Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La raccolta premi del comparto assicurativo salute nel 2022 è di 6.957 milioni di euro, di cui 3.418 milioni del ramo infortuni (+4,4% rispetto al 2021) e 3.539 milioni del ramo malattia (+12,6% rispetto al 2021). Il trend positivo si conferma anche nei primi tre trimestri del 2023, con un aumento del 12,7% per il ramo malattia e del 3,0% per il ramo infortuni. E’ quanto si legge nel Bollettino Statistico Ivass “L’attività assicurativa nel comparto salute (2017-2022)”, con i principali dati sull’attività assicurativa delle imprese vigilate dall’authority nel comparto salute, rami infortuni e malattia.
La decisione di Palenzona per preparare la tornata di rinnovo del cda nel 2025. Il presidente della Fondazione Crt alza il velo sull’utilizzo dei 137 milioni incassati dalla vendita dell’intera partecipazione in Piazza Meda, fatta lo scorso 13 febbraio e rivelato da MF-Milano Finanza. Già da qualche giorno il mercato speculava su un nuovo investimento di Crt in ambito bancario-assicurativo e la conferma l’ha data ieri lo stesso Palenzona: l’ente torinese ha impiegato la somma per salire dall’1,61 al 2%, ha dichiarato in un’intervista al Sole
24Ore.
Cambiano ancora le regole dell’interlocking per le banche e le società finanziarie. I criteri che fissano i divieti di sedere in più consigli di amministrazione di società concorrenti, introdotti nel 2011 con il decreto Salva Italia, sono state ritoccati ancora una volta nei giorni scorsi dalle autorità di vigilanza (Banca d’Italia, Consob e Ivass).  A pesare saranno ora interessi, commissioni e profitti generati da operazioni finanziarie di banche e società finanziarie
Si chiude con una raccolta in rosso per quasi 50 miliardi di euro il 2023 per l’industria italiana del risparmio gestito. Assogestioni segnala flussi negativi per 15,3 miliardi nel 4° trimestre. L’anno è stato caratterizzato dal ritorno nei portafogli delle famiglie italiane dei Btp che hanno fatto un boom di raccolta, si stima oltre 70 miliardi presso il retail considerando che soltanto le due emissioni del Btp Valore lanciate dal Mef hanno ricevuto ordini per oltre 35 miliardi. Dai fondi aperti nel 2023 sono usciti 22,49 miliardi, nei chiusi sono entrati 4,75 miliardi, segno meno per le gestioni di portafoglio (-31,82 miliardi, di cui +1,92 miliardi per quelle retail, +2,51 miliardi per le linee previdenziali, -32,83 miliardi per le gestioni di prodotti assicurativi e -3,43 miliardi per le altre gestioni).
Agennaio il mercato automobilistico europeo ha registrato un incremento delle immatricolazioni del 12,1%, evidenziando una ripresa rispetto ai risultati del dicembre 2023. Il numero di unità immatricolate è pari a 851.690, con una crescita in tutti e quattro i mercati chiave: Germania in testa con un incremento del 19,1%, seguita da Italia con un aumento delle immatricolazioni del 10,6%, Francia (+9,2%) e Spagna (+7,3%). Le auto elettriche a batteria (Bev) hanno raggiunto una quota di mercato del 10,9%, rispetto al 9,5% di gennaio 2023, mentre le auto ibride-elettriche hanno rappresentato il 30% delle vendite, consolidando la loro posizione come la seconda scelta preferita dagli acquirenti di auto nell’Ue. La quota di mercato combinata delle auto a benzina e diesel ammonta a quasi il 50%, con un calo rispetto al 54% del mese di gennaio 2023.

