I giapponesi girano con una media di quasi 12 carte di pagamento nel portafogli, più di 6 i coreani, quasi 6 gli americani, mentre gli italiani ne hanno poco più di 1 e mezza a testa (1,61). CPP Italia, filiale della multinazionale inglese specializzata nella tutela delle carte di credito, esaminando i dati sulle carte di pagamento in 40 Paesi del Mondo, ha rilevato come il loro trend di diffusione rispecchi la situazione economica mondiale con i Paesi BRICS e asiatici che vedono crescere insieme al Pil il numero delle plastic cards e alcune economie occidentali in difficoltà dove, invece, arretrano.
Se l’India ha superato tutti con un incremento percentuale delle carte, dal 2008 al 2010, superiore al 50% sfiorando i 246 milioni, in Cina la crescita del 34% ha fatto lievitare il numero delle carte di pagamento in circolazione verso l’astronomica cifra di 2,5 miliardi (2,415 mld) di pezzi. L’analisi di CPP Italia ha rilevato un incremento del 22% per il Brasile (628 milioni di carte), del 21% per la Russia a oltre 144 milioni di carte, e del 18,7% per il Messico a 97,5 milioni di plastic cards. Il primo Paese dell’area euro per crescita del numero delle carte di pagamento è il piccolo Lussemburgo (+38,3%), davanti all’Irlanda che con un incremento del 13,8% si avvicina ai 6 milioni di carte in circolazione. Sempre nel biennio 2008-2010 sono aumentate a doppia cifra le plastic cards anche in Korea (+13,3% a 258,4 milioni di carte), Turchia (+ 12,4% a 116,8 milioni di carte), Svizzera (+10% a 13,4 milioni di carte), Brasile (+ 22,2% e 628 milioni di carte) e Sud Africa ( +9,7% e 57,8 milioni di carte).
“Anche a causa della crisi economica, è in atto nel nostro Paese – commenta Walter Bruschi, amministratore delegato di CPP Italia, che nel nostro Paese ha oltre 700 mila clienti con 3 milioni di carte assicurate – una riduzione del numero delle carte di credito“classiche (ma non delle carte di debito – bancomat) anche se contemporaneamente sono aumentate le transazioni e il loro controvalore medio. Un trend confermato nel 2011 e che ipotizziamo proseguirà nel 2012 anche per effetto delle disposizioni antievasione del nostro Governo che incoraggiano l’uso della moneta elettronica”.
CPP Italia ha registrato come nel periodo 2008-2010 sia il mercato francese sia quello inglese manifestino segni di maturità, con un calo del numero di carte in circolazione rispettivamente dell’1,5% e del 2%. L’andamento è stato altalenante in entrambi i Paesi. In Francia erano 102,7 milioni nel 2008 per salire a 103,8 nel 2009 e ridiscendere a 101,2 a fine 2010. Nel Regno Unito dai 168,6 milioni del 2008 c’è stata una discesa a 162,5 e una risalita a 165,2 milioni nel 2010.
La difficoltà di alcune economie occidentali ha un ulteriore elemento rivelatore nella diffusione delle carte di pagamento. In Spagna il calo maggiore (-7,3% a 73,4 milioni di carte) seguita da Grecia (-6,6% a 15,5 milioni di carte) e Portogallo (-4,5% a 19,6 milioni di carte). Arretra la circolazione delle plastic cards anche nella maggior parte dei Paesi dell’Est: Romania (-7,2%), Bulgaria (- 5,9%), Lettonia (-3,6%), Estonia (-2,7%).
“La situazione è ribaltata – spiega Walter Bruschi – se si esamina la reale diffusione delle carte di pagamento tra la popolazione. L’India, prima per incremento percentuale del numero di tessere, è ultima per diffusione procapite: se ne contano 0,29 per ogni abitante con più di 15 anni. In Arabia Saudita, paese ricco anche per via dei numerosi giacimenti petroliferi, vi sono solo 0,64 plastic card per abitante. Un dato forse riconducibile più a motivi culturali che economici”.
I paesi più evoluti sotto il profilo dei pagamenti elettronici sono quelli asiatici, guidati dal Giappone, dove si contano quasi 12 carte di pagamento per abitante (> 15 anni), per un totale di 1,3 miliardi di tessere. Elevata la diffusione degli strumenti elettronici di pagamento anche a Singapore (8,49 per abitante) e in Korea (6,42). Secondo i dati elaborati da CPP Italia, gli USA sono al quarto posto nel Mondo con 5,71 carte per abitante per un totale di 1,4 miliardi di plastic cards in circolazione.
L’ascesa economica del Brasile (5° posto) è confermata dalle 4,32 carte per abitante e dalla crescita del 16% del numero di transazioni. Alta la densità delle plastic cards anche in Lussemburgo (3,36 carte/abitante), Gran Bretagna (3,22), Svezia (2,58), Cina (2,24) e nei Paesi Bassi (2,21).
Al 16esimo e 17esimo posto troviamo rispettivamente Francia (1,98) e Germania (1,95), mentre si colloca due posizioni più in basso la Spagna, con 1,87 carte di pagamento per abitante con più di 15 anni. Secondo i dati di CPP Italia il nostro Paese si classifica al 23esimo posto, con 1,61 tessere per abitante; una media appena migliore di quella della Grecia (1,60) ma inferiore a Turchia (2,18), Slovenia (2,03), Malta (1,94 carte/abitante) e Sud Africa (1,65).