Negli scorsi giorni l’UIF, l’Unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d’Italia, ha pubblicato una comunicazione in tema di antiriciclaggio, applicata alle operazioni di factoring (“Schemi rappresentativi di comportamenti anomali ai sensi dell’articolo 6, comma 7, lettera b) del d.lgs. 231/2007 – Operatività connessa con il rischio di frodi nell’attività di factoring”).
Così come avviene per qualunque attività di intermediazione finanziaria, si tratta di uno strumento di supporto agli operatori per agevolare la valutazione delle operazioni e ridurre al minimo il rischio di coinvolgimento inconsapevole in attività di riciclaggio. Questo nonostante non sia mai emerso alcun fenomeno di riciclaggio attraverso operazioni di factoring.
Alla stesura del provvedimento, che costituisce un semplice adeguamento alle norme che coinvolgono tutti gli intermediari finanziari e che in questo caso sono state adattate al settore, ha collaborato attivamente la stessa Assifact, l’Associazione Italiana per il Factoring che riunisce gli operatori del settore.
Alcuni degli indicatori proposti prendono spunto proprio dal decalogo emanato da Assifact nel 2008, frutto di un’attenta analisi delle operazioni effettuata dagli operatori del settore (Circolare Tecnica n.8/08 del 12 settembre 2008: “Linee guida nuova normativa antiriciclaggio. Adeguata verifica della clientela e Individuazione di operazioni sospette”).
La nuova iniziativa si inserisce nel quadro dei numerosi interventi effettuati dall’UIF diretti a contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo e prevenire l’utilizzo a fini criminali del sistema finanziario.