Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Banca d’Italia allarga i suoi controlli alle imprese che non sono direttamente sue vigilate ma che hanno un ruolo chiave per la stabilità del sistema finanziario. Si tratta delle aziende di consulenza cui sim oppure società di gestione (meno frequentemente piccole banche) delegano esternamente funzione vitali per la loro attività, come la compliace o l’audit. Gli ispettori dell’istituto guidato dal governatore Ignazio Visco, secondo quando risulta a MF-Milano Finanza, nelle scorse settimane avrebbero chiuso un’ispezione su una società di consulenza che ha ampio peso nel mercato, fornendo i suoi servizi a un numero rilevante di intermediari finanziari.
Liquidazione delle macro-invalidità sotto forma di rendita, non solo in relazione ai danni patrimoniali da spese di assistenza future e di danno patrimoniale futuro da lucro cessante (come è stato fatto sino ad ora da, peraltro parte decisamente minoritaria, della giurisprudenza di merito), ma anche in relazione ai danni non patrimoniali subiti dal macroleso. In questi termini si è espressa la Cassazione con sentenza n. 31574 del 25 ottobre 2022 in tema di risarcimento del danno biologico in forma di rendita vitalizia. Nel caso di specie, i genitori di un bimbo con gravissimi postumi permanenti conseguenti ad un episodio di medical malpractice hanno promosso un ricorso incidentale innanzi al Supremo Collegio, avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano che aveva provveduto a liquidare (confermando l’entità del risarcimento del danno non patrimoniale nella misura liquidata in primo grado: 1.219.355,00) sotto forma di rendita vitalizia: “considerata l’impossibilità di stabilire in modo oggettivo una durata presumibile della vita di (…) e tenuto conto altresì del carattere permanente del danno”, in quanto tale modalità di risarcimento meglio risponderebbe “alle concrete esigenze del danneggiato, garantendogli per tutta l’effettiva durata della vita la percezione di quanto liquidato annualmente”. In riforma della sentenza di primo grado, la Corte aveva convertito il risarcimento in forma capitale, disponendo una costituzione di una rendita vitalizia quantificata in euro 1.283,53 mensili.
In tema di contratto d’opera intellettuale è tenuto al risarcimento del danno il legale anche se assolto, in sede penale, dall’accusa di infedele patrocinio: lo hanno chiarito i giudici della II sezione civile della Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 3822 del 2023, intervenendo sul ricorso di un libero professionista avverso la decisione di merito. Era accaduto che a seguito di incendio doloso, la villa di una signora era stata distrutta; individuato il colpevole, l’avvocato avrebbe dovuto operarsi per procedere a tutte quelle attività volte al ristoro del pregiudizio subito. Nel caso di specie, tuttavia, il legale non aveva agito in tal senso, in quanto non aveva richiesto il sequestro conservativo a garanzia delle obbligazioni derivanti da reato; iscritto ipoteca giudiziale dopo la sentenza penale e documentato l’entità dei danni anche al fine di conseguire una provvisionale, con ciò pregiudicando i diritti della sua cliente: tutti comportamenti che hanno giustificato l’applicazione della misura sanzionatoria.
Presunzione relativa di buona fede per i cessionari di crediti fiscali in possesso dei documenti previsti dal dl 11/2023. Il fornitore che ha applicato lo sconto e il cessionario che ha acquistato il credito è infatti escluso dal concorso nella violazione con il soggetto beneficiario del bonus fiscale, se è in possesso della documentazione relativa alle opere che hanno originato il bonus puntualmente elencata nelle lettere da a) a i) del primo comma dell’articolo 1 del citato decreto. Aver richiesto ed essere venuti in possesso di tali documenti, certifica quindi la buona fede del cessionario che pertanto, salva la prova del dolo o della colpa grave che incombono sempre sull’ufficio accertatore, non potrà mai essere chiamato a rispondere in caso di recuperi del credito d’imposta che andranno a colpire soltanto il soggetto beneficiario del bonus fiscale. Allo stesso tempo l’incompletezza documentale rispetto all’elencazione di cui sopra, non è automatico sinonimo di responsabilità solidale. Esiste sempre la possibilità per il fornitore che ha operato lo sconto in fattura o per l’acquirente del credito di poter dimostrare, con ogni mezzo, la sua buona fede evitando così il coinvolgimento in una eventuale responsabilità solidale. È dunque una protezione forte quella che il decreto legge n.11 del 17 febbraio scorso, intende introdurre nel tentativo di riaprire il mercato della cessione dei crediti che si è di fatto bloccato a seguito di una serie di interventi di prassi interpretativa operati dall’Agenzia delle entrate (circolari n.23 e 33 del 2022).
