IL BACINO ARTIFICIALE AL RESTYLING DOPO L’INCIDENTE DELLA PETROLIERA EVER GIVEN DI MARZO SCORSO
di Filippo Merli
Tutto il mondo ha sentito parlare della petroliera Ever Given. Lo scorso marzo, con le sue 200 mila tonnellate, la nave portacontainer di proprietà di Shoei Kisen Kaisha si era arenata nel canale di Suez, bloccando il traffico merci per una settimana e causando una perdita di 15 milioni di dollari (circa 13,2 milioni di euro) al giorno. Nonostante l’incidente, il bacino artificiale egiziano che collega il Mar Rosso col Mediterraneo ha registrato un incremento record. E nel giro di un anno, per evitare altri inconvenienti milionari, verrà allargato e potenziato con nuovi attracchi.
Nel 2021, attraverso il canale, sono state spedite circa 1,2 miliardi di tonnellate di merci, per un controvalore di 5,5 miliardi di euro in tasse di transito, il 13% in più rispetto al 2020. Sono le cifre più alte mai registrate. Anche il numero di navi transitato a Suez è salito da 18.800 a 20.700, pari a 56 navi al giorno in più.
Il blocco della Ever Given e la pandemia del Covid non hanno fermato un giro d’affari, quello del canale di Suez, che rappresenta il 10% del commercio marittimo globale. Ma la Suez Canal Authority, la società che gestisce il bacino, ha presentato un progetto per espandere alcune parti del corso d’acqua artificiale. «Se Dio vuole finiremo i lavori nel luglio del 2023», ha annunciato il presidente del gruppo, Osama Rabie. Le navi passano attraverso il canale in convogli e l’estensione della seconda corsia aumenterebbe la capacità di sei imbarcazioni. I 30 chilometri più a Sud del canale, dove la Ever Given si era arenata, saranno allargati di 40 metri verso Est e approfonditi a 72 piedi. «Questo», ha aggiunto Rabie, «migliorerà la navigazione delle navi del 28%».
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