La Commissione UE ha pubblicato la scorsa settimana le linee guida sulla definizione del sistema di IA, che spiegano l’applicazione pratica del concetto legale stabilito dalla legge sull’IA. L’obiettivo è di assistere i fornitori e le altre persone interessate nel determinare se un sistema software costituisce un sistema di IA e facilitare quindi l’effettiva applicazione delle norme.
Le linee guida sulla definizione di sistema di IA non sono vincolanti. Sono concepite per evolversi nel tempo e saranno aggiornate se necessario, in particolare alla luce delle esperienze pratiche, delle nuove domande e dei casi d’uso che si presenteranno.
La Commissione ha pubblicato queste linee guida in aggiunta alle linee guida sulle pratiche di intelligenza artificiale (IA) vietate, come definito dall’AI Act. Queste linee guida forniscono una panoramica delle pratiche di IA ritenute inaccettabili a causa dei loro potenziali rischi per i valori europei e i diritti fondamentali. Affrontano in modo specifico pratiche come la manipolazione dannosa, il social scoring e l’identificazione biometrica remota in tempo reale, tra le altre.
Insieme alle pratiche “bandite” sono segnalate anche le eccezioni ammesse, come la pubblicità commerciale mirata, se non utilizza tecniche subliminali, intenzionalmente manipolative o ingannevoli, l’IA che valuta il merito creditizio, quella con sembianze umane che tiene compagnia e quella che influenza il comportamento, ma a fin di bene, come far smettere di fumare o insegnare l’inglese; i sistemi di IA che rilevano la sonnolenza e l’affaticamento dei conducenti e li avvisano di riposare nel rispetto delle leggi sulla sicurezza. Tali informazioni sulle condotte di guida possono essere utilizzate per la tariffazione assicurativa.
La legge sull’IA, che mira a promuovere l’innovazione garantendo al contempo elevati livelli di protezione della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali, classifica i sistemi di IA in diverse categorie di rischio, tra cui quelli vietati, quelli ad alto rischio e quelli soggetti a obblighi di trasparenza.
Da domenica 2 febbraio sono entrate in vigore le prime norme previste dalla legge sull’intelligenza artificiale (AI Act). Queste comprendono la definizione di sistema di IA, l’alfabetizzazione all’IA e un numero molto limitato di casi d’uso dell’IA vietati che presentano rischi inaccettabili nell’UE, come indicato nella legge sull’IA, ricorda la Commissione in una nota.