come emolumenti per la sola carica in Premafin 2,12 milioni. Intanto, è terminato venerdì 30 in serata il cda di Premafin, che, tra le altre cose, ha esaminato il bilancio del 2011 e ha convocato l’assemblea per l’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol. All’ordine del giorno anche la valutazione della partecipazione detenuta dalla holding in Fonsai sulla base delle stime dei periti, che dovrebbero aggirarsi sui 4 euro per azione (oltre 7 il valore di carico a bilancio). In base a quanto si apprende da fonti di mercato, il valore stabilito da Premafin non sarebbe però una base da cui partire per stabilire il prezzo dell’aumento di capitale attraverso il quale Unipol entrerà in Premafin. Approvato dal board anche il piano di risanamento ai sensi dell’articolo 67 della legge fallimentare, necessario per mettere i creditori al riparo dal rischio di revocatorie.