Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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nel quarto trimestre dello scorso anno sono aumentati i pagamenti puntuali mentre sono diminuiti i ritardi gravi e i tempi medi di pagamento. Ma le buone abitudini non viaggiano con la stessa velocità e l’Italia è sempre divisa in due. Lo scenario è quello emerso dallo Studio pagamenti, aggiornato al 30 dicembre 2024, realizzato da Cribis, società del gruppo Crif, specializzata nelle informazioni commerciali sulle aziende. Poco meno di una azienda su due (45,1%) salda in tempo le proprie fatture, in aumento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ossia, stando alla nuova metodologia di Cribis, sono considerati in ritardo i pagamenti effettuati tra i 30 e i 90 giorni, mentre sono ritardi gravi i pagamenti che vanno oltre i 90 giorni.
Le aziende italiane che hanno affrontato il passaggio generazionale, nell’arco temporale 2013-2022, hanno conseguito risultati economico-finanziari superiori alla media, con un differenziale positivo medio annuo del 7,4% nei ricavi, del 3,5% nel Roe (ossia il grado di redditività del capitale investito), dell’11,5% nel tasso di crescita delle immobilizzazioni. Il cambio al vertice, quindi, oltre che rappresentare un fisiologico passaggio obbligato nelle imprese familiari, costituisce anche una grande opportunità strategica. È lo scenario che emerge dai dati della XVI edizione del rapporto dell’osservatorio Aub, che ha coinvolto tutte le aziende familiari italiane con un fatturato di almeno 20 milioni di euro, cioè 15.836 imprese. Il focus, promosso da Aidaf (Italian family business), UniCredit, cattedra Aidaf-EY di Strategia delle aziende familiari (Università Bocconi) e Fondazione Angelini, con il supporto di Borsa Italiana ed Elite (l’ecosistema che supporta le aziende familiari nella crescita sostenibile, accelerando l’accesso a capitali, competenze e relazioni), rileva che, anche quest’anno, prosegue la fase di ripresa, dopo la battuta di arresto determinata dalla pandemia, anche se con tassi di crescita molto più contenuti rispetto a quelli registrati l’anno precedente.
Le segnalazioni antiriciclaggio diminuiscono, la Uif punta sulla qualità invece che sulla quantità. Diminuiscono le segnalazioni delle banche ma cresce il ruolo dei notai e degli operatori cripto. Nel 2024, l’Unità di informazione finanziaria (Uif) ha ricevuto 145.401 segnalazioni di operazioni sospette, registrando un calo del 3,3% rispetto all’anno precedente, quando erano state 150.418. Questo dato conferma la tendenza alla riduzione dei flussi segnaletici avviata nel 2023, un percorso legato all’obiettivo strategico della Uif di migliorare la capacità selettiva dei soggetti obbligati
Stop all’attività aziendale e sanzioni pecuniarie: sono queste le misure a carico delle imprese, che violano le norme sulla cybersicurezza previste dal decreto legislativo 138/2024 (recepimento della direttiva Ue “Nis2” 2022/2555), illustrate da Assonime, associazione fra le società italiane per azioni, nella circolare n. 1 del 30/1/2025. Le punizioni contro gli operatori, che non alzano barriere contro malware e data breach, possono, quindi, compromettere la continuità dell’operatività commerciale. E ci sono strascichi anche nei confronti dei componenti degli organi amministrativi e delle figure aziendali apicali. Per le persone fisiche, responsabili di omissioni nell’adeguamento degli obblighi della cybersicurezza, il dlgs 138/2024 fa scattare la sospensione dall’esercizio delle loro funzioni.
In un mondo sempre più connesso, la sicurezza online è diventata una priorità a causa della diffusione di attacchi informatici, furti di identità e crimini legati al web. Nonostante la consapevolezza dei rischi, però, molti non sembrano prendere le misure adeguate per proteggersi, e questo aumenta la vulnerabilità. Tra gli accorgimenti da adottare per tutelarsi su questo fronte ci sono per esempio l’utilizzo di password complesse, l’attivazione dell’autenticazione a due fattori e la connessione tramite VPN. Secondo una ricerca presentata da Europ Assistance Italia e condotta in collaborazione con Lexis Research (basata su più di 800 interviste effettuate online a dicembre 2024), il 41% dei consumatori si sente esposto ai rischi legati alla cybersicurezza e al furto d’identità, con timori particolarmente rivolti ai figli (48%) e ai familiari anziani (45%). In generale, il 38% si dichiara preoccupato per i pericoli del web, con un incremento al 46% tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni.
