Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Tutela della salute e sviluppo del lavoro: sono lo «scudo» e la «spada» che ciascuna Cassa di previdenza privata è determinata ad assegnare (in quantità più, o meno, robuste) ai propri associati, nell’anno appena cominciato. Una delle principali «lezioni» impartite dalla pandemia, infatti, è che occorre poter usufruire dei giusti (e tempestivi) servizi sanitari. E, a seguire, associare il benessere fisico (salvaguardato, o raggiunto) alla crescita del giro d’affari, all’incremento della clientela e all’ascesa dei guadagni, magari (anche) grazie all’acquisizione di nuove competenze, o effettuando tirocini in strutture professionali affermate sul mercato.
In tema di responsabilità professionale va condannato il legale che omette di informare i propri clienti circa l’andamento della causa, con ciò impedendo loro di ottenere il risarcimento del danno
Per il Tfr accantonamento annuale fino al momento della cessazione del rapporto di lavoro (salvo il caso di destinazione a fondi di previdenza complementare o al fondo di tesoreria Inps). In particolare, la quota da accantonare si ottiene sommando, per ciascun anno, una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5. La quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, computandosi come mese intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni
La sicurezza sul lavoro va garantita ad ampio raggio, senza limiti. Anche all’estero, quindi. Nel caso di distacco o di subappalto di personale, infatti, il nostro ordinamento prevede l’obbligo di verificare le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro all’esterno dell’azienda, di valutare i rischi presenti, di fornire al dipendente i necessari ed idonei strumenti di protezione individuale, di formare e informare adeguatamente lo stesso sui rischi specifici della attività che deve svolgere in quel luogo, nonché di vigilare sull’osservanza delle disposizioni aziendali in materia di uso dei necessari dispositivi di protezione. Lo ha precisato la Corte di cassazione (IV sezione penale), con la sentenza n. 35510/2021, con cui è tornata sulla responsabilità penale del datore di lavoro per la violazione della normativa antinfortunistica previgente al dlgs 81/2008.
Le pmi italiane sono a rischio contro i pericoli di internet: una su cinque ha subito un attacco informatico al proprio sito web. Ma gli imprenditori si stanno attrezzando per difendersi. Secondo la ricerca «Website Security Survey – 2021» di GoDaddy, società che offre servizi di supporto al business online, oltre il 72% delle piccole e medie imprese italiane considera la sicurezza informatica un tema primario perché ha un forte impatto in termini di dispendio di tempo, di risorse finanziarie e in termini di fiducia da parte dei clienti. Circa il 30% delle piccole imprese italiane ha subito una perdita di circa 1.200 euro a causa di una violazione della sicurezza, mentre per il 53% le perdite ammontano tra i 600 e i 1.000 euro. La ricerca mostra come la cybersecurity sia un tema molto sentito: più dell’80% degli intervistati ritiene infatti che gli attacchi informatici ai loro siti web possano compromettere il funzionamento del business. L’indagine ha rilevato che gli attacchi informatici per lo più causano: interruzioni di attività del sito web (76%), perdite finanziarie (22%) e perdita di reputazione (22%).
Cresce l’interesse dei dipendenti del settore privato verso la cessione del quinto dello stipendio. Le richieste sono, infatti, passate dal 43,3% del totale, nel primo trimestre del 2021, al 53,4%, nel secondo trimestre 2021, fino a raggiungere il 58,3% nello scorso mese di ottobre. A certificarlo è l’indagine condotta dall’osservatorio sui finanziamenti di Prestitionline.it secondo cui sono in leggero aumento anche le somme richieste per la cessione del quinto, attestatesi, in media, a oltre 16 mila euro sul finire del 2021.
Medaglia d’oro ai rischi informatici per i pericoli percepiti dalle imprese a livello globale. Superano il Covid-19. La Pandemia scende dalla 2° alla 4° posizione poiché la maggior parte delle aziende si sente meno preoccupata e più preparata ad affrontare eventuali casi futuri. Sul podio, invece, al secondo e al terzo posto, salgono l’interruzione di attività e le catastrofi naturali. È quanto emerge dall’Allianz Risk Barometer 2022 elaborato da Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs), che analizza le maggiori preoccupazioni per le società a livello globale attraverso le opinioni di 2.650 esperti provenienti da 89 paesi, tra cui Ceo, risk manager, broker ed esperti assicurativi.
