Gli incidenti della scorsa settimana che hanno coinvolto la RoRo Felicity Ace, che ha preso fuoco nell’Atlantico mentre trasportava migliaia di auto, e l’incendio del traghetto passeggeri Euroferry Olympia al largo della Grecia, hanno riportato alla ribalta alcuni dei problemi di sicurezza nel settore marittimo.
Secondo AGCS, anche se le perdite del trasporto marittimo si sono dimezzate nell’ultimo decennio, il numero di incendi a bordo delle grandi navi è aumentato notevolmente negli ultimi anni ed è la terza causa di perdite nel trasporto marittimo. Per esempio, il solo 2019 ha visto un record di 40 incidenti di incendio legati al carico, con perdite totali che hanno raggiunto un massimo di quattro anni.
Nonostante i miglioramenti in termini di sicurezza, “gli incendi su navi per il trasporto di veicoli, traghetti roll-on/roll-off (RoRos), navi container e altre imbarcazioni rimangono una grande preoccupazione per il settore, come evidenziato dal recente aumento degli incidenti”, spiega Rahul Khanna, responsabile globale di Marine Risk Consulting presso AGCS.
Di fronte a casi come il recente incidente, precisa che “le navi RoRo e le car carrier, in particolare, possono essere più esposte al fuoco e ai problemi di stabilità rispetto ad altre navi, e richiedono un’enfasi supplementare sulla gestione del rischio. Per facilitare il trasporto delle auto, gli spazi interni non sono divisi in sezioni separate come altre navi da carico. La mancanza di paratie interne può avere un impatto negativo sulla sicurezza e un piccolo incendio in un veicolo o in una batteria può andare fuori controllo molto rapidamente. I veicoli non sono facilmente accessibili una volta completato il carico. Il grande volume d’aria all’interno dei ponti di carico aperti fornisce una fornitura immediata di ossigeno in caso di incendio”.
Le navi da carico rappresentano il 40% delle perdite totali nell’ultimo decennio. (348 su 876). Le navi passeggeri/crociere rappresentano meno del 10% (69 su 876).