Il cda di Banca Fideuram, ieri, ha approvato i conti del 2011, che hanno evidenziato un utile netto di 175,1 milioni di euro, in calo del 17,2% rispetto all’anno prima. «Tale diminuzione – spiega una nota della banca-rete che fa capo a Intesa Sanpaolo ed è guidata da Matteo Colafrancesco – è riconducibile essenzialmente alla svalutazione dei titoli governativi greci che, incidendo sul risultato dell’anno per circa 89,5 milioni al netto dell’effetto fiscale, ha neutralizzato il netto miglioramento registrato in tutte le altre voci del conto economico». I profitti netti normalizzati, calcolato cioè escludendo le principali componenti non ricorrenti al netto delle tasse, si sono attestati a 275 milioni, con un rialzo del 18,9% dai 231,3 milioni dell’esercizio 2010. Il cda ha deliberato di proporre all’assemblea un dividendo unitario di 0,041 euro, in calo dai 0,12 euro del 2010.