Allianz Trade ha pubblicato il secondo Country Risk Atlas, pubblicazione sul rischio Paese che si basa su un modello proprietario di valutazione del rischio che viene aggiornato ogni trimestre con gli ultimi sviluppi economici e i dati proprietari.

Il documento offre analisi e approfondimenti sui fattori economici, politici, ambientali e di sostenibilità aziendali che influenzano i trend del rischio di mancato pagamento per le aziende, a livello macroeconomico.

La ripresa dell’Italia dalla pandemia è stata notevole, con il PIL ora assestato al 5,6% sopra i livelli pre-covid, superando così la maggior parte dei Paesi dell’Eurozona. Tuttavia, di recente lo slancio economico ha subito un rallentamento, riflettendo un calo degli investimenti dopo l’impennata guidata dal Superbonus. “Guardando al futuro, l’allentamento dell’inflazione e della politica monetaria dovrebbe sostenere una ripresa dei consumi privati, mentre, i fondi NGEU potrebbero fornire un impulso parziale agli investimenti. Ci aspettiamo che la crescita media rimanga sotto l’1% nel 2025, date le sfide globali e le debolezze strutturali, tra cui la bassa partecipazione alla forza lavoro e la produttività, e l’alto rapporto del debito pubblico/Pil” afferma Maddalena Martini, Senior Economist per l’Europa presso Allianz SE.

Nel 2024, il rischio Paese globale ha mostrato un miglioramento significativo, con 48 economie in trend positivo e solo 5 declassate. Il trend positivo osservato nel 2023 è ora ancora più evidente, con miglioramenti più che raddoppiati (+27) e downgrade rimasti stabili (+1).

Tuttavia, il rischio paese rimane fortemente esposto alle tensioni geopolitiche e di finanziamento previste nei prossimi mesi. Queste potrebbero essere aggravate da un’ulteriore concretizzazione dei rischi al ribasso.

La fragilità della ripresa: quali sfide per le imprese? 

Secondo Allianz Trade, nel 2025-2026 diversi fattori potrebbero interrompere la tendenza positiva, tra cui:

• Tensioni geopolitiche: conflitti sociali, politici e istituzionali, intensificatisi verso fine 2024

• Rischi di guerre commerciali: crescente protezionismo e possibilità di conflitti commerciali estesi

• Disordini civili e polarizzazione: aumento della polarizzazione nei mercati avanzati ed emergenti