L’opposizione tombale al telemarketing selvaggio va chiesta espressamente: chi ha già iscritto il numero di telefono nel Registro pubblico delle opposizioni («Rpo»), ora vigente, se vuole bloccare a tappeto tutte le chiamate telefoniche commerciali dovrà rifare l’adesione. È quanto deriva da una lettura attenta del nuovo regolamento in tema di Rpo, attuativo della legge n. 5/2018, che dovrà partire al più tardi entro il 31 luglio 2022. Si tratta della black list in cui chi vuole può iscrivere i numeri di telefono fissi presenti sull’elenco telefonico e anche i numeri di cellulare e nel quale saranno inseriti d’ufficio tutti i numeri riservati non presenti in elenco.
Investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza al banco di prova del rispetto del cosiddetto principio di «non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali» (Do no significant harm, Dnsh). Ma come verificare la conformità dei progetti e delle riforme del Pnrr al principio stabilito all’articolo 17 del Regolamento (Ue) 2020/852? In soccorso di amministrazioni e imprese arriva la Guida operativa per il rispetto del principio, elaborata dal Mef – Dipartimento della ragioneria dello Stato.
La conversione verde diventa anche un lasciapassare per accedere al credito. La pensa così un’impresa su tre in Italia, convinta che investire nel green sia un vero e proprio acceleratore del business, oltre che un ottimo passe-partout per accedere ai finanziamenti degli istituti di credito. Quasi 7 imprese su dieci (il 69,3%) si stanno adeguando alle normative italiane e internazionali perché ritengono che investire in sostenibilità migliori l’efficienza operativa, riduca i conti e contribuisca ad aumentare il fatturato. Sono in sintesi alcune delle percentuali rilevate da Euler Hermes, società del Gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione dei crediti, in uno studio realizzato in collaborazione con Format Research, su un campione rappresentativo dell’universo delle imprese italiane extra-agricole e non finanziarie, con un fatturato di almeno 2,5 milioni di euro.
La polizza auto può essere una spesa impegnativa per molte famiglie: se è vero che i prezzi medi sono ancora più bassi rispetto al passato, è probabile che ci saranno dei rincari nei premi assicurativi visto che i veicoli in circolazione, e quindi gli incidenti stradali, hanno ricominciato a crescere dopo il calo del 2020 legato alla ridotta mobilità a causa dell’emergenza sanitaria. Per risparmiare può essere utile fare più preventivi e confrontarli, stare attenti ad aspetti come le garanzie opzionali o le formule di guida, valutando la possibilità di avvalersi dei benefici della rc familiare o dell’installazione della scatola nera.
- Il dentista milionario e i safari africani. Uccise la moglie per l’assicurazione?
Bianca Rudolph sognava di uccidere un leopardo ed era andata fino in Zambia per avere il suo trofeo. Bianca non è tornata viva dalla spedizione, perché è diventata a sua volta una preda. Vittima di un piano escogitato, se sono vere le accuse, dal marito Lawrence. Mister Rudolph, 67 anni, cacciatore esperto e dentista di successo, fa un paio di cose strane. Non avvisa immediatamente la famiglia di quanto è successo, invece chiama l’ambasciata americana e chiede che il corpo della moglie sia cremato in loco. Il funzionario consolare che raccoglie la telefonata è poco convinto di quel racconto anche se la polizia locale e i testimoni confermano la ricostruzione del dentista. Il diplomatico, un ex marine, si precipita all’obitorio, scatta alcune foto del cadavere: le immagini mostrano la ferita letale e un segno alla testa, forse lasciato dalla cartuccia saltata fuori. Non ci sono però le classiche bruciature di un tiro ravvicinato, a suo giudizio la donna è stata colpita da due metri e mezzo di distanza. È stupito dalla freddezza del marito. Rilievi che restano agli atti ma non impediscono la cremazione di Bianca. Il marito avrebbe incassato 4,6 milioni di dollari dalle polizze sulla vita della consorte. Il dentista ha ricevuto la somma consistente dopo che gli investigatori privati delle assicurazioni hanno dato il nulla osta, non hanno riscontrato elementi sospetti. Lo scorso dicembre è arrestato dai federali in quanto ritengono che abbia assassinato la moglie per denaro e affari sentimentali. L’amante — è lo scenario — lo avrebbe minacciato, voleva che troncasse con Bianca ma il dottore temeva di perdere molti soldi con il divorzio. Così avrebbe organizzato la trappola durante il safari. Non solo. Per gli investigatori avrebbe comprato la testimonianza della guida con alcune decine migliaia di dollari. L’esame delle foto del cadavere avrebbero poi sottolineato incongruenze con la teoria iniziale, impossibile parlare di incidente o di suicidio. Per giunta il fucile è stato spostato per «motivi di sicurezza».
