MERCATI

Autore: Fausto Panzeri
ASSINEWS 372 – Marzo 2025

Stime sulla crescita mondiale nel 2024. Le previsioni per il biennio successivo. Le possibili avversità macroeconomiche. Lo sviluppo delle assicurazioni.

Quali potrebbero essere le prospettive del mercato assicurativo mondiale per il biennio 2025/2026? Per rispondere a questa domanda ci pare indispensabile provare a capire quali potrebbero essere, più in generale, gli andamenti economici delle più importanti aree geografiche del pianeta, stante l’indubbia interazione tra l’economia generale e quella delle assicurazioni.

Un esercizio non facile, se si tiene conto di fattori geopolitici quali la guerra in Ucraina, i conflitti nel Medio Oriente e gli indirizzi economici che il neoeletto Presidente Trump ha proposto nella sua campagna elettorale e nei primi giorni della sua presidenza.

Un notevole aiuto per la formulazione delle previsioni ci viene fornito dalla lettura della recente pubblicazione di Sigma “Growth in the shadow of (geo)politics”.

In questa pubblicazione l’autorevole Istituto di ricerca della Swiss Re ha formulato delle ipotesi sulla crescita sia dell’economia mondiale che del mercato assicurativo, per il biennio 2025/2026, con l’intento di poter fornire al management di molte imprese un aiuto importante per orientare le previsioni aziendali e per poter elaborare i piani triennali che vengono annualmente sottoposti alla attenzione degli azionisti.

Malgrado il permanere di molte turbolenze, si prevede che l’economia globale si trovi di fronte a una ulteriore solida espansione. Si ipotizza, infatti, una crescita del PIL reale al 2,8% nel 2025 e al 2,7% nel 2026. Questo andamento sarebbe in linea con quanto avvenuto nel 2024. Giova, però, sottolineare che la distribuzione dei rischi appare orientata al ribasso determinato dal rischio geopolitico, dal potenziale di cambiamenti politici dirompenti e dalle vulnerabilità dei mercati finanziari. La crescente divergenza tra le varie regioni del mondo risulterà probabilmente accentuata dalla direzione politica del governo degli Stati Uniti.

I proponimenti del presidente Trump hanno, infatti, implicazioni contrastanti per l’economia statunitense che dipenderanno, in ultima analisi, dalla loro portata e sequenza. Ci pare comunque, che si potrebbe assistere a una disinflazione più lenta ed a un ciclo di allentamento dei tassi di interesse più superficiale. Sigma mantiene l’opinione che gli Stati Uniti continueranno il loro trend economico di sovraperformance, anche se lo slancio nel tempo rallenterà. Tutto questo determinerà contrasti, sempre più accentuati, con l’area euro e la Cina, che si troveranno ad affrontare venti contrari derivanti da tensioni commerciali e sfide strutturali.

Ci sembra, pertanto, che, nel suo complesso, l’economia potrebbe diventare più fragile e vulnerabile a causa di possibili scenari con avversità macroeconomiche. Sarà, quindi, assai importante che gli assicuratori tengano sotto costante attenzione eventuali modificazioni di questi scenari.

Esaminando la tabella 1 si può rilevare che l’inflazione globale dei prezzi al consumo dovrebbe scendere lentamente, attestandosi a una media del 3,3% nel 2025 e del 3% nel 2026, Ricordiamo, peraltro, che nel 2024 questa inflazione aveva raggiunto il 5,1%. Probabilmente la Federal Reserve statunitense opererà con prudenza e procederà con solo tre tagli dei tassi di interesse nel 2025, mentre le banche centrali, nell’area dell’euro e in Cina, allenteranno la politica più rapidamente, poiché prevalgono le preoccupazioni sulla crescita economica. Dobbiamo, però, ricordare che anche i rischi fiscali potrebbero aggiungere una pressione al rialzo sui rendimenti obbligazionari a lunga scadenza in Occidente.

Esaminando i rendimenti dei titoli obbligazionari a 10 anni possiamo rilevare che nel 2024 i titoli del Governo americano e inglese offrivano in media un rendimento del 4,4% annuo, mentre nell’area euro questi rendimenti erano dimezzati. Si prevedere sostanzialmente, come rilevabile dalla tabella, un mantenimento di questa distanza tra i rendimenti anche nel prossimo biennio.

Per quanto riguarda le tendenze macroeconomiche dell’economia statunitense Sigma vede emergere rischi per uno scenario economico alternativo avverso. Un evento come una escalation del rischio e della tensione geopolitica, o una guerra commerciale dirompente potrebbero determinare questo scenario avverso, così come un aumento improvviso e brusco del rendimento dei titoli del Tesoro statunitense potrebbe portare a scenari avversi che verrebbero monitorati come “nuovi shock dell’offerta” o “recessione globale”.

