di Andrea Pira
Dal governo arriva una primo sì a un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire le adesioni ai fondi pensione e la destinazione del Tfr. La proposta avanzata dalla Uil è stata accolta nel tavolo tecnico convocato ieri al ministero del Lavoro in vista della verifica politica con il ministro Andrea Orlando e i leader confederali in agenda lunedì 7 febbraio. Dopo aver affrontato i nodi relativi a donne, pensione di garanzia per i giovani e previdenza complementare ieri si è discusso di flessibilità in uscita. Secondo quanto riferito dal segretario confederale della Uil, Domenico Proietti è invece rimasta sospesa la richiesta di salvaguardare e rafforzare la fiscalità incentivante sui fondi pensione, con un intervento mirato p per gli under 40. Sul tavolo anche l’introduzione di strumenti «più efficaci» per limitare le omissioni contributive.
Superata la fase di transizione di Quota 102 la volontà del governo per riformare le pensioni è restare nel solco del metodo contributivo. La richiesta dei sindacati è di consentire il pensionamento a partire dai 62 anni di età e anche in presenza di 41 anni di contributi a prescindere da qualsiasi requisito anagrafico. (riproduzione riservata)
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