Crediti edilizi incagliati compensabili dalle banche con i versamenti d’imposta che i clienti effettuano tramite il modello F24. E’ questa l’ipotesi su cui il governo si sarebbe orientato dopo l’incontro di ieri con le associazioni di categoria, chiamate a raccolta dall’esecutivo a palazzo Chigi per illustrare gli effetti del decreto legge che blocca le cessioni dei crediti e gli sconti in fattura per i bonus edilizi (non solo il Superbonus 110%). Un vertice in cui Abi, Cassa depositi e prestiti, Sace e poi Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato hanno sollecitato il governo Meloni a dare “risposte rapidissime” che si concretizzino, come chiesto dalla presidente dei costruttori edili (Ance) Federica Brancaccio “nello sblocco dei crediti pregressi e in una proposta sostenibile e stabile per il futuro”.
Quasi 8 miliardi di euro all’anno, ossia le spese sanitarie annuali di due stati come Lituania e Lussemburgo messi assieme. Ammonterebbe a questa ragguardevole cifra, pari allo 0,6% del loro budget per la salute, il risparmio che potrebbe derivare ai paesi dell’Unione europea se i propri cittadini, semplicemente, facessero più sport. Ovvero se rispettassero la raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità di 150 minuti di esercizio moderato alla settimana. Una misura che, secondo un rapporto Ocse/Oms pubblicato nei giorni scorsi, consentirebbe oltretutto di salvare 10 mila vite all’anno e di prevenire 11,5 milioni di nuovi casi di malattie entro il 2050.
- Cartolarizzazioni, scatta l’asse banche-assicurazioni
Liberare spazio nei propri bilanci, attraverso cartolarizzazioni che permettano di sottostare alle richieste di requisiti di capitale dei regolatori e di destinare poi maggiori risorse alla concessione di finanziamenti alla clientela, è un’esigenza crescente per le banche. Le operazioni «sintetiche» attraverso le quali gli istituti di credito si muovono per raggiungere l’obiettivo hanno subito un inevitabile rallentamento lo scorso anno, riducendosi di un terzo a circa 50 miliardi di euro su scala europea, ma hanno tutte le carte in regola per ripartire con i nuovi scenari che si delineano all’orizzonte. Per rilanciare il mercato appare però opportuno allargare la platea dei sottoscrittori oltre i consueti soggetti interessati a condividere con le banche quel rischio e trovare validi alleati nel mondo delle assicurazioni. «Nelle cartolarizzazioni sintetiche il trasferimento del rischio può avvenire attraverso differenti attori: non solo fondi che investono in tranche dello strumento, ma anche coinvolgendo compagnie che sottoscrivono la stessa tipologia di rischio di credito mediante una polizza assicurativa», spiega Roberto Savina, Head of Structured Risk Solutions di Qualis Credit Risk (gruppo AmTrust).
- Factoring, il business cresce a doppia cifra: boom dei volumi nel 2022
Crescita a doppia cifra per il factoring nel 2022. Il volume di crediti commerciali smobilizzati si aggira intorno ai 287 miliardi (+14,5%) mentre la quota di anticipi e dei corrispettivi erogati in essere a fine anno supera di poco i 56,6 miliardi (+10%). È quanto emerge dai dati preliminari del mercato italiano pubblicati dall’Osservatorio credito commerciale e factoring coordinato da Assifact. Rispetto agli ultimi anni, cresce e di molto la quota percentuale di anticipazioni rispetto alle consistenze dei crediti in essere superando quota 80%. «È segno di come le imprese nel secondo semestre abbiano chiesto più liquidità al sistema – spiega Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact -.
- Eurovita, serve più capitale Necessari fino a 400 milioni di euro
- Quasi 200mila morti, ma ora è come l’influenza
Meno di cinquanta morti al giorno, quasi 1400 in un mese, più o meno quanti ne fa l’influenza nelle stagioni in cui morde di più quando in 8 mesi si contano anche 10mila morti. Ecco il bilancio dei decessi per Covid nell’ultimo mese in base ai bollettini ufficiali: numeri molto distanti dallo tsunami delle prime ondate quando i morti quotidiani arrivavano anche 500 o 600, oltre 10 volte di più di quelli attuali. Con il contatore totale delle vittime in Italia per Covid che si avvicina a quota 200mila (187850). Il calo è stato più evidente nelle ultime due settimane che hanno fatto segnare rispettivamente 277 (dal 3 al 9 febbraio) e 299 decessi (dal 10 al 16 febbraio). Si tratta di un indicatore, accanto a quello dei ricoveri in costante calo, che se si stabilizzerà nei prossimi mesi mostra un chiaro trend di come la pandemia si stia trasformando in una endemia (fase di convivenza con il virus) da gestire fondamentalmente con vaccini e prevenzione.
- Inondazioni a San Paolo: decine di morti, molti dispersi