Lunedì, la regione Piemonte ha chiesto al governo lo stato di calamità naturale a causa della siccità. E’ allarme anche in Sicilia. L’European Drought Observatory ha attestato la grave situazione idrica che interessa ampie zone del Mediterraneo (regioni insulari d’Italia, Algeria, Marocco, Spagna Sud-Orientale, comprese le isole Baleari). Per l’osservatorio il 16,1% dell’Europa è ormai minacciato da grave siccità, ma soprattutto l’1,2% è già in allarme conclamato. In particolare, oltre alla Sicilia, le comunità spagnole Murcia, Regione Valenciana e Maiorca.
Generali Global corporate & commercial (Gc&C) Italia, Pirelli e Aon hanno siglato un accordo per la creazione di una soluzione assicurativa legata ai Sustainable development goals (Sdgs) delle Nazioni Unite. L’iniziativa, che si inserisce in una partnership pluriennale fra le società, riguarda attualmente le polizze a delega Generali relative a responsabilità civile prestatori d’opera, la polizza recall e la polizza di responsabilità civile verso terzi.
RPD (Responsabile della protezione dei dati personali) nominati con un atto di designazione, hanno un’esperienza principalmente di area giuridica, economica e tecnica e un’esperienza tra i 3 e gli 8 anni o più. Emerge da una ricerca coordinata dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che offre una prima “fotografia” sul ruolo svolto nel settore bancario da questa figura introdotta in Italia dal Regolamento (UE) 2016/679.
Ne rispondono sindaci della società se non reagiscono di fronte ad atti di dubbia regolarità o legittimità da parte degli amministratori. Affinché si configuri la responsabilità dei primi, infatti, non è necessario che sia previsto in modo esplicito dalla legge un particolare comportamento la cui inosservanza integri la condotta omissiva: l’organo di controllo ha l’obbligo di attivarsi ogni volta che gli amministratori compiono atti di mala gestio. E ciò anche quando, ad esempio, in una situazione economica molto compromessa l’organo di gestione non decide di portare i libri in tribunale. Un volta fallita comunque la società, se la curatela eccepisce l’inadempimento spetta ai professionisti provare il corretto svolgimento dell’incarico: diversamente non otterranno il compenso. Così la Corte di cassazione civile, sez. prima, nell’ordinanza n. 4315 del 19/02/2024.
Rendere strutturale lo scudo penale per i lavoratori della sanità, ad ora limitato al 2024, anche per accorciare i tempi delle liste di attesa. Abolire il tetto di spesa per le assunzioni, in modo da contrastare la carenza di operatori sanitari, che si traduce in una mancanza di 4.500 medici e di 10 mila infermieri. Situazione ancora più critica per alcune specializzazioni, come la medicina d’emergenza e urgenza; nel 2023 sono stati assegnati solo 245 contratti, pari al 29% delle risorse stanziate a livello nazionale. Entro la fine dell’anno anche la riforma delle professioni sanitarie e dell’assistenza territoriale. A parlare è il ministro della salute Orazio Schillaci, intervenuto ieri in audizione in commissione affari sociali alla Camera nel corso dell’indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell’emergenza-urgenza e dei pronto soccorso in Italia. Il ministro aveva rilasciato alcune dichiarazioni anche in mattinata, visto che ieri ricorreva la 4^ giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato.
La stretta sull’Ape sociale (requisito d’età salito da 63 anni a 63 anni e 5 mesi) vale anche per il passato, cioè nei confronti di chi abbia perfezionato i requisiti validi per gli anni scorsi, ma non ha fatto domanda oppure è decaduto dal beneficio. Lo precisa l’Inps nella circolare n. 35 del 20 febbraio 2024, illustrando la proroga al corrente anno della misura di anticipo pensionistico a carico dello Stato a favore dei lavoratori che svolgono professioni o lavori gravosi. Tra le altre novità, l’edizione 2024 stringe anche il regime d’incumulabilità con i redditi di lavoro: chi accede all’Ape non può assolutamente svolgere attività di lavoro dipendente o autonomo (con l’edizione 2023 è possibile, rispettivamente, fino a 8.000 e a 4.800 euro), ma solo lavoro occasionale fino a 5.000 euro.

corsera

Il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato all’Italia supera il valore del Pnrr (194 miliardi). Dal 1980 al 2022 sono stati bruciati 210 miliardi, di cui 111 per alluvioni, siccità, incendi, ondate di caldo e di freddo. A cui si aggiungono poco meno di 100 miliardi di danni dovuti a terremoti, eruzioni e frane. Negli ultimi 40 anni un terzo dei danni provocati da eventi estremi nell’Ue è stato pagato dall’Italia. A fotografare la situazione è il Focus Censis-Confcooperative «Disastri e climate change, conto salato per l’Italia». Per Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, «parliamo di 42,8 miliardi solo dal 2017 al 2022. Nel 2022 le emergenze climatiche e i disastri ambientali sono cost quasi 1% di Pil, lo 0,9% per l’esattezza, pari a 17 miliardi circa: un importo poco inferiore a una manovra finanziaria».

Negli ultimi 40 anni in Italia il cambiamento climatico è costato 210 miliardi di euro. Un prezzo altissimo. L’equivalente di tutto il Pnrr. Oppure di dieci manovre finanziarie. La denuncia arriva da Confcooperative, che al Censis ha commissionato uno studio sull’impatto economico del climate change sull’economia nazionale. Il nostro Paese è anche quello che per il clima impazzito paga il conto più salato in tutta Europa: un terzo dei danni subiti dalle imprese del continente è toccato proprio all’Italia.