Inserto: Come cambia la conciliazione delle liti dopo il dlgs 216/2024 correttivo della riforma Cartabia. Il decreto legislativo 216/2024 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 7 del 10 gennaio 2025, in vigore dal 25 gennaio 2025), reca disposizioni correttive in materia della mediazione e in materia di negoziazione assistita da avvocati, in origine disciplinate rispettivamente dal decreto legislativo n. 28 del 2010 e dal decreto legge n. 132 del 2014, provvedimenti, questi ultimi, già ampiamente revisionati dal decreto legislativo n. 149 del 2022 (nota come “riforma Cartabia del processo civile”).

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Piazza Affari si aspetta almeno 3 miliardi di rilanci sulle operazioni bancarie in corso, che valgono circa 30 miliardi. La ventata di Opa, Opas, e soprattutto Ops, che scuote il mondo del credito in Italia punta ad aggregare i soggetti sulla scena e a creare nuovi equilibri di potere, ma deve fare anche i conti con i valori offerti agli azionisti delle banche “bersaglio”. Valori che, con sfumature diverse, appaiono oggi poco premianti rispetto all’andamento delle quotazioni – talvolta divergente – tra chi ha lanciato un’offerta e chi dovrebbe accoglierla. Certo, i possibili rilanci sono del tutto teorici, ma una panoramica dei casi aperti spiega che cosa si attende la Borsa.

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Gli italiani hanno scarsa dimestichezza con la finanza e così pochi sono in grado di leggere e comprendere le statistiche sui fondi pensione che la Covip, l’ente di vigilanza sul settore, mette a disposizione di tutti. Questo è un bene per i fondi negoziali (o chiusi), aperti e Pip (piani individuali pensionistici) assicurativi, i i tre tipi di strumenti della previdenza complementare. Ed è un bene anche per il governo. Perché se al contrario gli italiani comprendessero questi dati, scoprirebbero un’amara verità sui loro soldi messi da parte nel corso della vita lavorativa. Come mostra l’ultimo aggiornamento sulla previdenza complementare in Italia, almeno la metàdei quasi 10 milioni di iscritti (su oltre 11 milioni di posizioni) ha ottenuto negli ultimi dieci anni un rendimento largamente inferiore non soltanto al Tfr, ma anche all’inflazione media del periodo (1,9 per cento).
Il costo delle polizze unit-linked è «significativamente superiore a quello dei fondi comuni acquistati sul mercato retail». È una delle principali conclusioni a cui giunge la ricerca “The cost differential between unit-linked policies and mutual funds”, “La differenza in termini di costi tra le polizze unit-linked e i fondi comuni”, realizzata da Ivass e Banca d’Italia. Dallo studio emerge che il differenziale medio varia da un valore minimo di 0,5 punti percentuali a un valore massimo di 2,5.

Quale sarà l’evoluzione del tema della sostenibilità e della sfida dei principi Esg di fronte ad un cambio di rotta repentino e in apparenza radicale da parte della nuova amministrazione americana? Il senso di sorpresa e in parte di smarrimento è presente in quanto il dubbio che mercati e aziende si possono porre è se lo sforzo fatto in questi anni rallenti la sua corsa o possa arrestarsi. La prima è quella collegata alla capacità del sistema assicurativo di fronteggiare i rischi con le proprie prestazioni. Tutte le possibili forme di distruzione della natura, di mancato rispetto del patrimonio naturale e di inquinamento hanno un effetto diretto sul cambiamento climatico e sulla sicurezza dell’ambiente. Una crescita di questi episodi catastrofali mette in discussione la capacità del sistema assicurativo di potervi fare fronte e ne alza il costo delle prestazioni o ne riduce la redditività.
