Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Che cosa devono fare gli assicurati delle compagnia cui hanno bloccato i riscatti? E quali rischi concreti corrono? I dati sembrano rassicuranti, e le possibili minusvalenze contenute | Eurovita, le banche svalutano il prestito da 300 milioni di dollari fatto a Cinven per rilevare la compagnia
Il processo di transizione a una mobilità più sostenibile rischia di provocare un numero di ‘vittime’, dirette e collaterali, tale da superare i benefici dell’operazione. L’impegno verso il green deal è sacrosanto, per non dire doveroso per garantire un futuro vivibile ai nostri figli e ai nostri nipoti. Ma come tutte le transizioni epocali necessita di tempi adeguati perché la fretta, oltre a essere cattiva consigliera, può portare con sé conseguenze drammatiche in termini economici e sociali
l conto del Superbonus 110 e dei vari bonus fiscali è purtroppo da brividi. Truffe per almeno 5-6 miliardi di euro (quelle scoperte a oggi), rincari a dismisura dei materiali da costruzione (anche del 100% e più), esborso enorme per lo Stato e in ultimo crediti che spuntano da ogni dove, per esempio nei bilanci degli enti locali, mettendone a dura prova la tenuta. Nasce da qui lo stop alla cessione dei crediti fiscali voluto dal governo, e senza possibilità di appello: la misura è stata direttamente pubblicata in Gazzetta Ufficiale, saltando a pie’ pari la possibilità di un tavolo di concertazione con le parti interessate, in primis il mondo dell’edilizia che oggettivamente questa misura mette in seria difficoltà. Una mossa repentina e inaspettata da parte del governo. E anche impopolare: alle vibranti proteste provenienti da tutte le associazioni dell’edilizia vanno aggiunte quelle dei tanti cittadini che già consideravano l’operazione fatta (lavori in casa e incasso immediato del bonus grazie alla cessione del credito) e invece dovranno probabilmente rinunciare per mancanza di capienza fiscale adeguata o più semplicemente perché non sono in grado di anticipare in toto il costo dei lavori.
Minaccia di fare strage di pmi del settore lo stop alla cessione dei crediti. «Se il Governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto, con gravi conseguenze per la famiglie», dice Federica Brancaccio, presidente Ance. A rischio sparizione 30-40 mila imprese del settore, per un totale di 100-130 mila lavoratori e 300 mila famiglie coinvolte.
Che sia debito pubblico o sostegno all’economia reale, ora il governo e il Parlamento vogliono incentivare l’afflusso di risorse. Dai Btp ad hoc per piccoli investitori fino agli incentivi per i Pir, tutte le iniziative in campo | Sul tavolo del Tesoro l’idea del Btp con bonus fedeltà dedicati al retail | Arriva la garanzia pubblica sui Pir
L’educazione finanziaria «è fondamentale». Per avvicinare di più il risparmio degli italiani ad investimenti che potrebbero definirsi sovrani, più legati all’economia e alla finanza nazionale, non bastano le misure fiscali e le necessarie semplificazioni. Occorre, avverte il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, anche una grande operazione culturale che spieghi come l’enorme ricchezza privata del nostro Paese, oltre che a investire in bond Eni e Btp e in tanti, troppi, strumenti finanziari esteri (il 75%), possa cogliere un’opportunità di rendimento anche nelle piccole e medie imprese.
Il risparmio regna sovrano in Italia perché è il suo petrolio, una risorsa preziosa che fa da contrappeso al fardello del debito pubblico del Paese. La ricchezza finanziaria delle famiglie, nonostante i contraccolpi della crisi dei mercati nel 2022, sfiora i 5 mila miliardi di euro ed è parcheggiata in liquidità per circa 1.650 miliardi, azioni e partecipazioni valgono attorno ai 1.100 miliardi, polizze vita e fondi pensione altrettanti, più altri 670 miliardi di fondi comuni e 250 miliardi in obbligazioni. Un bacino che la premier Giorgia Meloni, al di là delle dichiarazioni di intenti, e ancora prima di pensare a come immetterlo nell’economia reale per stimolare la crescita e abbassare il debito, deve difendere.
Il consolidamento del sistema finanziario non è partito dalle banche, ma dalle società di risparmio gestito. L’ingresso di Fsi nel capitale di Anima arriva a quasi due mesi dall’annuncio dell’alleanza tra Azimut e Unicredit nel wealth management. Secondo analisti e investitori si tratta di due operazioni che, pur nelle loro peculiarità, sono destinate a ridisegnare le geografie del settore. Le mosse degli operatori saranno peraltro seguite con grande attenzione dal governo, visto che da esse dipenderà il futuro di una fetta importante del risparmio italiano.