- Ecobonus: irregolari 90 cantieri su 100
In Italia, per ogni aspirante imprenditore, dar vita ad una nuova attività è un percorso lungo e complicato. Di questi tempi chi vuol fare impresa rapidamente conviene buttarsi sull’edilizia: basta registrare il numero di partita Iva e il codice di attività corretto (Ateco 41) alla Camera di Commercio e contemporaneamente inviarlo all’Agenzia delle Entrate, e un’ora dopo puoi tirar su muri, demolirli o montare i gettonatissimi «cappotti termici» sulle facciate di case o condomini. Nel secondo semestre 2021 sono nate 64 nuove imprese edili al giorno, per un totale di 11.600 a fine dicembre. Dentro questi numeri da ricostruzione post bellica ci sono anche le “riconversioni”, ovvero le aziende che hanno cambiato natura passando da attività di macelleria, autotrasporto, agricola, ad edili. Un boom con uno scopo preciso: attingere ai 30 miliardi di euro di bonus che lo Stato distribuisce fino a giugno 2023 a chi migliora l’efficienza energetica degli edifici residenziali.
- Previdenza, arriva la guida per fare i calcoli
Nel 1995, subito dopo l’approvazione della riforma Dini, arrivò in redazione un fax con questo interrogativo: «Ho iniziato a lavorare da una settimana. Quando andrò in pensione?». In base alle regole di allora, sarebbero bastati al nostro ignoto e giovane lettore «solo» 35 anni di contributi e 57 di età. Oggi sono richiesti 42 anni e 10 mesi di anzianità: quindi approssimativamente il traguardo si è spostato dal 2030 al 2037 o al compimento dei 67 anni, contro i 65 di allora. È l’effetto delle molte riforme previdenziali che si sono susseguite negli anni e dei numerosi aggiustamenti via via approvati nel corso del tempo. Per orientarsi in quella che è tornata una giungla previdenziale — basta guardare la tabella qui a fianco dove sono indicati gli 11 percorsi che nel 2022 consentono di incassare il trattamento di quiescenza— trovate gratis in edicola oggi la prima parte della guida Andare in pensione — Come e con quanto. Un manuale scritto da Domenico e Leonardo Comegna che analizza le regole del grande gioco previdenziale, tornato al centro dell’attualità politica. La seconda parte del manuale sarà distribuita, sempre gratuitamente, lunedì 14 febbraio e sempre con L’Economia. Inoltre da questa settimana su corriere.it sarà attivo un «calcolatore» che consente di determinare quando si andrà in pensione e con quanto.
- Scatola nera sulle auto: l’obbligo scatta a luglio ma c’è il rischio doppioni
Qualcuno la vedrà come l’ennesima “gabbia” per chi guida. Per molti altri sarà solo un passo dell’evoluzione tecnologica cui l’auto ci ha abituati. Ma in realtà l’ormai prossimo obbligo di scatola nera – debutta il 6 luglio – che rilevi velocità, accelerazioni, frenate e posizione al momento di eventuali incidenti sulle auto e i veicoli commerciali leggeri segnerà l’ingresso irreversibile nella fase che, nel giro di pochi decenni, ci porterà a non guidare più. Nel frattempo, dovremo convivere tra l’ambiente fisico e normativo attuale e gli automatismi che avanzano. Con paradossi come questo: in Italia molti dovranno circolare addirittura con due scatole nere, che potranno pure discordare tra loro.
