Il numero di captive nel mondo ha continuato a salire nel 2011 e sono in molti a credere che il ricorso a questa forma assicurativa potrebbe aumentare ulteriormente in vista di una svolta nel mercato tradizionale.
Al 31 dicembre 2011, si sono registrate 5.745 captive, in salita rispetto alle 5.587 censite l’anno precedente, secondo i dati raccolti dal sondaggio annuale della rivista americana Business Insurance.
Uno dei Paesi in cui l’attività delle captive è stata particolarmente attiva è il Vermont, negli Stati Uniti, che ha autorizzato 41 nuove captive nel 2011. Contando 590 captive alla chiusura dell’anno, il Vermont è il terzo maggior domicilio di captive, preceduto dalle Bermuda (862 captive) e dalle Isole Cayman (707). Seguono il Guernsey con 343 captive e le Barbados con 270.
D’altra parte, in molti Paesi c’è stata una contrazione nel numero delle captive, dovuta alla fusione delle imprese madri. Tuttavia, nel 2011 questo trend è rallentato. In altri casi, invece, la diminuzione del numero di captive, soprattutto nei domicili maggiormente affermati, è stata il risultato della crisi globale.
Gli esperti hanno individuato i settori per i quali si prevede un aumento del numero di captive. Negli Stati Uniti, ad esempio, la riforma del sistema sanitario potrebbe avere degli effetti significativi nella costituzione di captive, in quanto i lavoratori cercherebbero forme alternative di finanziamento dei propri piani sanitari. Un altro evento che nel 2011 ha influenzato l’attività delle captive riguarda i disastri verificatisi in Asia, che hanno posto l’accento sul problema delle interruzioni della catena produttiva, come è accaduto infatti alle aziende impegnate nel settore tecnologico in Tailandia.