Il Solvency ratio del settore assicurativo italiano a fine settembre 2022 era pari a 2,47, in lieve calo rispetto al valore di un anno prima (2,56)
La solvibilità del settore assicurativo italiano, nonostante la difficile congiuntura economico-finanziaria mondiale, rimane molto elevata, secondo quanto riporta ANIA nella sua newsletter mensile.
Il Solvency ratio, ottenuto rapportando i fondi propri ammissibili (pari a circa 145 miliardi, in calo del 7,3% rispetto a settembre 2021) e il Solvency Capital Requirement (SCR, pari a 59 miliardi, in calo del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) è prima salito da 2,56 di fine settembre 2021 a 2,62 di fine marzo 2022 per poi decrescere progressivamente fino al 2,47 di fine settembre 2022.
L’analisi per settore di attività evidenzia come la diminuzione dell’indicatore nel periodo settembre ‘21/settembre ‘22 abbia riguardato sia le imprese danni (da 2,29 a 2,15) sia le imprese vita (da 2,49 a 2,11) mentre è risultato in crescita per le imprese miste (da 2,62 a 2,74).
L’indicatore è disponibile anche per dimensione di impresa. I risultati (che raffrontano i dati di fine settembre 2021 e 2022) evidenziano un valore molto più elevato per le imprese di grandi dimensioni (con premi maggiori di 4,5 miliardi): 2,66 a settembre 2022, in diminuzione del 2,6% rispetto al 2,73 di fine settembre 2021. La diminuzione dell’indicatore ha interessato però anche le altre imprese.
In particolare il calo del Solvency ratio è stato più accentuato per le imprese piccole
(premi inferiori a 0,3 miliardi), il cui ratio passa da 2,39 a a 2,08 (-13%) e per le compagnie di piccola-media dimensione che a settembre 2022 registravano un valore pari a 2,02 (-10% rispetto al 2,25 di un anno prima). Più contenuta la diminuzione per le imprese medio-grandi (-6,6%).