di Oscar Bodini
L’effetto congiunto dell’ennesimo anno di grazia vissuto dal risparmio gestito e del consolidamento di IwBank a partire dal 21 aprile dello scorso anno spingono i risultati annuali di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking. La divisione di Ca’ de Sass guidata dall’ad e dg Tommaso Corcos ha infatti chiuso il 2021 riportando un utile netto in crescita tendenziale del 35% a 1,1 miliardi di euro. Si tratta del miglior risultato annuo in assoluto, per la struttura. Escludendo l’impatto straordinario della plusvalenza da 164 milioni relativa alla vendita del ramo di banca depositaria e fund administration di Fideuram bank Luxembourg, l’ultima riga del conto economico si attesterebbe a 937 milioni, pari a una progressione del 15%.
Scorrendo i dati di bilancio, il margine d’intermediazione si è rafforzato del 6% a 2,36 miliardi, trainato in particolare dalle commissioni nette (2,1 miliardi, +9%). I proventi operativi netti sono poi aumentati del 7% anno su anno a 2,38 miliardi, mentre i costi operativi netti si sono attestati a 829 milioni, in progressione del 4% rispetto ai 794 milioni spesati a conto economico nell’esercizio precedente. Il risultato della gestione operativa si è invece attestato a 1,55 miliardi, in rafforzamento dell’8% sul 2020. Il cost/income è stato ulteriormente compresso dal 36% al 35%. Quanto ai coefficienti patrimoniali consolidati della divisione, a fine dicembre il cet1 ratio era pari a 13,6% e il total capital al 13,8%.
A fine anno, la consistenza delle masse amministrate risultava pari a 341,2 miliardi, in aumento di 37,5 miliardi (+12%) rispetto all’anno precedente, livello più elevato registrato nella storia del gruppo. La raccolta netta ha inciso per 15,7 miliardi, mentre 21,8 miliardi sono arrivati dalle performance di mercato.
L’analisi per aggregati evidenzia come la componente di risparmio gestito sia cresciuta del 12% anno su anno a 220,7 miliardi e costituisse a fine 2020 il 65% delle masse complessive. Anche l’attività delle reti distributive ha registrato la miglior performance commerciale di sempre, forte di una raccolta netta di oltre 15,7 miliardi (+20%). La raccolta netta di risparmio gestito (11,5 miliardi) è cresciuta di 5,4 miliardi rispetto all’anno prima, incremento reso possibile anche grazie all’attività dei private banker che hanno orientato i flussi di risparmio della clientela verso prodotti a più elevato contenuto consulenziale. Al 31 dicembre scorso la struttura distributiva della divisione si avvaleva di 6.594 private banker, con un portafoglio medio pro-capite di 52 milioni. I risultati dell’anno, ha dichiarato Corcos, «certificano ancora una volta la preziosa attività dei nostri 6.500 private banker, capaci di offrire ai clienti un’attenta analisi delle loro reali esigenze, una gamma di prodotti e servizi di qualità ed una gestione approfondita e personalizzata dei patrimoni». (riproduzione riservata)
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