Frenata degli aumenti delle tariffe ma non per le compagnie dirette, sensibilmente rincarate; aumento della raccolta premi; miglioramento della redditività delle società di assicurazioni, che tuttavia con l’auto continuano a perdere. È questa in sintesi la fotografia del mercato che emerge dall’Osservatorio Auto realizzato da AIBA, l’associazione dei broker, in collaborazione con Iama Consulting, società di consulenza specializzata nel mercato assicurativo, sulla base dell’analisi dei prezzi di listino applicati dalle compagnie di assicurazione. I dati sono stati raccolti da Check-It-Auto, lo strumento professionale dei broker AIBA per la comparazione delle tariffe auto e delle garanzie aggiuntive.
“Il premio medio pagato dai consumatori italiani per acquistare una polizza Rc Auto a fine 2011 è stato di 734 euro, pari a un aumento del 3,7% rispetto al 2010”, sottolinea Francesco G. Paparella, presidente di AIBA (Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni). “Il tasso di crescita annuo delle tariffe è decisamente inferiore al +12,2% riscontrato un anno fa e certifica di fatto il miglioramento degli indicatori tecnici del comparto auto”.
Nel corso del 2011 è rallentato il trend di crescita dei premi Rc Auto (+3,7% a 734 euro) rispetto al 2010 (+12,2% a 708 euro).
Si è ristretto il vantaggio competitivo delle compagnie dirette: a fine 2011 l’incremento medio dei premi applicati da queste compagnie (+11,9% a 610 euro) è stato superiore a quello delle compagnie tradizionali (+3,5% a 745 euro).
UNA BUONA SCELTA FA RISPARMIARE AL GUIDATORE VIRTUOSO FINO A 436 EURO
Le strategie tariffarie delle compagnie continuano a essere fortemente differenziate per profilo di rischio. Anche gli automobilisti più virtuosi devono saper scegliere: con un attento confronto fra i prodotti possono risparmiare fino a un massimo di 436 euro.
A livello nazionale il “guidatore virtuoso” ha pagato in media 629 euro (+2,9%) rispetto al 2010.
Evoluzione del premio medio a livello locale del “guidatore virtuoso” (impiegato di 40 anni; Fiat Bravo 1.4 Dynamic, da più anni in CU 1 senza sinistri da 6 anni, massimale 6 mln).
| Dicembre 2010 | Dicembre 2011 | Variazione % |
Bologna | 663 | 645 | -2,8% |
Milano | 491 | 481 | -2,1% |
Roma | 658 | 641 | -2,5% |
Diminuisce la mobilità dei clienti. Nel 2011 la percentuale di assicurati che ha cambiato compagnia è stata del 6%, in deciso calo rispetto al 10,1% del 2010. Si tratta di percentuali bassissime se confrontate al 22% della media europea.
CONFRONTO FRA UOMINI E DONNE
Secondo il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea (1 marzo 2011) dal prossimo 12 dicembre 2012 le tariffe non potranno più essere differenziate in base al sesso, ma il mercato non è ancora pronto: rimangono notevoli discrepanze tra uomo e donna.
In caso di 40enne, l’uomo paga in media un premio superiore allo 0,2% di quello della donna, con una differenza massima del 6,7%, anche se non mancano compagnie che premiano l’uomo piuttosto che la donna. In caso di 20enne, l’uomo paga un premio decisamente più caro (+32,3%) rispetto a quello della donna, con una punta del 60,5%.
IL MERCATO: MIGLIORA LA REDDITIVITA’ DEL RAMO RC AUTO
Nel 2011 cresce la raccolta premi Rc Auto a 17,821 mld di euro (+4,9% rispetto al 2010). In miglioramento la redditività del ramo, grazie all’aumento della raccolta premi e alla riduzione della frequenza dei sinistri (-0.9% nei primi nove mesi 2011), ma complessivamente le compagnie continuano a perdere: a fine 2011 su ogni 100 euro incassate, venivano spesi 101,8 euro (105,7 euro nel 2010).
Le norme in materia di liberalizzazioni introdotte con il decreto Cresci Italia (DL n.1/2012), in queste ore in discussione al Senato sono condivisibili – secondo AIBA – per gli obiettivi originari di aumento della concorrenza, ma talune diposizioni appaiono inefficaci.
“Per produrre benefici reali ai consumatori – spiega il presidente Francesco G.Paparella – è indispensabile incentivare la concorrenza del mercato, consentendo una reale competizione tra differenti intermediari, considerata la forte differenziazione dei prezzi praticati sul mercato e della troppo alta fidelizzazione dei consumatori. Analogamente a quanto avviene in Europa, va stimolata la comparazione prima della sottoscrizione della polizza, come generalmente si fa in occasione di altri acquisti personali. Comparazione che oltre ai prezzi andrebbe estesa alle varie garanzie offerte dalle polizze, valutando con attenzione la presenza di esclusioni e clausole di rivalsa totali o parziali. AIBA suggerisce inoltre di rivedere l’impianto tariffario del bonus malus, che dovrebbe essere concentrato sulle condotte di guida degli ultimi 5 anni, registrati nell’attestato di rischio, disponibile in forma dematerializzata. AIBA è anche favorevole alle scatole nere che sono strumenti molto utili. Non è però accettabile che i costi di disinstallazione ricadano sui consumatori che vogliono cambiare compagnia, perché significa mettere un ulteriore ostacolo alla concorrenza”.