Groupama ha annunciato che il cda di Gan Eurocourtage ha deciso di emettere 300 mln € di azioni privilegiate sottoscritte dalleCaisse des dépôts et consignations (CDC).
Questi 300 mln € vengono integrati proforma nei conti 2011. In caso di acquisizione di Gan Eurocourtage, l’acquirente rimborserà la CDC.
Mente la controllata di Groupama dovrebbe essere sul punto decisivo del suo processo di vendita, questo apporto di capitale gli permette di rafforzare la solidità finanziaria.
Nel frattempo ieri Christian Collin, DG delegato di Groupama, in occasione della presentazione dei risultati della compagnia francese, ha assicurato che la crisi è per gran parte alle spalle ed è pronto il piano d’azione per gli anni che vengono. Le azioni per ripristinare il margine di solvibilità sono state compiute e ora rimangono gli sforzi per ricostituire i margini di manovra finanziari.
Nel programma stop alla crescita esterna e abbandono del progetto di quotazione in borsa, priorità alla redditività (attraverso il rafforzamento della performance tecnica ed operativa, cessioni strategiche …), gestione più prudente degli asset. La gestione del rischio deve tornare ad essere al centro della politica del gruppo, così come il ritorno a regole di buona governance.
Collin, in un’intervista a L’Argus, ha dichiarato che il gruppo intende privilegiare la cessione di imprese costose in capitale e sensibili al rating: Gan Eurocourtage è la sola cessione in Francia. La vendita degli asset in UK sta procedendo e per le altre controllate estere il gruppo sta analizzando le eventuali opportunità in funzione della dimensione dell’impresa, della capacità di sviluppo e della sua redditività.
Per questo la compagnia ha deciso di vendere le attività in Polonia, che richiedono un investimento eccessivo nel corso dei prossimi anni.
Groupama intende anche ridurre dal 30 al 40% l’esposizione azionaria, che rappresenta oggi in valore di mercato il 13% del portafoglio.
«Groupama ha chiuso un anno decisamente difficile chiudendo il 2011 con perdite finanziarie eccezionali. La crisi greca costa al gruppo 2,3 mld € lordi, ossia un costo al netto delle imposte di 1,6 mld €. L’impatto dei mercati finanziari soprattutto sulle nostre esposizioni alle azioni strategiche (Véolia, Société Générale …) ha generato perdite o riserve per svalutazioni pari a 1,6 mld €».