Nell’ultimo numero di Dati Inail, l’istituto fa un approfondimento sui cosiddetti incidenti plurimi, ovvero gli incidenti in cui hanno perso la vita più lavoratori e che nel 2024 hanno provocato 39 vittime, cinque in più rispetto alle 34 dell’anno precedente.

Nel decennio 2015-2024 si sono verificati 160 incidenti mortali plurimi per un totale di 429 vittime, pari a oltre il 3% dei decessi del periodo, con una media di quasi tre morti a incidente.

Sono i casi che più riscuotono l’attenzione della cronaca e il conseguente sdegno nel constatare che spesso avvengono per carenze dei principali dispositivi di sicurezza, scarsa manutenzione delle attrezzature, insufficiente formazione e addestramento degli operai, eccessiva frammentazione dei lavori in appalti e sub appalti.

Inail distingue gli infortuni plurimi in almeno cinque tipologie di eventi, a seconda della modalità di accadimento e dell’ambiente in cui avvengono. Prevalentemente si verificano:

• sulla strada (alla guida o come passeggeri di autoveicoli, treni o aerei)
• all’interno di ambienti confinati (cisterne, silos, vasche di liquami)
• a causa di eventi catastrofici (terremoti, valanghe)
• per cadute e schiacciamenti
• per incendi ed esplosioni

Sei decessi su 10 hanno visto come luogo di accadimento prevalentemente la strada (nel
2022 addirittura 44 dei 46 totali), ma anche lungo i binari ferroviari come nel caso di Brandizzo nell’agosto 2023 in cui persero la vita cinque operai. Tra i più drammatici la cronaca ci ha documentato lo scontro fra due treni in Puglia nel 2016 con otto morti tra macchinisti e lavoratori pendolari, la caduta dell’elisoccorso nel 2017 a Campo Felice in Abruzzo con cinque decessi tra piloti e soccorritori, i sedici braccianti morti in Puglia in due incidenti stradali e il crollo del ponte Morandi nel 2018 a Genova con 15 vittime durante la loro attività lavorativa, i 5 morti a Fiorenzuola d’Arda e i 4 a Comiso nel 2021, i 4 braccianti deceduti a San Pietro in Gu nel 2022. Molti ricorderanno anche la collisione di due aerei avvenuta nel 2001 all’aeroporto di Milano Linate che procurò 118 vittime, 44 delle quali in ambito lavorativo.

Altro triste luogo in cui si verificano incidenti plurimi è rappresentato dagli ambienti confinati, dove a morire soffocati sono in genere più lavoratori in quanto si genera una sorta di catena umana da parte degli operai nel tentativo di salvare il collega che prima di loro era stato investito da vapori tossici. L’ultimo evento è quello avvenuto a Casteldaccia a maggio 2024 in Sicilia con la morte di cinque operai, al quale si aggiungono quelli avvenuti a Milano nel 2018 con 4 morti durante la pulizia di un forno e l’incidente in località Arena Po in Lombardia con 4 operai deceduti all’interno di una vasca di liquami e quelli meno recenti del 2008 di Mineo, sempre in Sicilia (5 morti) e di Molfetta in Puglia (6 decessi).

Si muore anche a causa di eventi catastrofici naturali come quelli avvenuti in Abruzzo per il terremoto di Amatrice dove morirono tre operai e quelli a seguito della valanga di Rigopiano con undici morti tra i dipendenti della struttura alberghiera.

Per i decessi avvenuti per cadute e schiacciamenti, due operai sono deceduti mentre stavano lavorando alla manutenzione di un’antenna, rimasti schiacciati dal cedimento del traliccio a Mazara del Vallo in Sicilia, due operai sono precipitati da una gru a Lucca nel 2017 e 5 sono defunti nel crollo di un cantiere nel 2024 a Firenze.

Tra le tragedie causate da incendi, oltre al già richiamato disastro di dicembre scorso a
Calenzano con cinque operai morti, si ricordano, tra i più eclatanti, quello della centrale
idroelettrica in provincia di Bologna nel 2024 con 7 morti, quello alla Thyssen Krupp di Torino nel 2007 con sette operai morti e quello a Prato nel 2013 con sette persone di nazionalità cinese decedute nel rogo di un laboratorio tessile.

Tra le tragedie avvenute a causa di esplosioni di fabbriche di fuochi di artificio, sono 4 le
vittime nel 2015 a Giuliano in Campania, 4 nel 2019 a Barcellona Pozzo di Gotto, 10 nel 2023 a Modugno, 3 nel 2024 a Casalbordino e 3 a Borgorose e, ancora, 3 decessi nel 2024 a Ercolano.