di Raffaele Ricciardi
Banca Generali non delude le attese degli azionisti e, oltre ad approvare il bilancio 2011, conferma l’intenzione di staccare una cedola da 55 centesimi, stesso importo dell’anno scorso (quando il dividendo era cresciuto del 22% rispetto al 2009). Ieri il consiglio di amministrazione dell’istituto del gruppo Generali ha ufficializzato i dati relativi all’esercizio 2011, che si è chiuso con un calo dell’utile dell’11% a quota 73,4 milioni. Se si considera però che nel 2010 il risultato aveva beneficiato di una posta fiscale da 6 milioni (legata all’affrancamento dell’avviamento e degli attivi immateriali), al netto di questa componente straordinaria la flessione dell’utile risulta meno marcata: -4%. Un ulteriore motivo di soddisfazione per l’amministratore delegato Giorgio Girelli, che a MF-Milano Finanza ha sottolineato l’importanza di aver messo a segno un «risultato vero, fatto di commissioni e frutto della nostra attività, nonostante le difficoltà del periodo siano state sotto gli occhi di tutti». Anche la distribuzione di un dividendo così sostanzioso è un segnale importante per il manager: «Credo che poche istituzioni finanziarie possano garantire un dividend yield vicino al 6% (il 5,7% calcolando la chiusura a 9,7 euro del 12 marzo, ndr). A questo proposito si conferma il trend degli ultimi tre anni e credo che anche nel futuro rimarremo sempre interessanti per gli azionisti da questo punto di vista». Per quanto riguarda le altre voci dell’ultimo esercizio, spicca la crescita delle commissioni di gestione (+8% nei dodici mesi) e l’andamento dei costi operativi, che sono rimasti in linea con il 2010 a quota 148 milioni. Detto di un 2011 che ha mantenuto le attese, per quanto riguarda il primo scorcio del 2012 le indicazioni sono state positive. Banca Generali guarda infatti con fiducia alla chiusura del primo quarto dell’anno, soprattutto grazie alla ripresa dei margini d’interesse e delle commissioni di performance: «Nei primi due mesi del 2012 abbiamo registrato commissioni per 19 milioni (nell’intero 2011 sono rimaste sotto quota 10 milioni, ndr)», ha spiegato ancora Girelli, «e crediamo che l’intero esercizio possa svilupparsi positivamente da questo punto di vista». I mercati hanno senza dubbio risentito dell’effetto delle operazioni Ltro della Bce, «che hanno disinnescato il principale rischio per il sistema bancario, quello della liquidità, sostenuto i corsi azionari e consentito il restringimento degli spread, ma vanno consolidate nel tempo». Banca Generali ha colto l’occasione raccogliendo circa 1,5 miliardi di fondi, «facendo però attenzione a mantenere l’equilibrio tra la durata della raccolta e quella degli impieghi, preferendo cioè rinunciare a qualche punto di spread per non correre alcun rischio», ha precisato Girelli. Da inizio anno la raccolta ha già superato 400 milioni e le masse complessive hanno superato 24 miliardi, in crescita del 4,5% da inizio anno. (riproduzione riservata)