Nel 2021 il saldo vita tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è stato pari a € 30,2 mld, in aumento del 20,7% rispetto all’anno precedente.
L’incremento del saldo vita – secondo quanto riporta ANIA in una statistica – è stato determinato dall’aumento del volume premi (+4,5% rispetto al 2020), dovuto esclusivamente alle polizze di ramo III, a fronte di un ammontare totale delle uscite in lieve calo (-0,8%), determinato dai minori importi per scadenze e rendite maturate che hanno compensato pienamente l’aumento dei riscatti e dei sinistri.
Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si osserva come il flusso netto realizzato negli ultimi tre mesi del 2021 sia il più alto rispetto ai trimestri precedenti dell’anno stesso nonché dell’anno precedente, grazie principalmente all’eccezionale performance registrata dalle polizze di ramo III (in ciascun trimestre del 2021 la raccolta netta afferente al ramo III risulta superiore di oltre un miliardo rispetto a quella realizzata dal ramo I).
Nel 2021 il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 105,9 mld, in aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente, quando la raccolta premi registrava invece un calo annuo del 4,4%, riallineandosi dunque ai livelli contabilizzati pre Covid-19 del 2019.
L’83% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 4,6% rispetto al 2020 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita). L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’81% da premi unici (in aumento del 4,6% rispetto al 2020), e per il restante 19% da premi periodici, di cui il 3% sono premi di prima annualità (+1,7%) e il 16% premi di annualità successive (+4,2%).
Valutando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – la variazione del volume premi passerebbe da +4,5% a +4,0%.
Nell’intero anno l’ammontare complessivo delle uscite è risultato pari a € 75,7 mld, in calo dello 0,8% rispetto al 2020 e dello 0,5% rispetto al 2019, ma superiore a quello registrato negli anni precedenti.
La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 64% dei pagamenti complessivi e in crescita del 16,7% rispetto al 2020 (quando si registrava invece un calo dell’1,6%). I sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita hanno registrato anche nell’ultimo trimestre importi molto alti rispetto alla media dei trimestri pre-Covid, totalizzando nell’intero anno un ammontare pari a € 14,2 mld (il più alto mai raggiunto, seppur con valori in progressiva lieve diminuzione nel corso dei vari trimestri dell’anno), il 19% delle uscite totali (confermandosi al secondo posto in termini di importi) e con un incremento annuo del 18,5% rispetto al 2020 e del 35,8% rispetto al 2019.
Le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno registrato invece una forte contrazione (-42,9%) rispetto al 2020, con un’incidenza sulle uscite totali che scende al di sotto del 20% (nel dettaglio 17%, era in media al 30% nel biennio 2019-2020), la più bassa mai rilevata, a fronte di un ammontare che si arresta a € 13,0 mld, circa € 10 mld in meno rispetto a quanto registrato nel biennio precedente. Le riserve tecniche vita, comprensive anche della riserva per somme da pagare, alla fine dell’anno sono state pari a € 821,8 mld, in aumento del 6,3% rispetto al 2020.
L’incidenza dei premi contabilizzati sulle riserve è risultata pari al 12,9%, in lieve calo rispetto al 13,1% dell’anno precedente. In particolare, quasi il 70% delle riserve complessive deriva da impegni assunti nel ramo I mentre circa un quarto è afferente a polizze di ramo III. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine dell’anno, si osserva che quasi la metà dell’intero ammontare (47%) è detenuto dalle prime cinque compagnie e si arriva al 67% considerando le successive cinque.
La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2020 è stata positiva per € 48,9 mld, ossia € 18,7 mld in più rispetto al saldo tecnico del settore vita, grazie quasi unicamente alla rivalutazione delle attività sottostanti alle polizze unit-linked di ramo III. Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che l’80% delle imprese, rappresentative del 75% del mercato in termini di premi contabilizzati 2020, ha registrato nell’anno un flusso netto positivo e che il 55% (per una quota premi pari al 46%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (3,78%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.
Il saldo vita per ramo
Nel 2021 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 12,6 mld (cfr. Fig. 3), in calo dell’11,2% rispetto al 2020, quando si osservava a sua volta una contrazione annua di circa il 35%. Tale risultato è stato determinato da una raccolta premi in diminuzione del 5,2% rispetto al 2020, pari a € 62,3 mld (di cui quasi l’80% a premio unico), a fronte di un ammontare del totale oneri in calo del 3,6% (-42,6% le scadenze e rendite maturate) e pari a € 49,7 mld, di cui quasi il 60% (48% nel 2020) costituito da riscatti e altri rimborsi (+17,2% rispetto all’anno precedente). L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’84%. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I l’8,8% delle riserve.
Relativamente al ramo III, la raccolta netta a fine anno è stata pari a € 18,3 mld, la più alta rispetto agli anni precedenti e, nel dettaglio, il 52,6% in più rispetto al 2020. Tale risultato è stato determinato dall’incremento della raccolta premi del 34,4%, per un importo pari a € 39,8 mld (di cui l’86% afferente a nuovi contratti), il più alto mai contabilizzato, controbilanciato da un ammontare del totale oneri anch’esso in aumento ma più contenuto (+22,1% rispetto al 2020), a fronte di un ammontare pari a € 21,5 mld, di cui il 77% costituito da riscatti e altri rimborsi (+25,9% rispetto al 2020) e il 17% da sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana(+32,4%). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 10,1% delle riserve.
Il ramo V, con un volume premi di € 1,2 mld (di cui l’89% a premi unici), ha registrato l’ammontare più basso mai rilevato, in calo del 36,6% rispetto al 2020, mentre l’ammontare del totale delle uscite è risultato pari a € 3,0 mld (di cui il 53% dovuto a riscatti mentre il restante a scadenze/rendite maturate), in diminuzione del 16,7%. La raccolta netta è stata dunque negativa per € 1,8 mld, il 6,1% in più rispetto all’anno precedente. L’85% del totale premi è afferente a nuovi contratti (86% nel 2020) mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 13,1% delle riserve.
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