L’Economic Research Outlook di Munich Re per il 2024 suggerisce un panorama economico difficile, caratterizzato da incertezze geopolitiche, crescita debole e inflazione più bassa.

Nonostante la sorprendente crescita del 2023, trainata da mercati del lavoro solidi, aumenti salariali e condizioni migliori del previsto negli Stati Uniti, il rapporto prevede un rallentamento della crescita economica globale nel 2024.

Le previsioni indicano che le economie avanzate potrebbero registrare una stagnazione o una crescita debole nel 2024 a causa dei prezzi elevati e delle politiche monetarie restrittive.

I mercati emergenti, in particolare quelli asiatici, dovrebbero trainare la crescita globale, con una crescita della Cina prevista al 4-5%, leggermente inferiore a quella dell’anno precedente.

I tassi d’inflazione globale sono in calo, grazie alla riduzione dei prezzi dell’energia e alla moderazione dei beni alimentari e non energetici. Tuttavia, l’inflazione di fondo continua a diminuire lentamente e si prevede che i tassi di inflazione rimangano al di sopra degli obiettivi delle banche centrali nelle economie avanzate per tutto il 2024.

Il rapporto suggerisce che le principali banche centrali probabilmente attueranno i primi tagli dei tassi nel 2024. I tempi e l’entità di questi tagli, tuttavia, rimangono incerti. Il potenziale per un “atterraggio morbido” in termini di calo dell’inflazione senza provocare una recessione è considerato più probabile rispetto a un anno fa.

Le condizioni geopolitiche continuano a rappresentare una sfida, con conflitti e scenari di rischio in corso, soprattutto in Medio Oriente.

Il rapporto rileva un numero record di elezioni globali nel 2024, con le elezioni presidenziali statunitensi di novembre ritenute particolarmente influenti sulle prospettive economiche globali.

Le prospettive economiche sono caratterizzate da rischi asimmetrici, con rischi di crescita inclinati verso il basso. Le tensioni geopolitiche, come la guerra tra Israele e Hamas e il conflitto in corso tra la Russia e l’Occidente, presentano potenziali perturbazioni. I rischi di inflazione, pur essendo più equilibrati, potrebbero essere influenzati da fattori quali le condizioni del mercato del lavoro e i prezzi dell’energia.