Non c’è pace per il postino nella complessa storia del riassetto del gruppo Ligresti. Una nuova lettera, questa volta di Unicredit, si sarebbe aggiunta alle numerose missive incrociate che si sono inviati i protagonisti della vicenda. Piazza Cordusio, banca agente degli istituti di credito che stanno trattando con Premafin la ristrutturazione del debito da 368 milioni, all’inizio di questa settimana, avrebbe inviato a Premafin una missiva per ribadire che l’offerta di Unipol, anche in virtù dell’esclusiva, sarebbe l’unica sul tavolo. Obiettivo principale sarebbe quello di sollecitare la holding che controlla Fonsai al 36% a prendere posizione in tempi stretti sull’operazione con Bologna. Non soltanto, infatti, è indispensabile il via libera all’accordo di ristrutturazione del debito, ma sono necessarie sia l’approvazione del bilancio 2011 sia la delibera sull’aumento di capitale che il piano Unipol colloca a 400 milioni (l’offerta alternativa di Palladio e Sator alza l’asticella a 450 milioni). Un invito, quello alla velocità, che tuttavia Premafin potrebbe non avere preso alla lettera. Basti pensare alla decisione di non tenere l’atteso cda di bilancio oggi, ma di rinviarlo di ben 14 giorni (al 30 marzo). La famiglia Ligresti, che controlla Premafin con oltre il 70%, sembra orientata a prendere tempo. Prosegue così il ping pong tra le banche creditrici (che comunque ancora non hanno firmato le comfort letter sull’accordo previsto dal piano Unipol) e la stessa holding circa la possibilità di prendere una posizione ben definita rispetto all’offerta alternativa di Palladio e Sator. A riguardo, ieri, Enrico Tomaso Cucchiani, ceo di Intesa Sanpaolo (tra i creditori di Premafin), ha dichiarato: «Non sta alle banche ma sta a Premafin valutare i piani alternativi sul tavolo. Non possiamo escludere, ove si aprissero nuovi scenari, che si possano valutare altre soluzioni». Cucchiani, pur avendo confermato l’apertura verso ipotesi alternative, ha ribadito che il pallino è in mano alla famiglia Ligresti, che sta prendendo tempo. Nel frattempo, attesi per ieri, i conti del 2011 sia di Fonsai sia di Unipol dovrebbero giungere questa mattina, dopo i cda fiume di ieri. Quanto all’aumento di capitale della compagnia guidata da Emanuele Erbetta, sembra difficile che ci si possa allontanare molto dagli 1,1 miliardi previsti dal piano Unipol. Né Sator né Plladio, infine, ieri hanno comunicato l’intenzione di avvalersi della facoltà di far decadere l’offerta per l’impossibilità di trattare con le banche. Si procede, dunque, con lo scontro a distanza tra le due finanziarie e la compagnia di Bologna, sostenuta da Mediobanca.