di Luisa Leone
Si accelera per il ritorno di Sace sotto le insegne del ministero dell’Economia. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi avrebbe fatto sua l’operazione e al ministero dell’Economia si starebbe facendo in modo di arrivare presto al closing. Intanto anche sul versante Cassa Depositi e Prestiti, da cui il Mef riacquisterà il gruppo assicurativo, tutto è pronto per portare a conclusione il dossier e proprio oggi nel corso di un consiglio di amministrazione della spa dovrebbe tenersi un’informativa sull’operazione.
L’accordo per il passaggio era stato già raggiunto prima del culmine della crisi di governo, ma la stasi seguita ha rallentato l’iter e posto anche un legittimo dubbio sul fatto che il nuovo esecutivo volesse effettivamente proseguire sulla strada indicata in questa direzione dal precedente. Ora però pare chiaro che anche il nuovo inquilino di Via XX Settembre, Daniele Franco, sia favorevole a portare a compimento un’operazione avviata mesi fa con la sottrazione a Cassa dell’indirizzo e controllo su Sace, dopo che si era deciso di farne il perno delle garanzie pubbliche per le grandi imprese. Il decreto Liquidità ha infatti assegnato al gruppo guidato da Pierfrancesco Latini il compito di fornire per la prima volta garanzie sul credito, assistite da quella statale, per le grandi imprese, facoltà poi estesa anche alle medie aziende. Senza contare il fatto che anche dopo la fine del periodo emergenziale, e quindi dei provvedimenti ad hoc sulla liquidità, la società continuerà a fornire garanzie sul credito a condizioni di mercato.
In questo contesto è maturata l’idea del ritorno anche della proprietà al Mef, dopo che nel 2012 il Tesoro aveva ceduto il gruppo a Cdp per 6 miliardi di euro. Ora Sace però è diversa da quella che era quasi dieci anni fa, perché intanto aveva integrato Simest nel polo unico dell’export; ma negli accordi, come anticipato da MF-Milano Finanza, è stato stabilito che Simest resterà in pancia a Cassa, che per la sola Sace riceverà 4,5 miliardi di euro. Un prezzo per il quale non c’è stato subito accordo tra le parti, con Cdp che ha provato a ridurre il perimetro del gruppo assicurativo destinato a tornare sotto il Mef, con l’idea di mantenere alcune partecipate. Alla fine però si è optato per lasciare Sace integra, al netto di Simest, e Cassa si accontenterà pertanto dei 4,5 miliardi stanziati a questo scopo dal Tesoro lo scorso anno. (riproduzione riservata)
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