Uno scenario di “rinnovato shock dell’offerta” prevede una accelerazione dell’inflazione e una debole crescita economica. Ciò sottoporrebbe a stress la performance della sottoscrizione di polizze nei rami danni, con una bassa crescita dei premi e un elevato aumento dei sinistri. Una “recessione globale” vedrebbe, invece, un calo generalizzato della domanda assicurativa e una debole redditività. Spread di credito più ampi, tassi di interesse più bassi e prezzi delle attività in calo deprimerebbero i risultati degli investimenti. Sigma suggerisce, altresì, agli assicuratori di tenere sotto attenzione anche uno scenario di “ripresa della produttività” al rialzo e di benefici di investimento correlati alla tecnologia. Purtuttavia, la probabilità di uno scenario di questo tipo viene considerata inferiore rispetto ai due scenari al ribasso.

Il mercato assicurativo, comunque, registrerà una crescita superiore al trend nei prossimi due anni, poiché il mercato assicurativo non-vita ha raggiunto un punto di svolta e le vendite di assicurazioni sulla vita potrebbero attenuarsi rispetto ai recenti massimi. Si prevede, quindi, una crescita media dei premi reali globali del 2,6% nel 2025 e nel 2026, che appare inferiore a quanto avvenuto nel 2024 (4,6%), ma superiore alla media degli ultimi cinque anni (+ 1,6%). Una crescita economica globale costante, mercati del lavoro resilienti, redditi reali in aumento con la moderazione dell’inflazione e tassi di interesse a lungo termine ancora elevati dovrebbero sostenere la domanda.

Giova ricordare che la forte crescita, a livello mondiale, del 2024 (4,6%) è stata determinata dall’adeguamento dei valori assicurati, determinato dalla forte inflazione del biennio, e pertanto è presumibile che nel biennio 2025/2026 non si raggiunga una crescita di questa portata. Sigma prevede che la maggior crescita, nel biennio, si realizzerà in Cina (+7,5%), nei mercati emergenti (+6,7%) e negli USA (+5,2%), mentre nell’Europa Occidentale l’incremento, nello stesso biennio, sarà del 2,7%. Per quanto riguarda la redditività, le assicurazioni non-vita stanno palesando un incremento sensibile poiché hanno beneficiato dell’allentamento dell’inflazione e conseguentemente dei tassi di premi più elevati nel 2024. Sigma prevede che anche nel 2025 e nel 2026 vi saranno forti probabilità del permanere di questa buona redditività, determinata anche dal miglioramento dei risultati degli investimenti.

Ricordiamo che Sigma prevede per il 2024 una crescita dei premi assicurativi non-life del 4,3% e questa percentuale risulta essere la più alta del decennio. Come già detto questo incremento è stato determinato dalla rivalutazione dei rischi in risposta a richieste di risarcimento sempre più elevate. L’aumento delle tariffe, al momento, sta presentando una maggior moderazione e, pertanto, si prevede che nel prossimo biennio l’incremento dei premi globali, in termini reali, sarà nell’ordine del 2,3% e, quindi, al di sotto della media del 3,1% degli ultimi cinque anni. È probabile, infine, che la stagione attiva degli uragani negli Stati Uniti porti le perdite assicurate, per catastrofi naturali globali, a ben oltre 100 miliardi di USD, un importo che è stato superato anche nel 2024, raggiungendo così un quinquennio di perdite rilevanti. Di conseguenza è assai improbabile che possa iniziare la diminuzione dei premi relativi alle assicurazioni Property, tenendo altresì conto dei danni ingenti causati nel gennaio del 2025 dai grandi incendi in California.

 

Per quanto riguarda l’andamento del mercato assicurativo italiano, sottoponiamo all’attenzione dei lettori una tabella, predisposta da Swiss Re Institute, nella quale vengono esposti i dati consuntivi e le previsioni degli incrementi della raccolta premi nei rami danni, realizzati in 10 paesi di grande dimensione, nel periodo 2019- 2023, con le anticipazioni sulla chiusura dell‘anno 2024 e le previsioni per il biennio successivo. Ricordiamo che nella tabella vengono esposti gli incrementi “reali”, ovvero al netto del tasso di inflazione e parimenti le previsioni sono elaborate negli stessi termini.

Dal confronto tra i vari paesi emerge che l’Italia ha mostrato uno sviluppo assai ridotto nel quadriennio 2019-2023 che, però, è stato essenzialmente determinato dalla diminuzione della raccolta premi nella RC auto, mentre ha evidenziato una crescita decisamente robusta nel 2024 e palesa un apprezzabile sviluppo nel biennio successivo. Decisamente “piatta” la situazione nel Giappone, mentre mostrano una crescita molto significativa sia l’India che la Cina.

Queste sono le previsioni formulate da Swiss Re Institute, fondate su parametri collaudati da anni e confortate da quelle di altri importanti istituti. Sarà comunque meglio ricordare ciò che Lorenzo il Magnifico scriveva nel 1490: “Di doman non c’è certezza”, pur riferendosi alla bella giovinezza che se ne fugge e non certo a un affastellamento di numeri che possono, forse, apparire noiosi, ma che comunque vanno capiti e interpretati per fare scelte ragionate sul futuro.

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