Nel corso del 2021 la graduale ripresa dell’economia nazionale ha contribuito a modificare l’atteggiamento delle imprese italiane rispetto all’anno precedente, quando la contrazione dei fatturati e dei flussi di cassa determinata dalla pandemia avevano stimolato le aziende a rivolgersi agli istituti di credito in modo massiccio per richiedere finanziamenti anche di importo contenuto.
Nello specifico, il numero delle richieste di credito è diminuito del 14,5% ma il saldo complessivo resta comunque positivo rispetto ai livelli pre-pandemia (+5,9% il confronto con il 2019). Per altro, la dinamica in atto ha visto una significativa attenuazione nell’ultimo trimestre del 2021, con una flessione che si è assestata al -8,5% dopo i picchi di inizio anno.
Entrando nel dettaglio, le imprese individuali hanno fatto segnare una contrazione delle richieste del 25,3% contro il -7,5% delle società di capitali.
È questo il quadro che emerge dall’ultima edizione del Barometro CRIF sul credito alle imprese, basato sul patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF.
“L’analisi dell’andamento delle richieste di credito presentate dalle imprese italiane nel corso del 2021 ha visto un progressivo riallineamento sui livelli pre-Covid. Nello specifico, dopo un 2020 in cui le imprese avevano fortemente accentuato la richiesta di finanziamenti rivolgendosi a più Istituti di credito per raccogliere le risorse necessarie a sostenere l’attività corrente compensando il crollo dei flussi di cassa, negli ultimi trimestri la situazione è andata via via normalizandosi”, commenta Maurizio Liuti, direttore corporate communication di CRIF. “Al contempo è aumentato in modo significativo l’importo medio dei finanziamenti, a dimostrazione di come le imprese abbiano sentito meno l’esigenza di frazionare le richieste privilegiando invece il rapporto con gli istituti di riferimento. Alla luce di questo, i volumi complessivi del credito richiesto dalle imprese nell’ultimo anno risultano superiori del +14,8% rispetto a quelli del 2020”.
Un dato significativo che emerge è l’ulteriore aumento dell’importo medio richiesto, che nel 2021 si attesta a 105.109 euro (+29,4% rispetto agli 81.256 euro del 2020) nell’aggregato di società di capitali e ditte individuali.
In particolare, per le società di capitali l’importo mediamente richiesto è pari a 139.846 euro (+24%) contro i 38.464 euro richiesti delle imprese individuali (+27,3%). “Sul fronte dell’offerta, nell’ultimo anno gli istituti di credito hanno beneficiato di una rischiosità fortemente attutita dalle misure straordinarie varate dal governo”, ha aggiunto Liuti.