All’interno del report dell’Osservatorio GIMBE sulla spesa sanitaria privata in Italia nel 2023, commissionato dall’Osservatorio Nazionale Welfare & Salute (ONWS), vi è un interessante confronto con i paesi dell’Ocse, utilizzando l’OECD Data Explorer28, aggiornato al 26 novembre 2024.

I dati relativi all’Italia sono stati confrontati non solo con i singoli paesi dell’area OCSE, ma anche con la media OCSE e con la media dei paesi europei (media EU), intesa come la media dei paesi appartenenti all’area OCSE che sono anche membri dell’Unione Europea.

Spesa sanitaria totale

In Italia la percentuale del PIL destinata alla spesa sanitaria totale è dell’8,4%, in calo di 0,6 punti percentuali rispetto al 2022: questo dato è inferiore sia alla media OCSE (9,2%) che alla media EU (9%). Nell’Unione Europea, l’Italia si colloca alle spalle di Francia, Germania, Austria, Svezia, Belgio, Finlandia, Olanda, Portogallo, Spagna, Danimarca, Slovenia, Repubblica Slovacca, Repubblica Ceca, paesi che destinano alla sanità una percentuale del PIL superiore alla nostra e allo stesso livello della Grecia.

La posizione del nostro Paese peggiora ulteriormente se si considera la spesa sanitaria totale pro-capite in $ a prezzi correnti e parità di potere d’acquisto ($ 4.832), che risulta inferiore sia alla media OCSE ($ 5.573) sia alla media EU ($ 5.542): il dato colloca l’Italia tra i paesi dell’Unione Europea che spendono meno, precedendo solo Portogallo, Repubblica Ceca, Lituania, Repubblica Slovacca, Polonia, Estonia, Grecia, Lettonia e Ungheria.

Spesa sanitaria pubblica

Nel dataset OCSE, la spesa sanitaria pubblica include per ciascun paese diversi schemi di finanziamento, di cui uno solitamente prevalente: fiscalità generale (es. Italia, Regno Unito), assicurazione sociale obbligatoria (es. Germania, Francia), assicurazione privata obbligatoria (es. USA, Svizzera). Nel 2023 in Italia la spesa sanitaria pubblica si attesta al 6,2% del PIL, un valore significativamente inferiore sia alla media OCSE del 6,7% che della media EU del 6,6%. Sono 12 i paesi europei dell’area OCSE che investono una percentuale del PIL maggiore dell’Italia, con un gap che va dai +3,9 punti percentuali della Germania (10,1% del PIL) ai +0,8 della Slovenia (7% del PIL).

In Italia nel 2023 anche la spesa sanitaria pubblica pro-capite, pari a $ 3.574, rimane ben al di sotto sia della media OCSE ($ 4.318) con un divario di $ 744, sia della media dei paesi EU ($ 4.344) con una differenza di $ 770. Tra gli stati membri dell’UE ben 13 paesi investono più del nostro, con un gap che va dai +$ 97 della Slovenia ($ 3.672) ai +$ 3.679 della Germania ($ 7.253); spendono meno di noi Repubblica Slovacca, Polonia, Portogallo, Estonia, Lituania, Ungheria, Lettonia e Grecia.

Il trend della spesa sanitaria pubblica pro-capite dei paesi del G7 nel periodo 2008-2023 restituisce un quadro impietoso: ad eccezione del Regno Unito, negli altri paesi la crisi finanziaria del 2008 non ha minimamente scalfito la spesa pubblica pro-capite per la sanità, che ha infatti continuato a crescere o ha subìto addirittura un’accelerazione. Già nel 2008, invece, quando tutti i paesi del G7 – ad eccezione degli USA – avevano una spesa pubblica pro-capite compresa tra $ 2.250 e $ 3.500, l’Italia era fanalino di coda insieme al Giappone; nel 2023, mentre l’Italia rimane ultima con una spesa pro-capite di $ 3.574, la Germania l’ha più che doppiata raggiungendo i $ 7.253.

Dal 2012, in conseguenza di tagli e definanziamenti effettuati da tutti i Governi, la distanza con i paesi europei è progressivamente aumentata sino a raggiungere $ 411 nel 2019. Successivamente il gap si è ulteriormente ampliato, sia negli anni della pandemia quando gli altri paesi hanno investito molto più dell’Italia, sia nel 2023 perché di fatto la nostra spesa sanitaria è rimasta stabile. Il gap con la media dei paesi europei dell’area OCSE è di $ 697 pro-capite: se si considera una popolazione residente al 1° gennaio 2024 di quasi 59 milioni di abitanti (dati ISTAT), tale differenza corrisponde per il 2023 ad un gap complessivo di $ 41,1 miliardi. Al cambio dollaro/euro al 20 gennaio 2025 il gap pro-capite è di € 676, pari a un totale di € 39,9 miliardi.

Spesa sanitaria privata

In Italia, la spesa sanitaria privata pro-capite nel 2023, pari a $ 1.258, è superiore sia alla media OCSE ($ 1.206) con un divario di $ 52, sia alla media EU ($ 1.169) con una differenza di $ 89 (Figura 2.35). Questi valori segnano un netto incremento rispetto al 2022, quando la differenza con la media OCSE era di -$ 19, mentre quella con la media EU era di -$ 30; si registra pertanto un aumento della spesa pro-capite in Italia di $ 47 rispetto al 2022 ($ 1.211). Tra gli stati membri dell’UE solo 6 paesi spendono più del nostro: Portogallo, Austria, Belgio, Irlanda, Slovenia e Lituania, mentre altri 15 spendono meno, dai -$ 42 della Grecia ai -$ 629 della Repubblica Slovacca.

In Italia, la  nel 2023, pari a $ 1.115, è superiore sia alla media OCSE che alla media dei paesi europei ($ 906) con una differenza di $ 209. Tra gli stati membri dell’UE solo 4 paesi spendono più del nostro: Portogallo, Belgio, Austria e Lituania, mentre altri 17 spendono meno, dai -$ 37 delle Grecia ai -$ 530 della Polonia (figura 2.36). Rispetto al 2022 la spesa sanitaria out-of-pocket pro-capite è aumentata di $ 38 ($ 1.115 vs $ 1.077), mentre negli ultimi 10 anni è quasi raddoppiata rispetto al valore di $ 676 del 2013.

In Italia, la spesa sanitaria intermediata pro-capite nel 2023, pari a $ 143, è inferiore sia alla media OCSE ($ 299) con un divario di $ 156, sia alla media dei paesi europei ($ 262) con una differenza di $ 119. Tra gli stati membri dell’UE, 12 paesi spendono più del nostro (dai +$ 33 della Danimarca ai +$ 688 dell’Irlanda) e altri 9 spendono meno (dai -$ 5 delle Grecia ai -$ 116 della Repubblica Slovacca) (Figura 2.37). Rispetto al 2022 la spesa sanitaria intermediata pro-capite è aumentata di $ 9 ($ 143 vs $ 134), mentre negli ultimi 10 anni è più che raddoppiata rispetto al valore di $ 61 registrato nel 2013.