Spetta al pubblico ufficiale accertare l’infrazione rilevata con l’Autovelox: una ulteriore conferma dalla Corte di Cassazione
di Bianca Pascotto
Non vi sono più dubbi su chi incomba il potere di accertare l’infrazione rilevata con l’autovelox o con altri paritetici strumenti di controllo automatici senza la presenza dell’agente e neppure sull’obbligo degli strumenti di essere omologati e sottoposti a verifica periodica che ne attesti la loro corretta taratura e funzionalità.
Tre recenti pronunce della Cassazione depongono in tal senso e delineano con estrema chiarezza i confini delle competenze in capo alla società appaltatrice degli impianti di rilevazione automatica da un lato e dell’Ente Pubblico che affida la gestione del relativo servizio dall’altro.
IL CASO: contestazione della multa per eccesso di velocità rilevato con autovelox
Tizio, multato per eccesso di velocità mediante autovelox, impugna il verbale di contestazione avanti il Giudice di Pace il quale rigetta l’opposizione.
Contro detta decisione Tizio si rivolge in sede di gravame al Tribunale di Benevento, il quale accertato che l’apparecchio presentava regolare omologazione, che era stato sottoposto a taratura e che non erano state sollevate da Tizio specifiche contestazione sul suo funzionamento, afferma che il Comune appellato avesse offerto la prova del regolare funzionamento dell’autovelox racchiusa nella taratura dello strumento e rigetta l’appello.
Non la pensa ugualmente Tizio che impugna la decisione avanti la Corte di Cassazione.
LA SOLUZIONE
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