Osservatorio Polimi: giro d’affari a +29% ma è ancora recuperato il livello pre-pandemia. 713 le imprese attive.

Dopo la frenata dovuta alla pandemia nel 2020, il mercato dei droni ha registrato nel 2021 una crescita. Il mercato professionale in Italia ha raggiunto il valore di 94 milioni di euro, +29% rispetto al 2020, che però non è stato sufficiente a tornare ai livelli pre-pandemia (117 milioni di euro nel 2019). Le imprese attive nel settore a livello nazionale oggi sono 713, con 45 chiusure nel 2021 (111 se si considera il periodo 2018-2021), ad indicare l’evoluzione in atto nel comparto.

Sono i dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui il mercato ha iniziato ad articolarsi in due segmenti distinti. Quello “operativo”, costituito da droni medio/piccoli in grado di svolgere attività a valore aggiunto per i settori più tradizionali, al momento è l’unico che genera ricavi.

L’altro segmento è l’“Advanced Air Mobility”, droni più grandi in grado di effettuare trasporti di beni e persone, ancora agli albori ma di grande prospettiva, su cui oggi si contano 21 progetti (sperimentati o solamente annunciati) in Italia, apripista in Europa con il Piano Strategico Nazionale 2021-2030 per lo sviluppo della Mobilità Aerea Avanzata dell’Enac. I casi applicativi di droni totali censiti dall’Osservatorio a livello mondiale sono 755 tra il 2019 e il 2021, di cui quasi il 42% realizzati nell’ultimo anno. Dopo la riduzione del 20% registrata nel 2020, nel 2021 le applicazioni sono ricominciate a crescere superando anche il valore del 2019 (erano 245).

I punti deboli del regolamento Ue sui droni

L’85% delle imprese italiane prevede un mercato in forte crescita entro i prossimi 3 anni, contro l’80% del 2020 e il 71% del 2019.  Tuttavia la normativa UE è vista come un nodo da sciogliere per gli operatori del settore: il 41% ritiene che il Regolamento Europeo Droni stia già dando un forte impulso al mercato (contro il 32% delle imprese più scettico). Quello che sembra mancare è la sua piena applicabilità, ritenuta un forte freno dal 64% dei rispondenti.

Scarsi investimenti in tecnologia

La crescita del settore, soprattutto nel segmento operativo, deve passare dal processo di innovazione e le imprese stanno investendo soprattutto sull’efficientamento dei processi e dell’organizzazione aziendale (55%), sul marketing e le vendite (43%). Meno sullo sviluppo di hardware (30%) o software (26%). Il 69% delle imprese investe infatti meno del 30% della spesa in Ricerca e Sviluppo nel business dei droni. Una percentuale non sufficiente per portare reale innovazione sul fronte tecnico e tecnologico.

Le prospettive del segmento operativo

Costituito da droni medio/piccoli in grado di svolgere attività a valore aggiunto per i settori più tradizionali, al momento questo è l’unico settore del mercato dei droni che genera fatturato e in Italia vale 94 milioni di euro nel 2021 con una crescita del 29% rispetto al 2020. Composto soprattutto di piccole imprese, l’81% ha meno di 10 dipendenti, nate in anni recenti (il 50% è nato dopo il 2014), focalizzate sul ruolo di operatore (l’85% degli attori del mercato svolge in prevalenza questa attività) e concentrate prevalentemente nel nord Italia (52%).

Si tratta di un mercato che ha già raggiunto un buon livello di efficienza ed efficacia, ma conserva ancora ampi margini di miglioramento dal punto di vista tecnico e funzionale. In questo ambito sono 550 i casi a livello mondiale, di cui il 33% in sperimentazione, il 30% utilizzo una tantum, il 23% operativo, il restante 14% dichiarazioni di intenti. Le principali applicazioni riguardano ispezioni e sopralluoghi (42% dei casi censiti), sicurezza e sorveglianza (21%), erogazione soprattutto in ambito agricolo (12%). A livello di settori, ai primi posti la Pubblica Amministrazione (42%) che sta registrando da dopo la pandemia una forte impennata di casi, la salvaguardia ambientale (17% dei casi censiti), utility (9%).

Il trasporto di merci e persone

È il segmento costituito da droni grandi, fino a centinaia di kg, in grado di effettuare trasporti di beni e persone, del tutto emergente, ma che sta attirando un forte interesse da parte dell’opinione pubblica e dei governi. I casi applicativi censiti a livello mondiale dall’Osservatorio sono 205 tra il 2019 e il 2021, di cui il 93% riguarda il trasporto di merci con droni e il restante 7% il trasporto di persone.

La nazione che registra un numero maggiore di casi sono gli Stati Uniti con 57 applicazioni, seguita dall’Italia che ne conta 21, l’Australia con 9 e la Cina con 8. L’Italia, tra le nazioni europee, si sta muovendo da apripista sul tema, con Enac che ha pubblicato il 30 settembre 2021 il Piano Strategico Nazionale 2021-2030 per lo sviluppo della Mobilità Aerea Avanzata in Italia.

Nel trasporto merci con droni si contano 190 casi a livello mondiale: 61 riguardano la consegna di materiale medico, 33 si occupano di cibo, 23 di pacchi postali, mentre solamente 4 riguardano carichi pesanti. Le principali tipologie di trasporto sono le consegne last-mile di piccoli pacchi a singoli clienti (36%), seguite dalle consegne presso strutture sanitarie (18%). Meno diffuso, il trasporto di carichi pesanti. Questo mercato potrebbe arrivare a maturità prima del mercato del trasporto di persone, che impone requisiti di sicurezza ancor più stringenti.

Nel trasporto persone sono solo 15 i casi censiti a livello mondiale, che si ripartiscono quasi equamente tra sperimentazioni e semplici annunci. Sono però più di 200 i progetti di eVtol (droni caratterizzati da decollo e atterraggio verticale) mappati dallo studio Easa attualmente in fase di studio e di certificazione. Il pieno sviluppo e la diffusione di soluzioni di questo tipo dovrà però affrontare sfide di carattere normativo, di accettazione sociale e di sviluppo di infrastrutture.

droni