- Di serie i dispositivi adattatori di velocità e anti colpo di sonno
Un altro pianeta per la maggioranza dei guidatori, rimasta ferma ai sistemi antibloccaggio dei freni (Abs) e antisbandata (Esp), di serie praticamente dagli anni Novanta. Benvenuti nel mondo degli Adas, i dispositivi di assistenza avanzata alla guida, che vedono anche ciò di cui il guidatore non si accorge, lo aiutano in alcune manovre e ne eseguono automaticamente altre, come la frenata di emergenza davanti a un ostacolo. Ma non è tutto rose e fiori come appare nelle narrazioni dell’industria. Anche se non è vero che si stiano solo creando nuovi pericoli, come si è portati a credere leggendo notizie sensazionalistiche su incidenti causati dagli Adas.
- Black box già per una polizza su cinque
La scatola nera conviene? Dipende dalla zona: le assicurazioni hanno più benefici nelle zone a maggior rischio di frodi. Qui inducono i clienti a sceglierla, con prezzi locali mediamente elevati e sconti per chi accetta di montarla. Ciò spiega come mai in quasi tutto il Sud la diffusione supera il 20% delle polizze, con punte sul 60%. L’Ivass segnala che di recente la crescita ha frenato, dando come possibile spiegazione il calo dei sinistri iniziato con il lockdown e rimasto in parte anche ora: il minor numero di incidenti «potrebbe aver ridotto la profittabilità della scatola nera per via dei suoi costi di acquisto e installazione». Lo stesso meccanismo che spiega come mai nelle province italiane più “tranquille” e nel resto d’Europa la scatola nera sia meno diffusa
- Dati personali, accessi da proteggere
Si racconta che i veicoli moderni sono tutti connessi a internet per dare più sicurezza, scambiandosi di continuo dati tra loro e con i sensori stradali. Si omette che i dati non sono solo quelli strettamente necessari. Quindi fanno gola a molti, ponendo un problema di privacy. Lo ricorda la Fia (Federazione internazionale dell’auto), chiedendo alla Commissione Ue una normativa che «sancisca princìpi fondamentali a tutela dei consumatori quali libertà di scelta, protezione e sicurezza dei dati, competizione leale e innovazione». Il 91% dei consumatori ritiene di avere la proprietà dei dati generati dalla propria auto, ma l’85% aggiunge di non avere alcun controllo su di essi. Così la Fia ha lanciato la campagna «My car my data» (Mia l’auto, miei i dati), ricordando che i dati non sono solo quelli operativi (velocità, posizione, manutenzione, chilometraggio) ma quelli sulle persone (stile di guida, spostamenti, rubriche, agende e dati finanziari condivisi col veicolo). La Fia chiede di adottare la S-Otp, piattaforma che darebbe sicurezza informatica. Il 23 febbraio la Commissione Ue dovrebbe adottare una proposta di Data Act per facilitare accesso e uso dei dati. Ma serve trasparenza.
- Responsabilità 231 anche per i reati commessi con moneta elettronica
L’attuazione della direttiva Ue 2019/713 del 17 aprile 2019 sulla lotta contro le frodi e le falsificazioni dei mezzi di pagamento diversi dai contanti (comprese le valute virtuali e le criptovalute), effettuato dal Dlgs 184/2021 ha ulteriormente ampliato l’elenco dei reati che possono far scattare la responsabilità degli enti prevista dal Dlgs 231/2001 (nuovo articolo 25-octies.1). Per conformarsi alle nuove regole, società ed enti dovranno quindi svolgere, a scopo preventivo, attività di analisi dei rischi volte a verificare la rilevanza dei nuovi reati rispetto all’operatività aziendale e alle attività svolte.