Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La battaglia innescata dalla Commissione Ue che vuole vietare le retrocessioni ai collocatori delle commissioni dei prodotti finanziari è solo all’inizio. Si attendono infatti nelle prossime settimane le linee guida di Bruxelles sul divieto degli inducement, parola inglese che si può tradurre con incentivi. In finanza con questo termine si intendono le commissioni che le società di gestione e le assicurazioni versano alle reti che distribuiscono i propri prodotti di investimento, come compenso per l’attività di collocamento svolta, prelevandole dalle spese di gestione che il risparmiatore paga loro ogni anno: solo una parte quindi è trattenuta dal produttore, che provvede a girare la parte restante alla rete (la quale incamera anche le commissioni di sottoscrizione, dove presenti).
Che il sistema pensionistico italiano sia in precario equilibrio è cosa tristemente nota. La popolazione invecchia, si fanno meno figli e senza una ripresa sostenuta dell’occupazione il rapporto tra pensionati e lavoratori attivi è destinato inesorabilmente a peggiorare. Un problema che esploderà nella sua interezza nel giro di un decennio, hanno ribadito in più occasione gli esperti, quando anche gli ultimi baby boomer saranno andati in pensione: la spesa pubblica nel 2025, secondo le ultime stime, supererà i 335 miliardi (si veda articolo nella pagina a fianco). Ma c’è già un nuovo segnale di allarme che suona in questi giorni e che Milano Finanza è in grado di anticipare: a diffonderlo è una fonte decisamente autorevole, cioè l’Inps, che quest’anno prevede un rosso vicino ai 10 miliardi.
Visco coglierà l’occasione per spiegare, meglio di quanto abbia fatto, tra confusione e indeterminatezza, la presidente della Bce Christine Lagarde nella conferenza-stampa di giovedì, le decisioni adottate dal direttivo dell’istituto, apprezzate dai mercati che verosimilmente sembrano prevedere una non lontana conclusione delle restrizioni monetarie, tutta da verificare e non autorizzata da quanto finora è stato deliberato.
Pensati come uno strumento per avvicinare il risparmio all’economia reale tramite il meccanismo dell’esenzione fiscale, i Pir (Piani Individuali di Risparmio) vengono da un 2022 complesso. All’ultima rilevazione di Assogestioni, relativa al terzo trimestre, la raccolta sui Pir ordinari, caratterizzati da una struttura più liquida rispetto agli alternativi, è stata negativa per 330 milioni di euro, con masse totali di circa 16,5 miliardi.
Sono salite a 6,5 miliardi di euro le masse gestite a fine 2022 dal gruppo Azimut nel segmento private markets dai 4,6 miliardi di fine 2021, per un peso sul totale dei 55 miliardi di euro di masse gestite arrivato a quota 12%.
- Le varie sfumature di Collection Evo
La polizza di Credemvita offre numerose opzioni contrattuali disponibili in merito alla componente finanziaria
Riconoscere l’equo compenso ai professionisti nei contratti pubblici: è una delle previsioni di cui all’art.8 dello «Schema di decreto legislativo recante codice dei contratti pubblici». Nell’ambito dell’esame dell’atto del Governo n. 19 (Codice dei contratti pubblici), Assoprofessioni di cui la Lapet è socio fondatore su invito della 8a Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato, ha trasmesso nei giorni scorsi le proprie osservazioni, soffermandosi in modo particolare sul ruolo dei professionisti nell’ambito della disciplina dei contratti pubblici.
Niente rincari sul costo del lavoro dei cosiddetti parasubordinati. Le aliquote contributive vigenti nel 2022 restano tali. Lievitano esclusivamente il minimale e il massimale di reddito imponibile. L’Inps, nella circolare n. 11/2023, ricorda peraltro che l’obbligo del versamento dei contributi è in capo all’azienda committente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il modello F24 telematico per i datori privati e modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche. Nel caso dei liberi professionisti l’onere contributivo rimane a loro carico e il versamento dovrà essere effettuato tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2022, primo e secondo acconto 2023).
- Richieste di credito in caduta Aumenta il tasso di default
Non è più soltanto l’onda lunga di un anno e mezzo, quasi due, di immissione di liquidità senza precedenti. La frenata nelle richieste di credito da parte delle imprese registrata da Crif nel 2022 (-5,7% rispetto all’anno precedente) comincia a riflettere i primi segnali dell’incertezza generata sui mercati dalle tensioni geopolitiche, dal rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime, con la conseguente corsa dell’inflazione, e dalla politica di progressivo rialzo dei tassi di interesse avviata dalle banche centrali.
- Fee only. C’è anche chi apprezza la svolta
«L’ambiente è sempre più favorevole per chi ritiene che occorra una svolta». A proposito del dibattito sugli inducement, Simone Rosti, responsabile per l’Italia e Sud Europa di Vanguard, mostra un certo ottimismo rispetto a una svolta verso il modello fee only. «Chi si oppone al divieto di retrocessioni – spiega Rosti – lo fa additando alcuni rischi, che nel mercato Uk o in Olanda, dove queste regolamentazioni sono avviate da anni, non si sono realizzati. C’è chi ritiene che ci sarà un’evoluzione verso l’architettura chiusa, ma in Italia in realtà già tanti operatori distribuiscono in misura considerevole prodotti che vengono strutturati all’interno dello stesso gruppo». L’altro argomento contro l’abolizione delle retrocessioni è rappresentato dal cosiddetto advice gap, ovvero non volendo pagare la consulenza, gli investitori si troverebbero a non essere più assistiti da un professionista.
- Divieto di retrocessioni. Associazioni pronte a fare pressing sul Governo
- Banca Generali scivola di nuovo sugli illiquidi