Dall’11 settembre 2024 a Piazza degli Affari sono state lanciate sette operazioni di acquisto o di scambio sui titoli del settore finanziario. Sette operazioni in centocinquanta giorni, un record mondiale. Un dato che certifica l’eccezionalità del periodo, capace di mettere in discussione certezze acquisite e sedimentate e di rimettere in gioco ogni equilibrio, immaginando anche combinazioni impensabili fino a ieri. È totalmente saltata la grammatica in uso solamente fino all’estate scorsa. Tra le sette operazioni, quella lanciata dal Monte dei Paschi su Mediobanca è la più sorprendente e potenzialmente innovativa, avendo all’ultima fermata una quota importante del capitale delle Generali, uno dei rari player italiani della finanza conosciuto all’estero. Ma non meno impattante è l’acquisizione di Banco Bpm promossa da Unicredit. Attorno a questi due progetti e alla loro realizzazione, o meno, si andrà a ridisegnare la geografia della finanza nazionale.
Un roadshow iniziato a Londra e poi continuato a New York. Con le prossime tappe fissate nei diversi mercati chiave delle Generali tra Germania, Francia, Spagna, Centro-Est Europa, Sudamerica e Asia. Il ceo Philippe Donnet (nella foto) e la prima linea di manager hanno riempito l’agenda di appuntamenti per illustrare il nuovo piano industriale del Leone al 2027, presentato a Venezia il 31 gennaio. Per il vertice delle Generali è un percorso istituzionale, scontato quando si presenta un nuovo progetto industriale. Ma è anche un po’ una sorta di campagna elettorale presso gli investitori, azionisti di Trieste.
Amichevole e non concordata. Gianni Franco Papa, amministratore delegato di Bper Banca, venerdì mattina presentando l’offerta pubblica di scambio lanciata sulla totalità delle azioni della Banca Popolare di Sondrio ha insistito su questi due concetti. Il mancato accordo è evidente dalle dichiarazioni della vigilia dai vertici della Sondrio, che avevano annunciato un piano industriale stand alone. Sui rapporti amichevoli tra le parti non v’è poi dubbio da anni. Non solo Bper è la prima azionista della Sondrio, ma al momento giusto, in uno degli ultimi rinnovi del board valtellinese, il grande azionista di entrambe le parti, l’Unipol guidata da Carlo Cimbri, si è schierato con il proprio pacchetto di voti a fianco dell’attuale management, garantendone la rielezione.

Entro il 28 febbraio 2025, il personale a tempo indeterminato del comparto scuola e Afam può presentare domanda di cessazione dal servizio con effetti dall’inizio, rispettivamente, dell’anno scolastico o accademico. Con la circolare n. 25316/2025, il ministero dell’Istruzione e del Merito impartisce le istruzioni per la presentazione delle istanze e segnala le principali novità introdotte dalla manovra 2025 (legge 207/2024), che interessano la cosiddetta “opzione donna”, l’Ape sociale e la pensione anticipata flessibile. Anche quest’ultima forma di pensionamento, disciplinata dall’articolo 14.1 del decreto legge 4/2019, è stata infatti estesa all’anno 2025 e ne consegue che possono accedere alla cosiddetta “pensione anticipata flessibile” coloro che raggiungono un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni, fermo restando che il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2025 può essere esercitato anche successivamente.
Si amplia il ventaglio di responsabilità delle imprese per i danni causati dai prodotti difettosi. A prevederlo è la direttiva Ue 2024/2853 del 23 ottobre 2024, che, abrogando la precedente direttiva 85/374/Cee, ridefinisce profondamente la materia, adattandola all’attuale panorama commerciale, caratterizzato dall’intelligenza artificiale, dall’economia circolare e dalla globalizzazione delle catene di approvvigionamento. In Italia occorre sottoporre a revisione complessiva l’impianto oggi previsto dagli articoli da 114 a 127 del Codice del consumo (decreto legislativo 206/2005), posto che è la stessa nozione di «prodotto» a dover essere rimodellata.