LE MISURE E GLI INVESTIMENTI DEGLI ENTI DI PREVIDENZA PRIVATA A FAVORE DEI LIBERI PROFESSIONISTI
di Simona D’Alessio
Tutela della salute e sviluppo del lavoro: sono lo «scudo» e la «spada» che ciascuna Cassa di previdenza privata è determinata ad assegnare (in quantità più, o meno, robuste) ai propri associati, nell’anno appena cominciato. Una delle principali «lezioni» impartite dalla pandemia, infatti, è che occorre poter usufruire dei giusti (e tempestivi) servizi sanitari. E, a seguire, associare il benessere fisico (salvaguardato, o raggiunto) alla crescita del giro d’affari, all’incremento della clientela e all’ascesa dei guadagni, magari (anche) grazie all’acquisizione di nuove competenze, o effettuando tirocini in strutture professionali affermate sul mercato. È quanto si evince dagli esiti dell’inchiesta di IOLavoro sugli strumenti messi a disposizione dei lavoratori autonomi nel 2022: già nell’anno passato, come illustrato a ottobre dal presidente e dalla vicepresidente dell’Adepp (l’Associazione degli enti pensionistici) Alberto Oliveti e Tiziana Stallone, la «coperta» dell’assistenza, sull’onda dell’avanzata del Covid-19, s’era allungata, visto che, soltanto per attuare il cosiddetto «welfare emergenziale», erano stati stanziati complessivamente oltre 370 milioni di euro, tra iniziative per agevolare l’accesso al credito ai fondi per la digitalizzazione degli studi, dagli incentivi alle aggregazioni professionali, fino al supporto economico di quanti hanno subito cali reddituali.Il passaggio successivo sembra essere il consolidamento degli aiuti, molti dei quali confezionati «a misura di iscritto», perché rispondono a precise esigenze di miglioramento della condizione personale e professionale: è quel che, ad esempio, ha deciso di realizzare la Cassa dottori commercialisti (Cdc), immettendo risorse di maggiore entità sulla formazione (2,7 milioni finanzieranno le borse di studio a favore degli iscritti e dei loro familiari, +14,8% al confronto con la dotazione dell’annualità precedente), visto che, ha spiegato il presidente Stefano Distilli, si tratta di un investimento su «un elemento strategico del welfare», fondamentale non soltanto per «contribuire ad ampliare le competenze professionali della platea», ma anche per innalzare, più in generale, «la crescita culturale» dei congiunti.Sulla medesima direttrice si è incanalato l’Enpacl (consulenti del lavoro), indirizzando un milione ai diversi corsi (gratuiti) disseminati nel corso del 2022, tra cui si segnalano quelli per dar vita allo «studio professionale 4.0», che fornirà la «cassetta degli attrezzi» per «affrontare l’emergenza», e quello sulla conciliazione dei tempi di vita e di occupazione; saranno circa 8.000 (su circa 26.000 associati), ha specificato il numero uno dell’Ente Alessandro Visparelli, i beneficiari dell’offerta di apprendimento orientata a perfezionarne «il posizionamento sul mercato» e superare le difficoltà generate dalla diffusione del Coronavirus.Favorire la crescita dell’attività è uno degli obiettivi dichiarati dall’Enpaf (farmacisti), che ha avviato interventi indennitari «una tantum» in favore dei titolari di farmacia a basso reddito ed «una parziale compensazione correlata percentualmente agli oneri salariali» a beneficio del datore di lavoro che assumerà un farmacista a tempo indeterminato; il 2022 sarà, poi, l’anno della messa in opera dei «Contributi borse lavoro» dell’Enpap (psicologi), grazie ai quali 1.000 esponenti della categoria potranno prendere in carico «alcune decine di migliaia di cittadini, fornendo loro percorsi terapeutici gratuiti», agendo su ansia e depressione.La tutela sanitaria, erogata attraverso la polizza, rappresenta la misura assistenziale principale per la Cassa forense (avvocati), e per Inarcassa (architetti e ingegneri), il cui presidente Giuseppe Santoro ha riferito che è stata data «agli oltre 25.000 pensionati non iscritti l’opportunità di usufruire della protezione senza alcun limite di età, seppur con un aumento del premio imposto dal mercato»; quanto, invece, alla Cnpr (ragionieri), «considerato il perdurare degli eventi legati all’emergenza sanitaria», nel 2021 è stato deliberato l’avvio, a partire da questa annualità, di un nuovo istituto assistenziale, ovvero la «Diaria per l’isolamento domiciliare» di 50 euro al giorno (per un massimo di 15 giorni) che potrà essere corrisposta agli iscritti che ne fanno domanda, una volta risultati positivi al Covid-19 (a seguito di un tampone molecolare effettuato), misura sulla quale l’Ente ha deciso di collocare 150.000 euro.A distinguersi per un aiuto innovativo, infine, l’Eppi (periti industriali) che, facendo tesoro dell’esperienza pandemica, ha destinato 180.000 euro al servizio di telemedicina, per permettere ai professionisti «maggiore continuità nelle cure».
Fonte:
logoitalia oggi7