IL CONGELAMENTO TEMPORANEO DEI RISCATTI DELLE POLIZZE PREOCCUPA I DISTRIBUTORI
di Anna Messia
Il count down è iniziato. Ci sono poco meno di due mesi a disposizione per rimettere in carreggiata Eurovita. La decisione di Ivass di congelare i riscatti delle polizze dell’assicurazione controllata dal fondo Cinven fino a fine marzo, comunicata al mercato alle otto di sera di lunedì 6 febbraio, è stata probabilmente una delle più sofferte prese dell’autorità presieduta dal direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini. Del resto è la prima volta che in Italia viene commissariata una compagnia Vita, ma il congelamento è parso obbligato. Il rischio, divenuto concreto, era che la corsa ai riscatti iniziata subito dopo la notizia delle trattive naufragate con i potenziale acquirenti di JcFlowers aggravasse la situazione patrimoniale della compagnia cui l’autorità chiede da mesi una ricapitalizzazione da oltre 200 milioni di euro. Senza il blocco sulle polizze, in altri termini, i primi clienti a riscattare avrebbero avuto il rimborsi, scaricando però le perdite sugli ultimi. Meglio quindi bloccare le macchine per qualche mese per dare il tempo al commissario nominato da Ivass, Alessandro Santoliquido, manager molto apprezzato dal mercato, già numero uno di Sara e di Amissima, di individuare un nuovo compratore in grado di traghettare la compagnia in acque meno agitate.
La scadenza del 31 marzo coincide con l’incarico commissariale e nel frattempo tutto il resto dell’attività di Eurovita prosegue. È però ormai evidente che la partita è andata oltre i confini dei clienti dell’assicurazione direttamente coinvolti dal provvedimento Ivass, che pure non sono pochi considerando che nel 2021 la compagnia ha emesso un miliardo di euro di nuovi premi. La risistemazione di Eurovita si è trasformata in un test importate per tutto il mercato che osserva con apprensione la partita. Bloccare il rimborso delle polizze vita, anche se solo fino a fine marzo, è un po’ come impedire ai risparmiatori di chiudere il proprio contro bancario e di ritirare la liquidità. Una scelta che ha fatto rumore e ha provocato pure la reazione delle banche che quelle polizze le hanno distribuite nei mesi e negli anni passati, così come quella di associazione di consumatori, come Adiconsum, che si è messa subito in stato di allerta.
Una responsabilità di cui Santoliquido sembra essere ben consapevole. Tanto che ieri da Eurovita, scusandosi per i disagi, hanno chiarito che «il provvedimento ha lo scopo di permettere alla gestione commissariale di avere il tempo necessario per ricercare una soluzione a tutela di tutti gli assicurati evitando l’uscita incontrollata di masse importanti di risparmio gestito», aggiungendo che «la gestione commissariale auspica, con la collaborazione di tutte le parti interessate, di riuscire in questo periodo a definire una soluzione che permetta alla compagnia di rafforzarsi patrimonialmente a tutela di assicurati, partner distributivi e dipendenti». L’intenzione è insomma quella di riaprire subito il confronto con JcFlowers con cui le trattative erano saltare all’ultimo minuto, quando l’accordo sembrava ormai fatto. Ma anche di cercare altri pretendenti, come per esempio il fondo Apollo che, apprezzandolo come manager, lo aveva chiamato al timone di Amissima nel 2016, e l’avvio del commissariamento potrebbe ammorbidire le posizioni di Cinven rendendo più semplice la trattativa.
Cosa succederà se non riuscisse a trovare un compratore che si cerca da più di un anno è troppo presto per dirlo. Intanto, vale la pena ricordarlo, il blocco delle polizze deciso di Ivass tiene comunque fuori chi ha una copertura previdenziale e chi ha già chiesto la liquidazione prima del provvedimento. (riproduzione riservata)
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