Due miliardi di nuove esportazioni generate spingendo le grandi realtà internazionali a inserire il Made in Italy nella propria filiera di forniture. Sono i risultati, inediti, della Push Strategy di Sace. In tre anni l’export italiano potrebbe raggiungere i 650 miliardi. E il gruppo assicurativo-finanziario direttamente controllato dal Tesoro si candida ad accompagnare gli esportatori verso questo traguardo, forte di un piano industriale che prevede nel periodo 111 miliardi di investimenti garantiti. «Siamo all’inizio ma la linea è tracciata e le direttrici di azione sono tre: garantire maggior resilienza al tessuto economico nazionale, consolidare la competitività sui mercati esteri e rilanciare la crescita sul mercato domestico. Tutto questo coinvolgendo sempre più le pmi con prodotti e servizi dedicati. L’obiettivo è raddoppiare a 65 mila in tre anni il numero di imprese che serviamo», spiega a Milano Finanza la ceo Alessandra Ricci.
Nell’azionariato di Yolo figurano Generali e Intesa Sanpaolo, con quote sostanzialmente paritetiche del 15%, di poco inferiori a quelle dei due fondatori -l’amministratore delegato Gianluca De Cobelli e il presidente Simone Ranucci Brandimarte- che detengono il 17% del capitale. De Cobelli conferma la volontà delll’apertura del capitale di Yolo agli investitori retail, con il passaggio dall’Euronex Growth Milano Pro, riservato agli investitori professionali, all’altro segmento dell’ Egm, aperto a tutti.
Tra i temi di riflessione per elevare il livello di inclusione previdenziale si parla di come incrementare le adesioni nel pubblico impiego in cui al momento operano i soli fondi negoziali Perseo Sirio ed Espero. Quali potrebbero essere i suggerimenti in vista della prossima riforma delle pensioni? MF-Milano Finanza ne ha parlato con Maurizio Sarti, direttore generale di Perseo Sirio, fondo pensione dei dipendenti della pubblica amministrazione, che dopo quasi 15 anni dall’avvio nel settore privato, ha varato nel 2021 anche esso il meccanismo di adesione tramite silenzio-assenso, seguito da Espero.
L’Inps ha aggiornato il servizio Pensami (Pensione A Misura), il simulatore che fornisce le informazioni riguardanti le pensioni a cui è possibile accedere sia nelle singole gestioni previdenziali sia cumulando l’intera contribuzione, ma non gli importi delle prestazioni. Lo strumento può essere un utile supporto per avviare un processo di corretta pianificazione previdenziale.
  • Vita Intera Private punta sulla stabilità
La polizza di Athora si appoggia unicamente alla gestione separata C. Vitanuova senza opzioni contrattuali

Cessionari dei bonus edilizi salvi a metà: la responsabilità solidale, escludendo i casi di dolo, non scatta se l’acquirente dei crediti è in possesso della documentazione attestante i presupposti che danno diritto alla detrazione. Non scalfito invece il collegamento tra detrazione e credito con la correlata possibilità per i cessionari di subire i sequestri dei tax credit acquistati anche in buona fede con preclusioni al loro utilizzo anche post dissequestro. Queste sono le novità in materia di responsabilità solidale tra cedente e cessionario dei bonus edilizi stabilite all’articolo 1 del dl 11/2023 (il decreto blocca cessioni) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 febbraio 2023 (Serie Generale n.40) in vigore da ieri 17/2/2023.
Mib Trieste School of Management rende omaggio alla memoria del professor Ermanno Pitacco, studioso e docente triestino di fama internazionale nel campo della matematica attuariale e delle tecniche assicurative nonché pilastro dell’area studi assicurativi della scuola, scomparso lo scorso settembre. L’istituto ha dedicato ieri a Pitacco un’aula della propria sede mentre Cristiano Borean, presidente Mib Trieste e cfo del gruppo Generali, e Giacomo Campora, vicepresidente Mib e a.d. di Allianz spa, hanno annunciato le borse di studio «Ermanno Pitacco», che saranno offerte dalle rispettive aziende ai candidati meritevoli del Master in insurance&risk management.

Una situazione molto intricata che va gestita con delicatezza, cercando di evitare comportamenti dettati dal panico. La matassa non è facile da sbrogliare ma sono all’opera sia il commissario per la gestione provvisoria Alessandro Santoliquido, sia l’Ivass che da mesi richiedeva alla compagnia Eurovita, e al suo azionista Cinven, una robusta ricapitalizzazione. In sostanza si cerca un compratore dopo l’uscita di scena del fondo JcFlowers che pare si sia ritirato dalla firma del contratto di acquisto anche per problemi sorti con un trattato di riassicurazione del mass lapse risk (ossia il rischio di riscatti massivi, oltre il 40%) che sarebbe stato propedeutico al deal. Ora, che fare di fronte al blocco dei riscatti? La maggioranza dei 353mila assicurati non può fare altro che attendere (essendo, tra l’altro, i capitali congelati anche nell’interesse di tutti gli assicurati); è bene che non prenda decisioni affrettate, firmando magari contratti con altri consulenti assicurativi o con gli stessi collocatori che passano alla proposta di polizze con un altro marchio. Le coperture restano valide e i sinistri e le liquidazioni alle scadenze contrattuali vengono infatti pagate: in caso di incidente, per le polizze invalidità o morte, la copertura viene infatti comunque prestata.