Il consiglio di amministrazione di Poste Vita potrà aumentare il capitale della compagnia di assicurazione fino a un massimo di 1,75 miliardi. Le delega è legata al cambio dello statuto che è stato approvato da Ivass, che prevede appunto «il conferimento della delega al consiglio di amministrazione ad aumentare, in una o più tranche, il capitale sociale, mediante emissione di azioni ordinarie, fino all’importo massimo di 1,75 miliardi e per un periodo massimo di 5 anni dalla data di deliberazione».
Stando alla tabella di marcia, fissata dal dlgs attuativo della legge n. 33 del 23 marzo 2023, una volta entrato in vigore, andrà completato con almeno 16 decreti ministeriali e cinque interventi regionali, entro termini che vanno da 90 a 180 giorni. Ieri, intanto, la schema di dlgs è arrivato in commissione affari sociali della camera per il prescritto parere (30 giorni di tempo, con «silenzio assenso»). Le nuove norme seguono tre direzioni. La prima attua la delega sulle misure di promozione dell’invecchiamento attivo. La seconda quella sulla semplificazione dei criteri di valutazione multidimensionale dell’anziano non autosufficiente, l’integrazione tra settore sociosanitario e settore sociale. Rafforza, inoltre, il ruolo degli ambiti territoriali sociali; definisce la rete territoriale dei servizi per la domiciliarità delle cure e la riqualificazione dei servizi dedicati agli anziani non autosufficienti (domiciliari, residenziali e semiresidenziali). La terza direzione è, infine, sulle misure assistenziali, con l’introduzione della nuova «prestazione universale», sperimentale nel biennio 2025/2024, e di misure a favore (sociale e lavorativo) dei caregiver familiari.