Previdenza complementare anche per liberi professionisti e lavoratori autonomi. Grazie alla decisione presa dalla Covip, dal prossimo aprile le partite iva potranno accedere alle garanzie di Fon.te, il fondo complementare per i dipendenti delle aziende del terziario, che in una nota diffusa ieri comunica appunto di aver esteso la platea dei potenziali beneficiari «a tutti i liberi professionisti e lavoratori autonomi che si trovano a operare nei settori di interesse del Fondo. A partire da aprile 2022, grazie all’approvazione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip), i commercianti potranno integrare la propria pensione aderendo a Fon.Te, il terzo fondo negoziale italiano per numero di iscritti».
«Siamo orgogliosi di ampliare i nostri servizi e di raggiungere una platea sempre più ampia di persone» le parole di Maurizio Grifoni, presidente del Fondo. «Questa iniziativa è un’ulteriore dimostrazione della solidità di Fon.Te. e del ruolo centrale svolto dalla previdenza complementare. Un nuovo traguardo che ci spinge a garantire livelli di prestazioni ottimali».
Per Stefano Franzoni, vicepresidente di Fon.Te. «la nostra priorità rimane quella di sostenere i lavoratori offrendo la possibilità di costruire una pensione aggiuntiva che incrementi in maniera significativa il livello delle prestazioni previdenziali. L’allargamento a titolari e lavoratori autonomi dei settori di riferimento di Fon.Te. è finalizzato ad una maggiore consapevolezza generale circa la funzione della previdenza integrativa».
Secondo il report Covip, pubblicato lo scorso dicembre, alla fine del 2021 le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari erano 9.745 milioni, in crescita di 403.000 unità (+4,3 %) rispetto alla fine del 2020. Le risorse destinate alle prestazioni erano pari a 212,6 miliardi di euro, circa 14,7 miliardi in più rispetto alla fine del 2020. Nei fondi negoziali, l’attivo netto è di 65,3 miliardi di euro, l’8,2 % in più. Nel corso del 2021 i contributi incassati da fondi negoziali, fondi aperti e Pip nuovi sono stati pari a 13,3 miliardi di euro, in crescita di circa 890 milioni di euro (+7,2 %) rispetto al 2020.
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