Il protocollo definisce le modalità per la cooperazione e lo scambio delle informazioni fra le autorità ai fini dell’esercizio della vigilanza supplementare sui conglomerati finanziari e, configurandosi come accordo quadro, prevede la possibilità per le autorità firmatarie di definire ulteriori accordi di coordinamento specifici per i singoli conglomerati. Considerata l’attribuzione al meccanismo di vigilanza unico dei compiti di vigilanza prudenziale sulle banche «significative», il protocollo viene ora circoscritto ai soli conglomerati finanziari che includono enti creditizi «meno significativi».