Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
- Questa non è una pensione per donne
La drastica riforma di Opzione donna operata dal governo ne accentua le caratteristiche contraddittorie e i profili di iniquità. Introdotta nel 2004, per compensare l’innalzamento dell’età alla pensione della riforma Dini, e rinnovata ogni anno, fino allo scorso anno consentiva alle donne di andare in pensione a 58 anni con 35 anni di contributi, ma al prezzo di un calcolo dell’ammontare della pensione tutto contributivo, che comportava una riduzione del 30% in media. Ci si può chiedere chi può permettersi un taglio del genere, tanto più che le donne hanno per lo più pensioni molto contenute, stanti le maggiori difficoltà che incontrano nel mercato del lavoro e nella progressione di carriera e retribuzione.
- Eurovita e i record negativi di Cinven
La mancata ricapitalizzazione da 200 milioni da parte del fondo di private equity Usa è una triste novità e ha portato per la prima volta l’Ivass a commissariare una compagnia. Perché? La domanda risuona un po’ dappertutto nel mondo assicurativo e persino nelle riservate stanze dell’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Ovvero perché Cinven, il fondo di private equity anglosassone ben noto in Italia e proprietario del gruppo Eurovita, non ha ottemperato alle direttive dell’Ivass rifiutandosi fino all’ultimo di metter mano al portafoglio e tirar fuori 200 milioni?
- Anche gli studi a rischio hacker Così si gestisce il data breach
Sicurezza informatica. La stessa perdita di uno smartphone può compromettere i dati: quali eventi vanno notificati al Garante privacy. Le linee guida 9/2022 sul data breach del Comitato europeo per la protezione dei dati forniscono utili indicazioni su cosa costituisce una violazione e come valutarne la gravità. Prima considerazione è che una violazione non comporta necessariamente un attacco esterno: anche un incidente occorso durante l’ordinaria attività dello studio professionale può comportare violazione dei dati, ad esempio un accesso non autorizzato ai dati da parte di un dipendente dello studio.
- Sul danno da superlavoro la prova tocca al dipendente
Il lavoratore che vuole chiedere un risarcimento per i danni alla salute che ritiene legati a ritmi di lavoro eccessivi, ha una serie di oneri probatori a suo carico. E una volta assolti questi oneri, è il datore di lavoro, a sua volta, a dover dimostrare che la prestazione si è svolta invece normalmente, entro limiti sostenibili. La Cassazione, rinviando recentemente un caso alla Corte d’appello di Roma, ha fatto il punto sugli oneri probatori delle parti, quando è in gioco un risarcimento ex articolo 2087 del Codice civile (Cassazione civile, sezione lavoro, ordinanza 34968 del 28 novembre 2022, si vedano Il Sole 24 Ore e Ntpluslavoro del 29 novembre 2022). Vediamo quindi come si articola l’orientamento dei giudici sui danni da “superlavoro”.
- Possibile da quest’anno una svolta sul welfare
Il 2023 potrebbe essere un anno chiave per provare a modificare il sistema di welfare esistente, adattandolo alle esigenze delle famiglie, che in futuro saranno sempre più alle prese con un aumento delle attività di cura delle persone anziane. La tabella di marcia è dettata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che destina tre miliardi alle riforme per la cura delle persone non autosufficienti e per il potenziamento dell’assistenza domiciliare: proprio al Pnrr sono legati tre provvedimenti che contengono aiuti di diverso tipo per le famiglie.
- Famiglie in cerca di aiuti per far fronte ai costi più alti per le badanti
Sostenere i costi per l’aiuto di una badante, con gli aumenti retributivi e contributivi scattati da gennaio, che si aggiungono al caro vita, rischia di diventare uno sforzo insostenibile per molte famiglie, soprattutto nel caso di anziani non autosufficienti che hanno bisogno di più di una figura al proprio fianco (due persone che si alternano in periodi diversi dell’anno o una colf che affianca la badante). È l’allarme che arriva da un’indagine statistica condotta dal Censis su un campione di famiglie associate ad Assindatcolf (associazione nazionale dei datori di lavoro domestico). Su un campione di 1.122 famiglie (con un componente over 65 in quasi due terzi dei casi), il 59% degli interpellati trova che la spesa per la badante sia diventata insostenibile o parzialmente insostenibile. La metà delle famiglie coinvolte nella rilevazione dichiara di versare più di 1.100 euro al mese per la badante.
- Bonus casa e cessioni, così cambiano le regole con lo stop del Governo
Con il decreto varato giovedì scorso dal Governo (Dl 11/2023) cambia il panorama della cessione e dello sconto in fattura dei bonus casa. Vediamo in otto punti la situazione per il superbonus e le detrazioni ordinarie dopo le nuove norme. Da venerdì 17 febbraio 2023 è vietato l’esercizio delle opzioni di cessione del credito d’imposta e di sconto in fattura dei bonus casa. Evita la stretta solo chi ha già avviato gli interventi edilizi agevolati prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, cioè entro il 16 febbraio compreso. Il divieto di cessione e sconto in fattura riguarda il superbonus e tutti gli altri bonus casa ordinari cedibili (in pratica, quelli elencati dal comma 2 dell’articolo 121 del Dl 34/2020)
- Insegnanti in pensione con quota 103 e opzione donna, riaperti i termini