Secondo Karen Clark & Company (KCC), le perdite totali del settore assicurativo e riassicurativo dovute al duplice terremoto di Kahramanmaras, in Turchia, sono stimate in 2,4 miliardi di dollari, con perdite economiche vicine ai 20 miliardi di dollari.
Queste stime non includono le perdite in Siria e si basano sul modello di riferimento per i terremoti in Turchia di KCC.
Secondo KCC, in 10 delle 81 province turche, il terremoto di magnitudo M7,8, che si è verificato in prossimità di una tripla giunzione di tre placche tettoniche vicino al confine con la Turchia e la Siria, ha distrutto o danneggiato gravemente più di 41.000 edifici, la maggior parte dei quali era stata progettata o costruita male.
Al terremoto principale sono seguite numerose scosse di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo M7,5.
“I danni diffusi agli edifici, soprattutto in prossimità dell’epicentro, possono essere attribuiti in parte all’accelerazione del movimento del suolo, molto più intensa di quella che gli edifici erano stati progettati per sopportare. Detto questo, gran parte dei danni deriva da pratiche costruttive inadeguate e da un’applicazione poco rigorosa delle norme edilizie”, spiega il KCC.
Le regioni più colpite in Turchia sono Gaziantep, Kahramanmaras, Malatya, Osmaniye, Iskenderun, Antakya e Adana, con danni significativi anche a Sanliurfa e Diyarbakir, osserva KCC.
Attualmente il bilancio delle vittime si avvicina a 42.000 e si prevede un ulteriore aumento con il proseguire delle operazioni di ricerca e salvataggio. Il numero di vite perse è ora di gran lunga superiore a quello del terremoto di Tohoku del 2011 e del terremoto di Ismit del 1999.
La stima delle perdite effettuata dalla KCC evidenzia ancora una volta l’ampio divario di protezione (disparità tra perdite economiche e assicurate dopo l’evento) che esiste nel Paese. Un costo economico di quasi 20 miliardi di dollari per le perdite alla proprietà, di cui si prevede che 2,4 miliardi di dollari siano coperti dall’assicurazione, indica un gap di protezione di circa 17,6 miliardi di dollari, pari all’88%.
La stima di KCC segue quella delle soluzioni per eventi estremi di Verisk, che ha recentemente stimato perdite economiche per oltre 20 miliardi di dollari, di cui i riassicuratori coprirebbero solo il 5%, ovvero più di 1 miliardo di dollari.